AMORE & AMICIZIA

leggende e foto digitali


Ulisse, dopo l'assedio di Troia, nel suo pellegrinaggio lungo il Mediterraneo per tornare nell'isola di Itaca approda in un'isola, la "Terra dei Ciclopi", dove chiede ospitalità al gigantesco e selvaggio Polifemo. Il gigante Polifemo, signore del luogo , lavorava con gli altri ciclopi nella sua fucina, all'interno dell'Etna, dove venivano fabbricati i fulmini per Zeus e si creavano opere mirabili come l'armatura di Achille.
Il ciclope, uccide alcuni compagni di Ulisse e li divora. Per salvarsi, Ulisse fa ubriacare di vino il rozzo gigante, gli acceca l'unico occhio e così può tornare ad imbarcarsi. Il ciclope accecato tenterà di colpirlo lanciandogli come massi le cime di alcuni monti identificate dalla leggenda nei "Faraglioni di Acitrezza".
Omero, autore della "Odissea" aveva scritto che la "Terra dei Ciclopi" era un'isola del Mediterraneo. Fu Euripide, poeta del quinto secolo avanti Cristo, nel dramma satiresco "Ciclope", a localizzare la "Terra dei Ciclopi" nella fascia costiera che separa l'Etna dal mare. La leggenda venne ripresa successivamente da Virgilio che nel libro III della "Eneide" immaginò una sosta di Enea in Sicilia durante il viaggio da Troia verso il Lazio. L'esule troiano approdò , secondo Virgilio, vicino all'Etna e qui incontrò un ex compagno di Ulisse, Achemenide, il quale gli raccontò il modo in cui Ulisse aveva sconfitto Polifemo.