L'Olimpia di Jay

MASSICCI E COMPATTI, CONTRO LE SERPI IN SENO


Buone notizie da Reggio Emilia, anche se – come ormai di abitudine – c’è il rovescio della medaglia.Il conforto viene dalla prestazione della squadra, che in una partita caldissima e determinante vince senza incertezze, dopo avere sofferto a cavallo di terzo e quarto periodo.Danilo Gallinari si limita ad assecondare il suo immenso talento, e questo basta e avanza per produrre una partita immarcabile, Dante Calabria getta le stampelle e piazza missili mortiferi.Naturalmente, le stampelle lanciate dall’italiano della Pennsilvanya vengono immediatamente raccolte da qualcuno, perché quest’anno in termini di infortuni non ci facciamo mancare niente.E le stampelle di Dante servono per sorreggere Massimo Bulleri, uno cui quest’anno devono avere tirato un malocchio oceanico.Bastano diciotto secondi esatti per schiantarsi al suolo e mandare KO il ginocchio, non mi è dato sapere se lo stesso che già lo tenne lontano dal campo diverso tempo.Quindi, per l’ennesima sera, Garris deve fare per due: ma questa volta, sul campo che gli fu amico, Kiwi sciorina una prestazione che le cifre raccontano come lucida, limitando le palle perse e costruendo un 20 di valutazione che incoraggia.Ciò che lascia ancora una volta a bocca aperta è il tabellino del solito incontenibile TJ Watson, che si impacchetta i lunghi reggiani e diventa l’epicentro della vittoria, con 15 rimbalzi, 2 stoppate, 6 palle recuperate e anche 3 assist, tanto per stuzzicarsi.In assenza di Blair, altro bersaglio della jella, Royal Rumbe Travis esalta tutte le sue doti di controllo aereo, dimostrandosi in palla alla vigilia della stagione che conta.Uno così dobbiamo tenercelo stretto, e parlo anche del futuro più lontano, nella speranza che non abbia la stessa flessione che ha caratterizzato i suoi playoff in canotta Fortitudo.Adesso sotto con Roma, partita che davvero vale una stagione e non è un modo di dire.Non c’è da aggiungere altro, non voglio nemmeno analizzare l’approccio al match, perché sfide come queste si preparano da sole. Mi auguro solo di avere una rotazione adeguata e di potere giocare davvero tutte le carte che abbiamo in mano.Perché è vero che quelli bravi vincono anche con i bluff, però preferirei che Roma non venisse a vedere.C’è da buttare sul parquet tutto, incondizionatamente. Poi sia quel che sia.Capitolo mercato: contro ogni previsione, non arriva questo bensì riappare la sagoma allampanata di Don Diego de la Flex, all’anagrafe Dieguito Fajardo.Premessa doverosa: Diego è un grande professionista, ha voce per farsi ascoltare nello spogliatoio, ha esperienza da vendere ed è uno che nel clima Playoff ci sta come il cacio sui maccheroni.Felice di rivederlo, felice che possa provare a prendersi la rivincita su quel maledetto infortunio che ce lo tolse alla vigilia della portentosa cavalcata di due anni fa, interrotta solo dalla preghiera di Ruben Douglas.Però questa operazione è lo specchio dell’incapacità totale e conclamata della dirigenza milanese.Un’estate passata alla ricerca del 4 atletico e verticale sventra tabelloni per arrivare a Marko Tusek.Quattro mesi per cercare il sostituto del sedere di Tusek per arrivare a Fajardo, quello che era stato cacciato per prendere proprio la famosa ala forte dal fisico da wrestler.Raramente ho visto un cerchio che si chiude così perfettamente.Tra l’altro, la mossa Fajardo è un messaggio nemmeno troppo velato a coach Sasha DJ, colui che volle l’allontanamento dello spagnolo di Tenerife.Ci interessa quello che pensi Sasha? Conta il tuo parere? Conta talmente tanto che quello che hai messo alla porta te lo facciamo rientrare dalla finestra.E così, tra il lusco e il brusco, ti mandiamo anche un piccione viaggiatore sul tuo futuro, un segnale di fumo da veri guru della comunicazione, un messaggio che tra addetti ai lavori si definisce “parlare a nuora perché suocera intenda”.Insomma, nel bene e nel male, il dilettantismo al potere.Chi non lo avesse ancora fatto, si capaciti che questa è la goccia che fa traboccare il vaso e firmi immediatamente la petizione.Se ci fosse ancora bisogno di una goccia in questo mare di incompertenza...