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FUNGHETTI


Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari SocialiTerza conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotropeGenova 28-30 Novembre 2000Materiale: Fenomeni di abuso: nuovi soggetti per altri "oggetti".Relatore: Massimiliano Geraci, Regione Emilia Romagna.Titolo intervento: Quanto riportato nel presente documento è di responsabilità dell'autore. Esso è destinato esclusivalmente a stimolare il dibattito e non rappresenta in alcuna maniera prese di posizione del Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.FUNGHETTI PSILOCIBINICI NOSTRANIDi solito quando si parla di funghi allucinogeni ci si riferisce ai funghi psilocibinici.Il più diffuso fungo psilocibinico in Europa (compresa l’Italia) è lo psilocybe semilanceata. Si tratta di un fungo prataiolo classificato come mediamente potente.Le aree di crescita del funghetto in Italia, al contrario di altri paesi in cui lo si trova anche nei parchi cittadini, sono le valli alpine e appenniniche ad altezze comprese tra i 1600 e i 2300 mt.: per andarlo a raccogliere bisogna dunque essere se non dei fanatici del trekking almeno degli amanti della montagna. La stagione comincia dopo le prime piogge di fine agosto e si protrae per tutto ottobre o comunque non dopo le gelate o la prima neve di novembre. Il riconoscimento non è particolarmente difficile neanche per i poco esperti e soprattutto, dalle nostre parti, non cresce in zone in cui risulterebbe confondibile con funghi velenosi.I principi attivi principali contenuti nei funghi psilocibinici sono la psilocina e la psilocibina (entrambe appartenenti alla classe delle triptamine, come l'LSD).L'aspetto farmacologico che, in questo contesto, risulta più pregnante è la bassissima tossicità dei principi attivi puri. Il dosaggio letale, per un uomo adulto è stato valutato attorno ai 30kg di carpofori freschi (300gr secchi considerato che un fungo è costituito per il 90% del suo peso da acqua). I funghi psicotropi non sono dunque pericolosi, almeno da un funto di vista somatico.Gli effetti della psilocibina sono fortemente dose-dipendenti. Come per ogni altro psichedelico sono inoltre strettamente connessi a set e setting (la disposizione d’animo del consumatore e la condizione dell’ambiente al momento del consumo).La "salita" comincia a essere avvertita circa 10-20 minuti dopo l'ingestione. E’ in questa fase che si manifestano alcuni sintomi fisici sgradevoli (d'entità variabile e anch'essa dose-dipendente) anche se generalmente ben tollerati: nausea, tachicardia, sonnolenza e senso d'affaticamento, tremore alle gambe. Tali sintomi scompaiono in circa 30 minuti per lasciare il posto a una sensazione di piacevole rilassatezza e vitalità. Gli effetti propriamente psichedelici vanno da un senso di leggera euforia (tanto da aver fatto guadagnare ai funghetti il soprannome di "funghetti ridolini" o "funghetti trallalà") a distorsioni percettive, processi sinestetici e modificata percezione dello scorrere del tempo.Il tempo per il riequilibrio neurochimico dopo ciascuna esperienza è stimato attorno ai sette giorni. E' dimostrato che la sostanza non induce alcun tipo di dipendenza né fisica né tanto meno psicologica: da dei sondaggi fra i consumatori è emerso che si effettuano in media non più di 5-8 esperienze annue. Con una tradizione millenaria d'uso magico-rituale in pressoché ogni parte del globo i funghi allucinogeni sono stati riscoperti dalla cultura hippy americana negli anni sessanta. Dopo una diminuzione del consumo, legata al tramonto del movimento psichedelico, hanno ricominciato ad essere apprezzati a partire dagli ultimi anni '80.Attualmente l'incidenza epidemiologica per ingestione volontaria di miceti psicotropi è davvero limitatissima e praticamente inesistente in Italia. E' ndispensabile comunque dire qualcosa a riguardo.Il quadro clinico può comportare anche, oltre a midriasi, tachicardia, nausea o dolori addominali, disturbi del comportamento. Per quanto riguarda le modalità d'intervento è certo che "anche le forme più frequenti di alterazione mentale con istinti aggressivi, psicotici o deliranti, caratteristici dei «bad trip», possono essere sedate con l'introduzione dell'individuo in un ambiente calmo, possibilmente con conversazione dolce e frequente, e con bassa illuminazione" (Samorini e Festi).Va sottolineata l’assenza di esiti letali.In Italia è vietata la raccolta, la detenzione e la vendita di tutte le specie di funghi psilocibinici. Non esistono dati relativi al consumo. Comunque, se un'ipotesi la si può azzardare a partire dal numero di sequestri effettuati dalle forze dell'ordine e dei casi passati fra le mani delle strutture di pronto intervento o dei Sert, sembra che esso sia assolutamente occasionale.Ciò che il consumatore occidentale non possiede è un'adeguata cornice culturale entro cui inserire le esperienze psichedeliche che possono così risultare eccessivamente destabilizzanti rispetto all'ordinario svolgersi della vita, laddove la "rottura" della realtà, ha da sempre costituito la base dell'uso tradizionale degli enteogeni. La necessità di ricorrere a strutture di pronto intervento è venuta drasticamente meno non appena si è consolidata, da parte dei consumatori, da un lato una conoscenza adeguata degli effetti della sostanza (ivi compresi i lievi fastidi fisici che può provocare) e, dall'altro, la capacità d'attribuire un senso profondo all'esperienza: foss'anche quello di permettere aggregati, cristallizzazioni momentanee in un corpo unico - quello danzante d'un party goa/trance o quello d'un cerchio di persone attorno a un fuoco - delle aspettative, delle esigenze, del sentire comune.Funghetti psilocibinici nostrani.N.B