L'Olimpia di Jay

NESSUNO


Ulisse - dopo avere detto di chiamarsi Nessuno - fece bere del vino a Polifemo, poi arroventò un palo e lo conficcò nell'occhio del Ciclope. E Polifemo, interrogato sulla vicenda, ripeteva che ad accecarlo era stato Nessuno. "Nessuno mi ha accecato!", si dibatteva. Deve essere proprio questa la trama che sta animando le giornate di via Caltanissetta. In principio fu Pozzecco, poi venne l'imberbe Seibutis, toccò a Martin Rancik, a Kyritsis seguito a ruota da Vasiliadis e, dulcis in fundo, Don Diego Fajardo. Nomi tanti, arrivi zero. Ma, come suggerito da Djordjevic in conferenza stampa dopo la passeggiata sulle rovine di Napoli, magari i nomi buttati in pasto alla stampa sono solo una copertura, un depistaggio per dragare il mercato a fari spenti. E quando il buon Sasha va a chiedere lumi sugli esiti delle trattative, si sentirà rispondere come il povero Polifemo. "Gino, ma chi prendiamo"? "Nessuno". "Nessuno? E chi è"? "Ma Sasha, come chi è Nessuno? E' Nessuno"! "Ma come fa di nome"? "Ma ci sei o ci fai? Nes-su-no". "Quindi Nessuno Nessuno"? "Oh, finalmente sei sul pezzo. Qui si prende Nessuno, ma proprio Nessuno". E quando il buon Aleksandar da Belgrado andrà a bere il consueto caffè socratico con i fidati scudieri della carta stampata, e darà loro l'agognata primizia, l'articolo ad effetto sarà confezionato in men che non si dica. NESSUNO A MILANO. Il GM Natali: "Mantengo sempre le promesse: dopo Tusek, Nessuno".