OLBIA

OLBIA GALLURA


   da La Nuova Sardegna DUE SCOSSE DI LIEVE ENTITA’ Il sisma (magnitudo 3,6) è stato avvertito sulla costa orientale fino a Siniscola OLBIA. Linee sovraccariche e telefoni roventi. Il terremoto ha fatto vibrare soprattutto i cellulari. La scossa di magnitudo 3,65 è sembrata poco più di un leggero tremolio alla maggior parte della popolazione. Roba che non sposta di un millimetro neanche un centrotavola. Ma in tanti in città hanno sentito la terra tremare. Nessun ferito, né danni alle cose. Solo tanta curiosità da parte delle persone che hanno chiamato con insistenza il centralino dei vigili del fuoco. Ma dalla stazione del 115 non è uscito neanche un mezzo per dare assistenza. Gli unici costretti al superlavoro sono stati i centralinisti.VENERDÌ, 06 FEBBRAIO 2009 Lingua blu, via il blocco in Gallura L’EPIDEMIA L’assessorato alla Sanità ha emanato una circolare
 La situazione si è sbloccata tre giorni fa. In una riunione dell’Unità di crisi nazionale, convocata a Roma, sono state tecnicamente argomentate dai rappresentanti dell’assessorato le istanze formulate nella lettera che gli assessori alla Sanità Nerina Dirindin e all’Agricoltura Francesco Foddis hanno inviato il 30 gennaio scorso ai ministri Zaia e Sacconi. Tra queste, proprio l’alleggerimento delle restrizioni alla movimentazione in ambito nazionale come riconoscimento dell’affidabilità dei controlli veterinari regionali. L’Unità di crisi nazionale - ha sottolineato l’assessorato alla Sanità in una nota - ha preso atto del lavoro fatto in questi anni dai veterinari regionali per far fronte alla blue tongue e riconosciuto che il sistema di sorveglianza nazionale risulta più severo di quello comunitario». Nella lettera ai due rappresentanti del governo, Dirindin e Foddis avevano anche chiesto parità di trattamento tra gli allevatori sardi e quelli comunitari, oltre a sollecitare il governo a una maggiore attenzione nella stipula di accordi unilaterali con Paesi europei, in deroga alle restrizioni della movimentazione attualmente vigenti. A fine dicembre in Gallura era arrivato il nuovo allarme lingua blu. Un contagio spinto a quanto pare dalla Francia, il virus del sierotipo 8 è diffusissimo. Per gli allevatori era stato un colpo di scure: dopo l’allarme infezione, sedici- diciottomila capi erano rimasti bloccati nelle nelle aziende del Limbara. Un fermo estremamente dannoso per gli allevamenti che si erano visti nell’impossibilità di spedire il bestiame nei centri per l’ingrasso e di venderlo. Il virus responsabile, del sierotipo 8, che non era ancora presente in Sardegna, era stato stato isolato su alcuni capi di bestiame in due aziende a Sant’Antonio di Gallura e Santa Teresa. Subito i due allevamenti e quelli che rientravano nel raggio di quattro chilometri dalle loro stalle erano finiti sotto la lente del servizio veterinario della Asl numero 2. Il clima di tensione nelle aziende zootecniche galluresi era diventato alto, le conseguenze economiche di una nuova epidemia si sarebbero abbattute su un settore già in difficoltà. La mobilitazione degli allevatori e delle associazioni agricole ha fatto il resto. Chiesto l’intervento della Regione, gli assessorati competenti hanno fatto la loro parte e da ieri gran parte del bestiame della Gallura potrà finalmente lasciare l’isola.---------------------  da La Nuova Sardegna Lo Squalo, la Polo holding dimezza il progetto Lo Squalo divora il cemento. Lo stagno di Pittulongu è salvo e ora si prende la sua rivincita. Diventerà patrimonio del Comune, area protetta. Un piccolo paradiso sfuggito alla legge del metro cubo. Il tesoro della città sta per entrare nella cassaforte dei beni preziosi. Quelli che non si vendono, che non si placcano di calcestruzzo. La società che sulla zona umida aveva sogni fatti di mattone è pronta a rinunciare all’area, per avere il via libera a costruirci intorno. Dopo che il muro di carte bollate ha schiantato il mega progetto di far nascere 91 villette nella zona umida l’impresa si è seduta intorno a un tavolo per ridiscutere il piano.VENERDÌ, 06 FEBBRAIO 2009 «Il quartiere gioiello nato senza regole e gestito dai tribunali»
OLBIA. VENERDÌ, 06 FEBBRAIO 2009 Hanno lavorato per 3 anni, la paura è che la compagnia aerea non riconfermi il contratto L’appello al sindaco di Olbia su Facebook: il 1º aprile potrebbero ritornare a casa PARIGI. La globalizzazione, tradotta in liberalizzazione, ha gli anticorpi dentro di sé, almeno a livello di denuncia dei suoi mali. E’ bastata soltanto una mail, via Facebook, per accendere il faro su un’emergenza di Meridiana, e non solo, che finora era stata oscurata dall’ipotesi di licenziamento di 145 tra piloti e assistenti di volo.