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Spazio: Abbiamo l'obbligo morale di seminare la vita nell'universo?


Alla fine verrà il giorno in cui la vita sulla Terra finirà. Questo potrebbe accadere domani o tra cinque miliardi di anni, da una guerra nucleare, un cambiamento climatico, il sole terminerà il suo combustibile, insomma la cellula vivente  Terra appassirà e morirà. Ma questo non significa che tutto è perduto.Cosa accadrebbe se avessimo la possibilità di seminare la vita terrestre in tutto l'universo tramite i giovani pianeti in via di sviluppo all'interno di sistemi solari distanti molti anni luce, riuscendo a continuare la nostra linea evolutiva per un tempo indeterminato?
 Questa idea non è solo fantasia: Con le tecnologie attuali la "regia della panspermia" potrebbe essere realizzata."Abbiamo l'obbligo morale di creare un piano per la propagazione della vita, ed anche il trasferimento della vita umana su altri sistemi solari che potrebbero essere modificati grazie attraverso l'attività microbica, in modo da preparare questi mondi, svlilupparli in modo  da sostenere la vita complessa", ha spiegato Mautner sul sito PhysOrg.com. "Garantire alle generazioni future la vita e il suo proseguimentonel cosmo." La strategia è quella di depositare una serie di organismi primitivi su pianeti potenzialmente fertili e su protopianeti in tutto l'universo. Come la prima vita sulla Terra, organismi come i cianobatteri potrebbero indurre pianeti composti da gas tossici (ammoniaca e biossido di carbonio) a produrre ossigeno che è un elemento base della vita complessa. Queste azioni potrebbe aumentare la possibilità di successo. Il carico di batteri dovrebbe contenere una grande varietà di organismi con varie tolleranze ambientali, resistenti organismi pluricellulari, come le "rotifer eggs" che potrebbero fare da piattaforma di lancio per l'evoluzione. Questi organismi potrebbero essere catturati all'interno di asteroidi e comete nei sistemi solari di nuova formazione e da lì potrebbero impattare in ambienti dove si potrebbero sviluppare. La missione Keplero potrebbe identificare centinaia di pianeti extrasolari biocompatibili e gli astronomi conoscono già numerosi dischi di accrescimento e nubi interstellari che potrebbero essere gli obiettivi. Questi potenziali habitat variano in distanza da pochi anni luce a 500 o più anni luce.Per il trasporto dei microrganismi, Mautner propone di utilizzare astronavi a vela. Queste navi offrono un metodo di trasporto a basso costo con vele solari, che possono raggiungere alte velocità utilizzando la pressione della radiazione della luce. I microrganismi potrebbero essere trasportati in piccole capsule, che potrebbero contenere 100.000 unità per un peso di 0,1 microgrammi ciascuno. Mautner prevede che la parte più impegnativa del processo sarebbe il raggiungimento della destinazione dopo un viaggio di centinaia di migliaia o addirittura di anni di viaggioe  sostiene che la tecnologia è attualmente disponibile,  una tale iniziativa sarà facilmente implementabile nelle infrastrutture spaziali che si potranno sviluppare a bassi costi. Alcune teorie suggeriscono che gli elementi nutrienti per la vitae materialidi supporto sulla Terra - o addirittura la vita stessa - potrebbero provenire da qualche altra parte dell'universo, giungendo qui tramite le meteore, asteroidi e comete. In un certo senso, la proposta di Mautner sarebbe semplicemente quella di aiutare il trasporto della vita.Mautner si augura che la vita continuerà ad esistere al di là del nostro pianeta casa. Naturalmente,  è impossibile sapere con certezza come andrà a finire tutto, considerata la distanza.