L'Olimpia di Jay

DR. JEKYLL AND MR. HYDE


Sarà forse questo il leit motiv della stagione appena iniziata? È possibile, e non so se sia un bene o un male. Anche contro Biella lo spettacolo offerto dai nostri è stato frastornante, un’altalena tra momenti di profonde brutture cestistiche e attimi di buon basket, corroborato dalle individualità preziosissime di un debordante Danilo Gallinari e di uno Sven Schultze più che mai guerriero. Per 25 minuti abbondanti Biella gioca meglio, aggredisce di più, corre e fa male in ogni parte del campo. Poi, soprattutto grazie alle folate dei due già citati Gallinari e Schultze, riusciamo a sorpassare e infine a portare a casa senza ulteriori patemi il match. Ancora una volta fa la differenza un Blair tonico e vivacissimo in entrambe le aree colorate: ormai ci sono troppi indizi per non marchiare questa come la migliore stagione di Joseph a Milano, sia dal punto di vista meramente statistico che da quello oggettivo. Il campo è quello che parla, e oggi il nostro centro è fisicamente in spolvero, coinvolto e ottimamente predisposto. Indubbiamente l’impegno nel solo campionato gli permette di incanalare al meglio le energie, inoltre il fatto di avere un Watson in grado di cambiarlo da 5 puro, consente a Coach Dj di utilizzarlo per 25 minuti di qualità. C’è da augurarsi che la favola continui, che la sorte lo preservi da raffreddori e guai fisici. E che un eventuale rinnovo di contratto non ce lo riconsegni in tutta la sua indolenza, troppe volte ammirata in passato. Lo so che a pensare male si fa peccato, ma il fatto che Blair non vanti attualmente né contratti né opzioni per la prossima stagione mi pare una lettura da non scartare. Chi invece oggi vive una situazione diametralmente opposta a quella del nostro centro, è senza dubbio Dante Calabria. Molto giù fisicamente, mentalmente appannato, forse destabilizzato dal non avere capito il suo vero ruolo nelle rotazioni, Dante è davvero un caso da risolvere al più presto. Perché secondo me lui può essere davvero un valore aggiunto per la nostra stagione: Calabria ancora oggi è uno dei pochi in grado di cambiare la partita con una fiammata. Ha nelle mani punti e strisce di importanza capitale, sarebbe delittuoso lasciarlo andare alla deriva senza lavorare con grande attenzione. Lo scrissi all’inizio del campionato e continuo a pensarlo: la gestione di Calabria è uno dei compiti più difficili per Djordjevic, una situazione delicata che va trattata sul filo del rasoio. Ci vuole buona volontà da ambedue le parti, e questo inizio di stagione mi fa temere che una delle due non ce la stia mettendo tutta. Continuando in tema di Jekylle Hyde, ci sono altri casi di doppia personalità. Sicuramente quello di Marko Tusek, la cui faccia buona si è vista, fino a oggi, solo nel primo quarto contro Livorno. Era la prima di campionato e da lì in poi ho potuto vedere solo stralci da Museo degli Orrori. Così come mi sta convincendo meno del previsto il mio pupillo TJ Watson, in grado di passare da Dr. Jekyll a Mr. Hyde anche nel corso della stessa azione: momenti di grandi vibrazioni alternati a sciocchezze plateali. Insomma, c’è ancora molto da lavorare, anche perché contro le big la squadra è tutta da testare e domenica sera, contro una Fortitudo molto più amletica di noi, ci sarà un primo riscontro importante. Soprattutto se saranno ancora fuori Green e Bulleri: per il primo l’assenza è ormai cronica (e sarebbe anche da chiarire...), per Bullo un problema muscolare si sovrappone a quello del dito, che ne limita l’impiego dall’inizio dell’anno. Anche se poi, a ben vedere, il Bulleri con il ditone è stato forse quello più positivo in maglia biancorossa. Domenica prove importanti anche per il nostro Galletto, opposto a quel Preston Shumpert che anche a Bologna, così come a Milano lo scorso anno, sa essere croce e delizia, e per Joseph Blair, chiamato a vedersela con il torello aspiratutto James Thomas. La sensazione è che potrebbe venire fuori qualsiasi tipo di partita, la speranza è che questo inizio di stagione poco decifrabile prenda una direzione chiara. Forte e chiara.