L'Olimpia di Jay

POLLI AL CURRY


Il Curry ce lo mette Avellino, i polli li portiamo direttamente noi da casa.Questa è la prima osservazione che mi sovviene.Non ho visto la partita, non ho potuto sentirla per radio e nemmeno seguirne l’andamento.Mi sono limitato a leggere i soliti sciatti commenti sui giornali sportivi, assolutamente scarni e senza approfondimenti interessanti.Posso dire solo questo: una volta raggiunti 8 punti di vantaggio nel terzo quarto, una squadra di esperienza come la nostra deve essere in grado di tenere la partita in mano.Tutto qui.Certamente l’exploit di Rameal Curry è notevolissimo: high season con 32 punti, cifre eccellenti e tante cose messe nel cesto delle utilities.Allo stesso tempo, però, la Air è una squadra che non ha un peso notevole sotto i tabelloni, dove si affidano al centro bonsai Jamison.Eppure perdiamo la lotta a rimbalzo, rimaniamo ancora una volta  incatenati al problema delle palle perse, diciassette, nonostante la statistica di Avellino sia molto simile, con sedici arance buttate. Insomma, questa Olimpia ha decisamente imboccato una strada pericolosa, nelle gare lontano da Milano.Partite troppo spesso girate quando sembravamo in condizione di trascinarle in porto.Ad eccezione di Bologna, match nel quale siamo stati sotterrati senza se e senza ma.Se tra i nostri plus, e la dirigenza ne fa un punto d’onore, c’è quello di avere uomini esperti, è in partite come questa che l’esperienza va messa in bacheca.Probabilmente il rendimento in trasferta sarà l’ago della bilancia della nostra Regular Season, dato che in casa i segnali sono sempre stati confortanti.Vogliamo essere quelli cinici di Varese e Teramo, oppure quelli incerti e inconcludenti di Udine, Montegranaro e Avellino?Dopo la sosta natalizia ne sapremo di più, con la insidiosissima trasferta di Capo d’Orlando.Insidiosa anche in termini di classifica, perché se dopo il KO di Avellino rimaniamo terzi in solitaria, è vero che appena dietro di noi si sta compattando un gruppone pericoloso.E credo che la storia di questo campionato possa ricalcare quella dello scorso anno: squadre vicine, classifica corta con due punti che possono fare la differenza.Credo che il nostro coach debba lavorare anche in questa direzione, cercando di evitarci patemi e convincendo i ragazzi della necessità di darci una dimensione chiara.Dobbiamo essere dei cacciatori, non una preda.