ombretta

la sacripantina genovese


Siamo nel 1800, da aprile a giugno, l’armata imperiale austriaca assedia i francesi, guidati da Andre’ Massena, sono arroccati a Genova. Come accade sempredurante le azioni di guerra, nel tentativo di resistere si sfruttano tutte le risorse alimentari. In quel momento, nei magazzini del porto, e’stipata una partita ragguardevole di riso, che viene macinato e mescolato alla farina di grano per preparare il pane.Forse proprio a questo episodio pensava il pasticcere francese Chiboust quando, un giorno, decise di mescolare farina d’Ungheria (che allora eraconsiderata la migliore) con fecola di patate, uova, burro, zucchero e aromi. Ottenne, così, una base per torte, molto simile al pan di Spagna,che, in memoria di Massena, battezzò ‘genoise’, genovese.Tutto ciò succedeva a Parigi, in un laboratorio di Rue Saint Honoré, la via che avrebbe dato il nome alla più fam
osa invenzione di questo creativo cuocofrancese: la torta Saint Honoré. Assolutamente ligure, invece, è la passione per le creme e le farciture che ha portato a creare la sacripantina. Dolcecon un nome impegnativo, ricorda infatti, il re circasso Sacripante invaghitosi della bella Angelica di cui ci narra le gesta l’Ariosto nel suo ‘Orlando Furioso’, e che ormai si trova solo nelle pasticcerie più antiche in occasioni particolari.“le sacripantine della Preti“., è con questo nome brevettato negli anni ‘30 , che questo dolce viene prodotto industrialmente, anche in confezioni tipo merendina. Giovanni Preti nel negozio di piazza Portello nel cuore di Genova nel 1875 inventa la sua sacripantina che che veniva preparata a forma rettangolare, e confezionata in un’allegra carta di colore azzurro intenso. Qualche pasticceria del capoluogo, occasionalmente, la prepara ancora.Ingredienti:- 1 pan di Spagna da 500 g e di 22 cm di diametro- 200 g di burro
- 30 g di cacao- 1 bicchiere e 1/2 di marsala secco- 1 bicchierino di rhum (oppure altro liquore a piacere)- 1/2 tazza di caffè ristretto- 150 g di zucchero a veloinoltre:50 g di biscotti secchi2 amaretti30 g di zucchero a velo