Siamo nel 1800, da aprile a giugno, l’armata imperiale austriaca assedia i francesi, guidati da Andre’ Massena, sono arroccati a Genova. Come accade sempredurante le azioni di guerra, nel tentativo di resistere si sfruttano tutte le risorse alimentari. In quel momento, nei magazzini del porto, e’stipata una partita ragguardevole di riso, che viene macinato e mescolato alla farina di grano per preparare il pane.Forse proprio a questo episodio pensava il pasticcere francese Chiboust quando, un giorno, decise di mescolare farina d’Ungheria (che allora eraconsiderata la migliore) con fecola di patate, uova, burro, zucchero e aromi. Ottenne, così, una base per torte, molto simile al pan di Spagna,che, in memoria di Massena, battezzò ‘genoise’, genovese.Tutto ciò succedeva a Parigi, in un laboratorio di Rue Saint Honoré, la via che avrebbe dato il nome alla più fam
la sacripantina genovese
Siamo nel 1800, da aprile a giugno, l’armata imperiale austriaca assedia i francesi, guidati da Andre’ Massena, sono arroccati a Genova. Come accade sempredurante le azioni di guerra, nel tentativo di resistere si sfruttano tutte le risorse alimentari. In quel momento, nei magazzini del porto, e’stipata una partita ragguardevole di riso, che viene macinato e mescolato alla farina di grano per preparare il pane.Forse proprio a questo episodio pensava il pasticcere francese Chiboust quando, un giorno, decise di mescolare farina d’Ungheria (che allora eraconsiderata la migliore) con fecola di patate, uova, burro, zucchero e aromi. Ottenne, così, una base per torte, molto simile al pan di Spagna,che, in memoria di Massena, battezzò ‘genoise’, genovese.Tutto ciò succedeva a Parigi, in un laboratorio di Rue Saint Honoré, la via che avrebbe dato il nome alla più fam