OLBIA

OLBIA GALLURA Tragico schianto: muore pensionato di Monti. direttore generale dell’azienda mista di Sassari.


  da La Nuova Sardegna ANCORA SANGUE SULLA STRADA KILLER Coinvolto nell’incidente Renato Mura, direttore dell’azienda mista di Sassari
 
di STEFANIA PUORRO   Renato Mura, 63 anni, originario di Paulilatino ma residente da anni a Sassari, ha percorso quella strada migliaia di volte. E’ stato infatti a lungo primario della divisione di Chirurgia all’ospedale di Olbia, poi è diventato direttore sanitario della Asl 2. Fino al settembre del 2008, quando è stato nominato direttore generale dell’azienda mista di Sassari. Ieri pomeriggio, appena aveva finito di lavorare, si è messo in macchina per raggiungere Olbia. Al suo fianco, un suo caro amico, che si è offerto di accompagnarlo per non farlo viaggiare da solo. E’ lo stesso medico a raccontare, visibilmente scioccato, che cosa è accaduto. «Non andavo veloce, non viaggiavo nemmeno a cento chilometri orari. Ma quando ho visto quella Punto sbucare improvvisamente da destra, da una stradina laterale, non ho potuto fare nulla per evitarla. Me la sono trovata di fronte, è stato inutile frenare: l’ho presa in pieno e ho pensato di morire. Uno scontro violentissimo che ci ha catapultati dall’altra parte della strada. Se io e Michele Corda ci siamo salvati - continua Renato Mura -, è stato grazie all’airbag. Ma a quel punto è sopraggiunta un’altra paura: credevamo che la macchina potesse esplodere da un momento all’altro. Avevamo difficoltà a slacciare le cinture, sembrava che stesse passando un’eternità, invece in pochissimo tempo siamo riusciti a uscire dall’abitacolo e ci siamo precipitati dal conducente dell’altra macchina. Era incastrato, non riuscivamo a tirarlo fuori. E mentre chiamavamo il 118 e la polizia, ho infilato un braccio in quell’auto e ho provato a sentire il polso dell’uomo. Ma non avvertivo niente. Respirava con molta fatica. Era gravissimo e ho capito subito che, probabilmente, non ce l’avrebbe fatta». Quando sono arrivati sul posto i vigili del fuoco di Olbia, Giovanni Careddu è stato liberato da quell’ammasso di lamiere contorte e immediatamente sono intervenuti i medici del 118. Il pensionato è stato intubato e poi trasportato verso il “Giovanni Paolo II”: ma è morto poco dopo a causa delle gravissime ferite riportate. Sul posto anche una pattuglia della polizia stradale di Ozieri, che ha svolto i rilievi del caso e aperto un’inchiesta sull’ennesimo incidente stradale mortale avvenuto sulla Olbia-Sassari.----------------------------------  da La Nuova Sardegna IL FUTURO DELLA COMPAGNIA AEREA Ripartono le trattative. Il Principe: più produttività e più qualità per cercare un buon partner «Troviamo un accordo per rafforzare la compagnia e far vincere Olbia e la Sardegna» dall' inviato Guido Piga
 «Desidero arrivare a un accordo su Meridiana, vorrei costruire con voi un nuovo punto di partenza per rendere forte la compagnia», scandisce il proprietario di Meridiana, seconda compagnia aerea nazionale, 1400 dipendenti di cui quattrocento a rischio licenziamento. Tutto vero, tanto che i sindacalisti, varcato il portone di Aiglemont, si dichiarano «sorpresi», «quasi sgomenti» per la portata dirompente (e positiva, per loro) delle dichiarazioni dell’Aga Khan. Ripartire da zero, nella complicatissima trattativa sulla crisi di Meridiana, suona come una sconfessione all’azione dell’ad Rossi, ostinatamente chiuso al dialogo, pronto a ridimensionare l’azienda pur di non accettare minimamente le richieste dei sindacati. Karim la vede in modo opposto. «Io sono per il dialogo, e voglio che dialogo ci sia». E’ una svolta, a meno di dieci giorni dai possibili licenziamenti. E’ un segnale “politico” fortissimo. Karim crede che un accordo possa essere trovato, debba essere trovato. Tutti insieme, senza guerre, senza voler vincere a tutti i costi. «Non ci saranno vincitori da una parte, sconfitti dall’altra - chiarisce l’Aga Khan, in italiano -. Ci sarà un solo vincitore, Meridiana, e con Meridiana vincerà Olbia, la Sardegna». Questa è la linea, amministratori e sindacalisti la afferranno al volo. «Sono soddisfatto di aver, come amministrazione, contribuito a far riprendere la trattativa» dice Giovanelli, che incassa una indubbia vittoria. «Io vorrei sapere se il management ha capito» ironizza Mauro Rossi, Cgil nazionale. Durante l’ora di incontro, nella sala riunioni principale di Aiglemont, né Rossi né Trivi, seduti alla sinistra di Karim, aprono bocca. Ma è evidente che, già da oggi, dovranno rivedere la strategia. Perché loro saranno chiamati a tradurre con atti concreti l’indirizzo dato dall’azionista di maggioranza. Non a caso, nelle prossime ore riprenderanno le trattative. A