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MA SONO MATTI ?


Pensioni, parla Draghi: "Innalzare l'età media"  ROMA - Le riforme sulle pensioni già fatte sono "più che sufficienti" per garantire la tenuta del sistema. Poche parole del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: una risposta netta al governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che ritiene indispensabile un aumento dell'età media di pensionamento. Per la Cgil, invece, è sbagliato soffermarsi sul nodo dell'età: è solo un aspetto di "un problema molto più ampio" che va affrontato con un tavolo tra parti sociali e Governo, dice il segretario generale Guglielmo Epifani. La posizione delle imprese è nelle parole del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: "Qualche passo in avanti è stato fatto", dice, ma "pensiamo che si possa fare di più".Draghi ne ha parlato a Moncalieri. Poi, da Roma, la replica del ministro del Lavoro che sottolinea come già ci siano due stabilizzatori del sistema: l'adeguamento dei coefficienti di trasformazione dei contributi e la norma prevista nel decreto anticrisi che adegua l'età pensionabile all'aspettativa di vita a partire dal 2015. Un meccanismo "più che sufficiente - dice Sacconi - visto che si combina con quanto previsto dai governi Dini e Prodi". Le riforme fatte quindi bastano? "Ragionevolmente si", risponde. Anche per i presidenti di Inps e Inpdap, Antonio Mastrapasqua e Paolo Crescimbeni, il sistema tiene. Mentre dal fronte degli industriali si schiera con il governatore della Banca d'Italia il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei: "Sono assolutamente d'accordo con Draghi, Confindustria lo dice da molti anni, fa piacere che piano piano un po' tutti si convincono che l'innalzamento dell'età è necessario".Quelle di Draghi sono invece parole "inaccettabili, contraddittorie ed anche fuori dal tempo" per il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini. "Bisogna affrontare tutti i problemi del sistema e il punto fondamentale sono i coefficienti dei giovani che andranno in pensione da qui a trent'anni - spiega il leader della Cgil Epifani -. Le pensioni saranno troppo basse. Poi c'é il tema dei lavori usuranti. Infine la flessibilità per l'uscita per vecchiaia": è necessario "correggere il sistema e metterlo in sicurezza per renderlo più equo dal punto di vista intergenerazionale, altrimenti non si fa una riforma, non si mette ordine, ma si fa solo un risparmio di cassa". La Uil dice "per elevare l'età media di pensionamento ritiene utile continuare a lavorare sulla flessibilità e sulla libertà di scelta del lavoratore", dice il segretario confederale Domenico Proietti. Per l'Ugl "la riforma delle pensioni è già stata fatta": il segretario generale Renata Polverini auspica invece un confronto più ampio sul welfare. La Cisl, con il segretario confederale Maurizio Petriccioli, denuncia il rischio che l'erosione del potere di acquisto delle pensioni "determini una situazione non più sostenibile per milioni di pensionati".************************************************FRA POCO ANDREMO IN PENSIONE A 70 ANNI...