libero di pensare

IL TRENO E L'EMIGRANTE


                                                Sono alla stazione termini di Roma. Sto partendo per una destinazione a me cara che vi racconterò prossimamente. Mentre sono seduto in attesa del treno che giunga al binario mi guardo intorno e osservo.La stazione, ritrovo di gente sconosciuta ma accomunata dalle stesse speranze e dallo sguardo sperso nel brusio inconfondibile dei suoi rumori. Quì, trovi veramente ogni genere diversa di umanità,  chi sale, chi scende, treni che vanno e vengono da posti diversi, altre esperienze, altre vite, c'e' il pendolare che parte quando ancora il sole non fa capolino, continuo andirivieni senza fine. Ed allora la mente comincia a viaggiare veloce come il treno a ricordare quelle  valigie legate con le corde, tenute sottobraccio ed uniche proprietà di una vita sacrificata,. Valigie che non bastavano mai per contenere i ricordi più belli e i volti di amici che lasciano dentro un segno indelebile nel cuore. Solo chi l'ha provato sa cosa vuol dire prendere quel treno che ti porta via dai tuoi affetti più cari . Così il nostro animo si trasforma come piccole stazioni dove facciamo arrivare treni che partiranno fra poco o, se vogliamo, resteranno con  noi per sempre, binari morti per quei treni che dal nostro cuore non se ne andranno mai..... a volte mi prende la voglia di prendere anche io un treno che mi porti ... già dove vorrei che mi portasse .... dove vorrei andare? La condizione più brutta è quella di chi ha perso il treno o quella di chi aspetta ma non sa riconoscere il treno che deve prendere .... strana la vita!