condurle sarà Claudio Miorelli, il dirigente chiamato da Karim a tessere i fili per l’intesa possibile. Crisi risolta? No, ovviamente. Karim pone le sue condizioni, senza entrare nei dettagli tecnici dei nuovi contratti. Ma, fatto rilevante, non fa alcun riferimento diretto a quelli di Eurofly, proprio quelli che l’ad Rossi voleva imporre, prendere o lasciare. L’Aga Khan dice che, finanziariamente parlando, «prima Alisarda, poi Meridiana, sono stati un pessimo investimento: hanno sempre prodotto utili, ma io non ho mai preso dividendi». La compagnia aerea è andata avanti con le sue forze. Ma ora lo scenario è cambiato. «Io voglio mantenere Meridiana - sottolinea - ma i concorrenti sono più forti. Alitalia non è più pubblica, è privata, ma è fortemente sostenuta dal governo». Bisogna cambiare la mission di Meridiana, rendendola bella per un possibile nuovo partner. Una vecchia storia, adesso, in tempi di crisi, di stringente attualità. Karim cita Lufthansa e British, i due player più forti dopo Air France, proprietaria di fatto di Alitalia. Ma perché i tedeschi, e più ancora gli inglesi, possano investire su Meridiana, entrando così nel ricco mercato italiano del trasporto aereo, Karim spiega che servono due cose: «Più produttività, più qualità». Sulla seconda, ha fatto un esempio. «Voglio che i dipendenti di Meridiana trattino i passeggeri come i sardi hanno trattato me: con cortesia e attenzione». Ma non è una critica ai suoi lavoratori, almeno non aspra. Perché Karim, che fa sapere di essere aggiornato quotidianamente su Meridiana con un report, fa i complimenti a tutti «per la puntualità dei voli». «E’ un grande riconoscimento, così come è importante che l’Aga Khan abbia chiesto a tutti, quindi ai suoi dirigenti soprattutto, di creare un clima di empatia» sottolinea Stefano Porcedda, rappresentante dei piloti. Deve sorridere pure Gianni Rossi, non chiedere solo che lo facciano le hostess. Un problema superabile. Quello della produttività, legato ai costi del personale, è il vero campo di confronto. «Noi le nostre proposte le abbiamo avanzate, permettono all’azienda di avere maggiore produttività: noi lavoriamo di più, senza licenziamenti, guadagnando lo stesso stipendio. E’ molto, non ci si può chiedere di tagliarci lo stipendio del 30 per cento», ragiona Marco Bardini, Uil. Per ora Karim taglia solo le ali dei “falchi” e libera in volo le “colombe”. Sperare si può.-------------------------------------  da La Nuova Sardegna I piani aziendali: licenziamenti e ridimensionamento della flotta La decisione del Cda. GIOVEDÌ, 05 FEBBRAIO 2009 Sit-in degli assistenti di volo. Ridotto a 4 ore lo sciopero di martedì Lo sciopero generale di 24 ore dei dipendenti Meridiana, proclamato per martedì 10 febbraio, va rivisto e corretto. La Commissione garanzia sciopero, ieri sera, ha fatto sapere alle organizzazioni sindacali che l’astensione dal lavoro potrà durare al massimo 4 ore. Adesso, però, il quadro è cambiato: dopo l’incontro di Parigi non si sa ancora che cosa si deciderà, ma se lo sciopero non dovesse essere revocato, dovrà comunque essere ridotto. Una comunicazione, questa, arrivata anche all’Anpav, il sindacato degli assistenti di volo “escluso” dal vertice con il principe. E proprio l’Anpav, che ieri mattina ha tenuto un sit-in di protesta all’aeroporto dopo la fallita trattativa al ministero del Lavoro, preferisce essere prudente. «Troppo presto per festeggiare - dice il coordinatore nazionale Fabrizio Contino -: i licenziamenti non sono stati ancora ritirati e, quindi, la pistola carica rimane sul tavolo. Bisogna capire esattamente che cosa vuol dire “fare tutti un passo indietro e ricominciare a trattare su nuove basi”. Il 13 sapremo esattamente quello che accadrà, perché è l’ultimo giorno per prendere le decisioni, per ricominciare a negoziare. Non vogliamo essere pessimisti, né vogliamo dare un giudizio negativo sul vertice col principe, al quale anche l’Anpav con i suoi 150 iscritti, avrebbe voluto partecipare. Comunque, ora si guarda avanti: se le nostre richieste verranno accolte e se i licenziamenti saranno ritirati, allora si potrà festeggiare». Durante il sit-in al Costa Smeralda, l’Anpav ha ricordato ancora una volta l’inutile viaggio a Roma della delegazione sindacale. «Meridiana ha confermato la mobilità per 142 lavoratori e non ci ha dato neanche la possibilità di parlare - ha detto Contino - tanto che non siamo riusciti a entrare nel merito della trattativa. Un muro contro muro che porterà a gravi scontri. A meno che, adesso, le cose cambino davvero radicalmente». (s.p.)------------------------------  da La Nuova Sardegna Un chilo di cocaina nel bagaglio DROGA Arrivava da Roma, bloccato in hotel          
OLBIA.