le mie libertà

grattagratta


5 luglio 2008, in Le poesie di Carlo CornagliaSuspence…0 commenti    Timor d’intercettazioni.    Perché Silvio Berlusconi    sembra un pavido caimano?    La prendiamo da lontano.        Latin lover fu, e caliente,    da quand’era adolescente.    Pur  nel diventare sposo    Silvio fu molto focoso:        passeggiando in doppiopetto    e con l’aria da fighetto    Carla Elvira tampinò,    con lo sguardo l’attirò,        all’attacco come un falco.    Come avvien nel rotocalco,    Carla Elvira disse sì.    Fidanzati in pochi dì,        poco dopo furon sposi.    Quindici anni deliziosi,    ma poi Silvio Berlusconi    una sera andò al Manzoni:        la pièce era interessante    con un cast molto brillante    e la primadonna, Lario,    di talento straordinario.        Berlusconi all’improvviso,    estasiato e rosso in viso,    corse dritto al camerino    e con un profondo inchino        il suo amore dichiarò…    e Veronica abboccò…    Da quei tempi il Cavaliere,    pur per nulla puttaniere,        corre un po’ dietro le gonne,    ha il pallino delle donne,    preferisce le formose,    ben truccate, un po’ vistose.        In elettoral certam    si vantò tombeur de femmes,    ma all’invito “Tieni duro!”,    si mostrò poco sicuro        ed ammise: “Sono astuto,    con la pillola m’aiuto…”    A Lipetsk il nostro figo,    nella fabbrica di frigo        arrapato andando in giro    con l’amico Vladimiro,    si fiondò su un’operaia,    come un cane fa sull’aia        quando punta una cagnetta,    e baciò la poveretta.    Consigliò ai sindacalisti,    come sempre molto tristi        sul lavoro che non c’è:    “Fate tutti come me    e per non buttarvi giù    accendete la tivù,        tardi, dopo mezzanotte.    Sugli schermi ci son frotte    di bellissime ragazze    che prometton cose pazze,        sono bionde, brune, rosse,    tutte con le tette grosse…”    Nella festa ai Telegatti    tutti furon stupefatti        nel vedere l’omarino    con l’occhietto adulterino    ed il solito sorriso    approdare in paradiso:        soubrettine tutte tette,    il nude look delle vallette,    pseudoattrici in décolleté,    ogni bene alla mercé.        Piombò Silvio allegramente    dove il nudo era evidente.    Parlò Yespica: “Con lei,    Cavalier, subito andrei        in un’isola deserta!”    E lui, con occhiata esperta:    “Io dovunque andrei con te!”    Poi, guardando il décolleté        celestial della Carfagna,    disse: “Guarda che cuccagna,    se non fossi già sposato    mi sarei già dichiarato!”        Tutti risero contenti,    una sola mostrò i denti,    la consorte, e s’incazzò.    Ma per lui nulla cambiò.        Anzi, ancor recentemente,    il vecchietto intraprendente    scrisse frasi assai galanti    a due fresche debuttanti        fra le deputate sue,    con bacioni a tutte e due.    Anche s’è un settanta ed over,    resta un grande latin lover.        Ora la domanda è questa:    da nascondere che resta    se mai nulla ci nascose    su fanciulle, amanti, spose?        Cos’han le intercettazioni     che spaventa Berlusconi?    Perché in fretta van fermate    prima d’esser pubblicate        con lo scoop di un quotidiano?    Viene un dubbio: che il caimano    parli a un “lui”,  e non a “lei”?    Scoprirem che Silvio è gay?        Carlo Cornaglia    2 luglio 2008