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FUORI I SECONDI

Post n°82 pubblicato il 05 Aprile 2007 da JayVincent

Dice il saggio: quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.
E, in effetti, sarebbe il caso di buttare sul parquet quelle lacrime, sangue e sudore di petersoniana memoria per conquistare una vittoria convincente.
Che ci sganci dalla Virtus nella volata per il secondo posto.
E che, possibilmente, ribalti anche la differenza canestri, impresa difficile ma non impossibile visto che a Bologna contenemmo in 10 punti un passivo che, in termini di qualità del gioco, fu sicuramente più ampio.
La Virtus, sorpresa positiva della stagione, nell'espressione di un platoon system molto ben architettato da Zare Markovski, non è quella della prima metà di stagione: squadra rivoluzionaria, spesso in grado di fare necessità virtù e di trasformare un problema in opportunità.
Poi, dopo le Final8 di Coppa Italia, qualcosa si è rotto. Il meccanismo perfetto si è inceppato e sono arrivate sconfitte più o meno sorprendenti.
Ma questa Virtus resta una squadra che vale di più della somma dei suoi singoli, che restano comunque interpreti di spessore: il talento sregolato di Vlado Ilievski, rinato dopo la fuga da Roma, la qualità di Travis Best, il cecchinaggio ad alta percentuale di Dusan Vukcevic e Brett Blizzard.
Soprattutto quest'ultimo merita una particolare attenzione: Blizzard è il giocatore chiave della stagione virtussina, uno di cui si parla poco ma che combina sempre molto.
Risolutore vero, colui che prende (e spessissimo segna) il tiro pesante nel momento decisivo, molto più di quel Best che dovrebbe essere la polizza vita bianconera.
Estremizzando, si può dire che quando l'ex reggiano viene fermato, la Virtus fa molta fatica a produrre; lo dice il campo, lo dicono le ultime partite.
Sasha avvisato, mezzo salvato.

Dal canto nostro, l'assenza di Blair pesa il doppio, perchè con l'infortunio di Kris Lang l'area colorata della Virtus diventa una zona caldissima entro la quale piazzare trappoloni.
E' arrivato Tyrone Grant, appena inserito nel roster, ma del nostro ex fascettato conosciamo sì pregi, ma anche limiti e difetti.
Vogliamo sperare nel veleno dell'ex Davison, che all'andata ci flagellò con la miglior prestazione stagionale? Si, certo, attachiamoci ai corsi e ricorsi, ma non dimentichiamo che anche sotto le plance c'è qualcosa (e qualcuno) da temere.
Si chiama Andrea Crosariol, ed è tanto grezzo e sprovvisto di movimenti offensivi quanto intimidatore nella sua area.
La staffetta Blair - Watson sarebbe stata il deterrente migliore, dato che lo strano trio Michelori-Grant-Giovannoni non rappresenta il pacchetto lunghi in grado di metterci sotto.
Specialmente con Danilo Gallinari in 4: nessuno di questi ha gambe per tenerlo, se attaccati, ed è per questo che l'utilizzo del fenomeno in canotta 8 diventa fondamentale.

Homework: evitare di farli accendere subito, mettere le gambe di Green al servizio della squadra, lanciare Bulleri tra le maglie larghissime della difesa di Best, innescare Danilo che ha mismatch contro tutti i suoi difensori.
Forza ragazzi!

 
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