L'Olimpia di Jay

AGENTE ZERO-ZERO-GINO, MISSIONE CODA DI PAGLIA


Pensavo di avere chiuso bottega, di rilassarmi come previsto e promesso. Campagna acquisti chiusa, campagna abbonamenti presentata, non restava che attendere settembre. E invece il mio buen ritiro estivo viene turbato da una notizia curiosa: la presentazione della squadra, il rituale che vara la stagione, non si tiene più, come da programmi, a Milano. Dietrofront. Presentazione - che da sempre coincide con il primo approccio nei confronti dei nuovi e vecchi giocatori, benauguranti strette di mano, foto e sorrisi - spostata a Folgaria, dove si terrà la preparazione. Ma cosa avrà mai spinto la nostra brillante dirigenza a una inversione di rotta così improvvisa? Abili strategie di marketing? Accordi proficui con gli enti locali? Le magliette di Matteo e il furore dei tifosi? Io tenderei a dare credito alla terza ipotesi. Perchè G&G (Giorgio e Gino) sanno benissimo quale umore attraversa la piazza, e soprattutto sanno benissimo cosa pensa di loro codesta piazza. E allora dopo avere fatto la campagna acquisti, onde evitare contestazioni, togliamo la presentazione, così, per non saper né leggere né scrivere, ci si para il culo. Vorrai mica che quei biliosi, insopportabili contestatori arrivino fino a Folgaria per farci il sorpresone... Non avranno tempo, voglia e denaro da spendere (in effetti il denaro è già pronto per l'obolo annuale, l'abbonamento). A questo punto, mi piacerebbe spendere due parole sugli onori e oneri che costellano l'imbarco in una impresa sportiva: nel momento stesso in cui un imprenditore/dirigente inizia la propria avventura, sa perfettamente che quando le cose andranno bene tutti saranno dalla sua parte, e se le cose andranno male ci saranno critiche. Del resto, quando le cose sono andate bene nel primo anno AJ, quello della moda, dei lustrini, delle veline, Natali e Corbelli non si sono fatti pregare per attribuirsi meriti, per comparsare ovunque. Parevano due novelli Paolini, quel tizio che da anni saluta dietro le telecamere. Poi, però, le persone hanno un cervello per capire. Per capire che a volte un successo non si può raggiungere, e allora basta vedere impegno, professionalità, sincerità e correttezza per essere intoccabili. Per vincere comunque. Realtà come Biella, Reggio Emilia, hanno sudato e sofferto, ma in rarissimi casi qualcuno ha pensato di scagliarsi. Perchè la società Biella, per citare un esempio, è composta da persone serie, che lavorano sodo e se sbagliano, lo fanno dopo essersi messi in gioco. Invece qui tocca vedere dei presuntuosi arroganti, strafottenti che sbagliano sapendo di sbagliare, che se qualcosa non va... beh, noi cambiamo il luogo della presentazione, perchè non vogliamo gente che ci rompa i maroni. Eh no signori, una coda di paglia così non si vedeva dalla notte dei tempi. E se lo scorso anno si è chiuso male, questa stagione inizia peggio. In conclusione, giova ricordare che questi pericolosi teppisti sono quelli che da anni, anche i più bui, hanno sempre dimostrato una grossa civiltà, gente che ha sempre considerato il giorno dell'incontro con i giocatori come una festa da vivere inseme, senza pressioni. Ma si sa, chi è abituato a comportarsi male, solitamente pensa male.