OLBIA

OLBIA GALLURA. IL MOSTRO: Spritu Santu. Un gigante da 19 ettari che ha fatto nascere un comitato contro la stazione


  da La Nuova Sardegna Meridiana conferma: in mobilità 142 lavoratori Precipita la crisi Meridiana. Ieri a Roma, al ministero del Lavoro, la compagnia aerea ha confermato la decisione di collocare in mobilità 142 dipendenti portando in un vicolo cieco la trattativa sindacale. Immediata la reazione: oggi manifestazione dell’Anpav e il 10 sciopero generale. Il sindaco di Olbia, intanto, questa mattina vola a Parigi per incontrare l’Aga Khan.MERCOLEDÌ, 04 FEBBRAIO 2009 di Luca Rojch Il vicesindaco Marzio Altana nella conferenza di servizi di Roma pone i primi vincoli
OLBIA. A guidare la delegazione il vicesindaco, Marzio Altana. «Non è stata presa nessuna decisione - spiega Altana -. Né siamo andati là per firmare qualcosa. Abbiamo chiesto più informazioni. Abbiamo messo sul tavolo una serie di rivendicazioni indispensabili per avere maggiori conoscenze». L’assessore all’Urbanistica non vuole passare per un fan della mega stazione. «Prima di esprimere una posizione l’amministrazione vuole avere maggiori dettagli - continua Altana -. Abbiamo chiesto di avere più dati sull’impatto ambientale e sul grado di inquinamento delle sostanze immesse nell’aria dalla stazione. Abbiamo chiesto di avere più immagini e da diverse angolazioni della riproduzione tridimensionale della centrale». Altana ha messo sotto pressione i signori del gas. «Vogliamo anche che gli esperti dell’area marina protetta di Tavolara facciano parte del team che studia l’impatto ambientale del progetto - continua l’assessore -. È evidente che vogliamo anche dati ulteriori sull’inquinamento acustico che i reattori possono avere. Se fanno rumore come motori di aereo sempre in funzione è difficile che possano essere tollerati. In generale vogliamo avere più informazioni prima di dire sì a una proposta che ha un alto impatto sul nostro territorio. Ho sentito la delegazione del comune di Piombino che poneva quesiti sulla loro centrale, grande solo quattro ettari. Figuriamoci cosa dobbiamo fare noi che abbiamo una stazione da 19 ettari e alta 15 metri. Mi sembra normale che l’amministrazione chieda garanzie. Tutti i nostri dubbi sono finiti sul tavolo della commissione. Nella prossima conferenza di servizi dovrebbero cominciare a darci qualche risposta. Solo in quel momento riusciremo ad avere qualche dato in più. Poi partirà il confronto reale, aperto con il resto della comunità. Non solo di chi vive vicino alla centrale, ma con tutta la città». Il progetto per la stazione di pompaggio rimane ancora un mistero.-------------------- da La Nuova Sardegna Il metano algerino alimenterà cinque comuni Intanto fioccano i ricorsi da parte delle società escluse    
di TONIO BIOSA   Accanto agli amministratori pubblici figuravano alcuni tecnici comunali di Tempio, comune capofila, incaricati di seguire il procedimento. All’attenzione di tutti si è posta la questione dei ricorsi avverso la conclusione della gara d’appalto per la realizzazione della rete di distribuzione del gas all’interno del bacino. Ricorsi presentati da società o escluse dalla gara o risultate perdenti. Occorre infatti ricordare che le procedure previste collocavano alla base dell’appalto il progetto predisposto dalla società cosiddetta «promoter». La relativa gara invece sarebbe stata aperta alla partecipazione dello stesso promoter e di altre società concorrenti. Sarebbe risultata vincitrice la società che avrebbe presentato offerte migliorative rispetto al progetto del «promoter». Il quale, a sua volta, avrebbe avuto la possibilità di rientrare in gara e di vincerla con un’offerta ulteriormente migliorativa. Così di fatto sarebbe accaduto se vincitore della gara, con due soli concorrenti, è risultato il «promoter». Ma la sua vittoria pare sia stata contestata con un ricorso dalla società perdente. Un ricorso andato a fare il paio con quello della società «Fiamma 2000» che a suo tempo, nel corso degli anni’90, aveva svolto una sorta di ruolo di «promoter» per quanto riguarda il comune di Tempio. Questo guazzabuglio legaleo, per sommi capi, è lo stato delle cose mostratosi all’attenzione degli amministratori e dei tecnici del bacino del gas dell’Alta Gallura. Una situazione - a quanto è dato sapere - similare a quella di numerosi altri bacini d’utenza all’interno dell’isola, alle prese anch’essi con appalti esperiti, ricorsi e controricorsi in atto. Esaminata pertanto la situazione, gli amministrratori dei comuni dell’Anta Gallura hanno deciso di andare avanti predisponendo gli atti e le procedure necessarie all’aggiudicazione definitiva dell’appalto all’impresa che, al momento (salvo modifiche che saranno imposate dai giudici di merito) risulta aggiudicataria. Sulla decisione avrebbe appunto pesato la constatazione che il bacino altogallurese non sarebbe l’unico a versare nella situazione sopra descritta e quindi la speranza, ritenuta fondata, in un provvedimento risolutore da parte dell’Amministrazione regionale. Anche perché le scadenze fissate stringono. Secondo il calendario dell’arrivo e della distribuzione del metano algerino nella nostra isola, l’aggiudicazione dell’appalto dovrà avvenire entro il 2009 per dar corso così alla realizzazione della rete di distribuzione. Sullo sfondo del nuovo servizio che dovrà servire l’intera popolazione si staglia infatti la fatidica data del 2013, anno in cui la metanizzazione dell’isola dovrebbe risultare un fatto compiuto. Un fatto storico.--------------------------