spazio

GINEVRA Scoperta, il Cern ha creato e imprigionato l'antimateria


Gli scienziati del Cern di Ginevra sono riuisci a produrre in modo controllato e ad "imprigionare" atomi di antimateria, ossia particelle che hanno la stessa massa ma un carica elettrica opposta rispetto alla materia ordinaria. Il risultato è pubblicato nell'edizione online di Nature.Con l'esperimento Alpha sono stati ottenuti 38 atomi di anti-idrogeno e immobilizzati, in un scenario che (anche se con alcune differenze fondamentali) ricorda il romanzo "Angeli e demoni" di Dan Brown."È però impensabile portare l'antimateria a spasso in una bottiglia, come accade nel romanzo", osserva il fisico Andrea Vacchi, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). È infatti sufficiente che un atomo di anti-idrogeno venga a contatto con la materia ordinaria, ad esempio con un gas o con le stesse pareti del contenitore, perché avvenga una gigantesca esplosione. Entrando a contatto, infatti, materia e antimateria si annullano (o annichilano) a vicenda.La cosa importante del risultato annunciato oggi dal Cern, ottenuto dal gruppo di Jeffrey Hangst, è che adesso è possibile produrre l'antimateria e "parcheggiarla" con una grandissima precisione. Questo significa che d'ora in poi i 38 atomi di anti-idrogeno diventano uno straordinario laboratorio per mettere finalmente a confronto l'antimateria con la materia ordinaria. La speranza è riuscire a risolvere uno dei più grandi rompicapo della fisica contemporanea, ossia perché al momento del Big Bang la natura ha "preferito" la materia ordinaria all'antimateria.Entrambe sono state infatti prodotte nella stessa quantità (in modo simmetrico) e di conseguenza avrebbero dovuto cancellarsi a vicenda; tuttavia questo non è successo perché una certa quantità di materia (calcolata in una particella ogni 10 miliardi di particelle di antimateria) è riuscita a sfuggire e grazie a questa rottura della simmetria si è formato il mondo in cui viviamo. Che cosa sia successo effettivamente è ancora un mistero, ma adesso i fisici del Cern hanno strumenti senza precedenti per fare un po' di luce.