libero di pensare

RIPARATORE


       Negli ultimi tempi sto imparando ad accontentarmi di me stesso. Mi va bene che ho i capelli sempre scompigliati, mi va bene che gli occhi non hanno un colore ben definito, mi va bene che sono alto quanto basta , mi vanno bene anche la carnagione non troppo chiara e il mio 43 di piede mi va bene anche la pancetta un po' pronunciata, mi va bene che mi si accappona la pelle ad ogni emozione. Mi vado talmente tanto bene che sono sempre felice e che non riesco ad arrabbiarmi più, che quando mio padre mi diceva che lo avevo deluso  mi va bene pensare che un giorno sarà stato  fiero di me. Allora capisco quelli che mi guardano storti quando cammino per strada con la testa bassa e un sorrisino accennato tanto per avere la qualifica di essere umano, quando si è sereni tutti gli altri sembrano tristi.  Manca poco, lo stretto indispensabile, il pezzo infimo di coraggio necessario per guardarsi allo specchio ed amarsi davvero. A quel punto raggiungo tutti gli altri e gli riparo il cuore, a quelli che si complessano ancora.  Perché bisogna andarsi bene, e volersi bene. Qualcuno un giorno ci comprerà con tutti i nostri difetti e cementerà di presenza tutti i nostri vuoti, allora non ci interesserà più niente dei capelli sempre a posto  e o delle orecchie a sventola. Se riesci ad assorbire tutte le botte che ti ha dato la vita -che continuerà a darti-, ogni giorno brutto, tutte le delusioni che emani e le volte in cui correndo verso il futuro sei inciampato nel passato, basta solo che ti abbracci come se fossi l'amore lontano ritrovato o l'idolo che sai non incontrerai mai.  E' la vita che ci rendi belli. La società condanna ciò che non capisce. E a me piace riparare le persone.