OLTRE LA STRADA...

26-03-09 IMMIGRATI:CARITAS A LAMPEDUSA RICORDA VITTIME DI VIAGGI DELLA SPERANZA


''Per le vittime del mare'', poi in visita al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) dove sono ospitati dal dicembre scorso, senza poter uscire, 726 immigrati: sono stati questi i momenti piu' forti della tre giorni del Coordinamento immigrazione di Caritas italiana, che ha scelto di riunirsi questa volta a Lampedusa per per non dimenticare le oltre 13.344 vittime (dal 1988 ad oggi) dei ''viaggi della speranza''.
Qui di seguito, dopo brevi accenni, una bella poesia di G.UngarettiAccenno:  Moamed Sceab si toglie la vita perché si sente senza radici (déraciné). Esule in Francia e nel proprio paese, subisce una crisi di identità. Rimane come sospeso tra la tradizione, che ha lasciato alle spalle, e il nuovo orizzonte culturale, non sufficientemente interiorizzato. La condizione di dericinè di Moammed rispecchia molto da vicino quella del poeta che, pur di origine italiana, era nato in Egitto, da dove era successivamente emigrato in Francia. Anche il poeta si era sentito “senza patria” in rue des Carmes.IN MEMORIA.Locvizza il 30 settembre 1916.Si chiamavaMoammed SceabDiscendentedi emiri di nomadisuicidaperché non aveva piùPatriaAmò la Franciae mutò nomeFu Marcelma non era Francesee non sapeva piùviverenella tenda dei suoidove si ascolta la cantilenadel Coranogustando un caffèE non sapevasciogliereil cantodel suo abbandonoL’ho accompagnatoinsieme alla padrona dell’albergodove abitavamoa Parigidal numero 5 della rue des Carmesappassito vicolo in discesa.Riposanel camposanto d’Ivrysobborgo che paresemprein una giornatadi unadecomposta fieraE forse io soloso ancorache visse