OLTRE LE RIGHE

LE PIETRE RACCONTANO Le tracce di un'antica civiltà


Il professor Robert M. Schoch racconta: "Anch'io mi recai alla Sfinge per rispondere ad una domanda, non da poeta o da pretendente ad un trono, ma da studioso ansioso di risolvere un problema di datazione. Ciò che trovai mi aprì gli occhi, portandomi ad una nuova visione scientifica circa le origini dell'uomo e il ruolo delle catastrofi". Fu lo studioso John Antony West che per primo notò i particolari segni di erosione sulla Sfinge e il geologo Schoch confermò che si trattava di un'erosione dovuta a violente precipitazioni che hanno lasciato profondi solchi verticali lungo il corpo della Sfinge e sul bordo del recinto che la circonda. Ma abbondanti piogge non si verificano in Egitto da almeno 10.000 anni e se il leone di pietra è tanto antico, quale civiltà avrebbe potuto edificarlo?
In molte parti del mondo si trovano antichi manufatti di pietra e monumenti che si caratterizzano per una così grande maestria nella lavorazione e nella progettazione da non essere mai più stati riprodotti in modo paragonabile nelle epoche successive. Un esempio è costituito dalle cosiddette pietre poligonali, tagliate e assemblate con una precisione straordinaria e in grado di garantire una grande solidità agli edifici. Se ne trovano in Egitto, nel tempio della Sfinge; in Perù, nella fortezza Sacsahuaman e nella cittadella di Machu Picchu; sull'Isola di Pasqua e in molte altre parti del mondo.  E se fossero i resti di una civiltà molto più antica le cui conoscenze sono andate perdute a causa di un cataclisma? Forse si tratta proprio del diluvio universale di cui rimane traccia in tanti testi storici appartenenti a popoli diversi situati in molte parti del mondo. Una catastrofe climatica verificatesi durante lo scioglimento dei ghiacci alla fine dell'ultima glaciazione, circa 10.000 anni fa, proprio l'epoca a cui risalirebbe la Sfinge secondo glli studi di West e Schoch.  Per approfondire guarda il video (10 minuti): è un insieme di spezzoni tratti da vari documentari trasmessi da La7.   
I superstiti di questa civiltà scomparsa, forse la mitica Atlantide descritta da Platone, la cui distruzione è stata tramandata dai sacerdoti egizi di Sais, si sarebbero messi in salvo disperdendosi su diversi continenti e tramandando le loro conoscenze alle popolazioni primitive che incontrarono, dando così origine alle grandi civiltà antiche riconosciute dall'archeologia ufficiale.  Per ora le prove sono solo indiziarie ma una nuova generazione di studiosi potrà forse fare luce su questo inquietante mistero dell'antichità. Molte ipotesi sono state formulate sull'ubicazione di Atlantide ma fino ad ora non sono state trovate prove scientifiche, archeologiche o geologiche, dell'esistenza di un continente scomparso tra i flutti dell'oceano.
Inquietante perchè se fosse dimostrata la veridicità di una tale teoria, non solo sarebbero messe in discussione gran parte delle teorie scientifiche moderne in molti campi (archeologia, antropologia, meteo-rologia, geologia, ...), ma oscuri presagi calerebbero sul futuro dell' umanità: ciò che è accaduto in passato potrebbe ripetersi in futuro... Il surriscaldamento del pianeta indotto dal sempre più massiccio utilizzo dei combustibili fossili potrebbe alterare il clima terrestre con conseguenze disastrose, simili a quelle del diluvio biblico, come sostengono alcuni scienziati? Questa è la teoria che ha ispirato il film "The Day after Tomorrow" del 2004 di Roland Emmerich. Per approfondire guarda il video (4 minuti): è un frammento di un documentario trasmesso da Rete4 nella trasmissione "La macchina del tempo".Clicca sulle foto, per un ingrandimento:1. La Sfinge di Giza in Egitto2. Le mura della fortezza di Sacsahuaman in Perù3. I Moai dell'Isola di Pasqua4. I ruderi della città di Machu Picchu in Perù