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TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA

Post n°63 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da JayVincent


Si è già detto e probabilmente scritto in tutte le salse: questa stagione ha troppe sinistre analogie con quella passata.
Dai risultati deficitari alle discussioni riguardo l’operato del coach, dai presunti problemi di spogliatoio alle incoerenti dichiarazioni della dirigenza.
E proprio come l’anno scorso, altra coincidenza, il calendario ci propone l’ultima giornata del girone contro Roma.
A campi invertiti.
Un anno fa l’incondizionata resa sul parquet del Forum, contro una Lottomatica all’apice della forma, fu il colpo di scure sulla testa di Lino Lardo.
Lì, di fatto, si aprì l’era Djordjevic.
E proprio Sasha, pochi mesi dopo, si giocò proprio contro Roma un esame importante.
Ultima giornata di Regular Season, se Milano sbanca il PalaLottomatica dà una piega positiva a una stagione travagliatissima, qualificandosi ai PlayOff come terza classificata.
La partita termina con una sconfitta e l’ultima azione è il perfetto emblema della stagione: Bulleri palleggia, palleggia, non c’è uno straccio di schema offensivo e il play (?) di Cecina spara un mattone sul ferro, a fil di sirena.
Una giustizia divina e meritocratica esiste, aggiungo io.
Perché se quel tiro fosse entrato, magari la stagione avrebbe potuto finire in un altro modo.
Chissà.
Ma la realtà fu che finimmo settimi, accoppiati con Treviso ed eliminati al primo turno.
La realtà ci dice che le persone di buon senso non ebbero da lamentarsi, accettarono quella eliminazione come la naturale conclusione di una stagione nefasta, mentre il nostro lungimirante e responsabile GM Gino Natali pensò bene di attribuire le colpe del fallimento a un tiro di Bulleri all’ultimo secondo.
Ah, se quel tiro fosse entrato… pensò lui.
Ah, se lui fosse in grado di spendere con cognizione i soldi che gli mettono in mano, pensammo noi.

Insomma, tutto questo per dire che siamo ancora qui, a scoprire Roma come crocevia importante per le nostre ambizioni.
Le Final Eight di Coppa Italia sono al sicuro, quindi la partita in sé non ha un valore da ultima spiaggia.
Ma per questa Olimpia dal morale basso e dall’andamento incerto, ogni singola partita può avere il valore di una finale.
Quando si vive costantemente sull’orlo di una crisi di nervi, ogni minimo dettaglio può essere quello scatenante.
Guardiamo i fatti con raziocinio: oggi come oggi pensare che questa Olimpia possa passare a Roma è almeno improbabile.
Ma che almeno non si vada a prendere una lezione con lo spirito di chi va incontro al proprio ineluttabile destino, com’è accaduto a Napoli.
Mi limito ad augurarmi di fare la strada a piccoli passi, ricominciando prima di tutto a giocare a basket.
Perchè anche nella stentata vittoria di domenica, la squadra ha continuato a dare segni di involuzione, un buco nero in difesa e in crisi totale davanti a una zonetta senza pretese.
Può essere molto pericoloso dirlo, ma si può perdere traendo indicazioni positive.
Perché sfido chiunque a trarre notizie positive dalla vittoria contro Reggio Emilia.

 
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