L'Olimpia di Jay

DUE CHE VALGONO


Due punti che pesano, che servono per rimanere a braccetto con la Virtus e provare a staccarla tra poco più di una settimana, al Forum.In mezzo, il derby di Cantù, partita delicata e dai risvolti difficilmente individuabili per una squadra come questa Olimpia: ogni volta che mettiamo una pezza a un problema, si apre una falla nuova e forse inaspettata.Ma andiamo per gradi.Arriva Teramo, squadra molto più competitiva di quanto non dica la classifica, soprattutto fuori casa.Ne esce un match tirato, senza break, con piccoli allunghi sempre ricuciti.Veniamo tritati a rimbalzo, finiamo addirittura doppiati (39 carambole a 20), causa i problemi di falli di Travis Watson e l’impatto del tandem Brown-Martinez, che oltre i nostri demeriti restano una coppia tostissima e dall’ottima propensione al controllo del traffico aereo.Soffriamo perché Davison e Schultze sono un buco nero, con il primo che va on fire con un paio di passaggi al bacio di Garris ma sotto le tabelle dimostra che può essere un 5 giusto per Gino Natali e i suoi 50 consulenti.Urge ritorno di Blair, che rispetto a Davison ha un raggio di pericolosità più limitato ma ha una presenza decisamente più sostanziosa.Dal canto suo, Sven è in un momento di involuzione rispetto a quello trascinante e determinante di qualche tempo fa.Probabilmente Schultze è esattamente questo, un giocatore da battaglia che palesa limiti tecnici piuttosto comprensibili: il suo essere addirittura una delle prime scelte offensive è uno standard da dimenticare o quanto meno un’opzione che non può essere la regola.Tornando a bomba.Le difese latitano, Milano sta avanti grazie alle penetrazioni di Nate Green, alla vena offensiva di Kiwi e alle soluzioni di forza di TJ Watson.Dall’altra parte, Woodward abusa senza pietà di Calabria, Brown fa paniere e Grundy giochicchia senza eccessivo costrutto.Usciamo dai grattacapi con un sussulto, quando coach DJ butta nella mischia le gambe fresche di Sergino Plumari: basta la sua grinta e Woodward non la vede più, con il nostro baldo giovane che farcisce il suo lavoro con un triplone e un canestro su rimbalzo in attacco.Intervallo con Teramo in scia e una convinzione: Gallinari deve entrare in partita.E invece il giovane fenomeno la partita la vede da seduto, sia quando Sasha lo tiene in panca, sia metaforicamente, quando in campo non ci mette nessuna delle sue deliziose invenzioni.In compenso, dall’altra parte, entrano in partita Grundy, molto più concreto, e soprattutto bam-bam Janicenocks, che spara triple da ogni angolo, gentilmente aiutato da Schultze e Calabria, che se lo perdono a ogni piè sospinto.La Siviglia vola a +4 con inerzia a favore, ma una Bullerata DOC rompe l’incantesimo e ci porta avanti di un punto sulla sirena del terzo quarto.Poi succede quello che, in fondo, un po’ tutti si aspettano: un ragazzino di 18 anni decide di invertire la tendenza di una partita infausta, si carica i compagni in spalla e tanti saluti.Tripla, doppia schiacciata, la prima su alley-hoop di Garris, la seconda una bimane volante a rimbalzo, tiri liberi con mano fermissima.E quando Dante prova a lasciare un segno sulla sua esangue partita, beccandosi un tecnico per proteste nel modo e momento peggiore, ci pensa la tripla di un positivo Nate Green a rimettere le cose a posto.Come si diceva all’inizio: teniamoci i due punti, consapevoli che sulla strada del Pianella c’è da aggiustare qualcosa. O forse molto.Ma le rotazioni sono corte, i problemi di roster annosi e indipendenti da gestione sul parquet.Cantù esce dalla 25.esima giornata con un ventello sul groppone, rimediato sul campo di quella Mens Sana che oggettivamente sta facendo un Campionato a parte.Sarà un derby duro, la Tisettanta è squadra solida e in costante crescita, che dopo alcune difficoltà iniziali ha completato il processo di inserimento dei suoi USA.Eric Williams e Casey Shaw sono una coppia di fatto molto ostica per il solo TJ, Wilson e Jordan due rebus di difficile risoluzione, per caratteristiche tecniche e per fisico.E Phil Jones con Donnie McGrath sono tanto facilmente infiammabili quanto difficili da spegnere.Ci sarà da fare tutto al meglio, cercando soprattutto di non perdere il contatto all’inizio. Farli volare avanti può essere nefasto, soprattutto per la nostra preoccupante tendenza trasfertista a sbragare un po’ troppo facilmente.Se non lo aveste ancora fatto, cliccate QUI e date voce alla vostra voglia di un’Olimpia denatalizzata.