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MERITOCRAZIA


Undici in corsa per tre posti alla scuola di specialità all’Istituto di medicina legale di Torino. I giudici riscontrano «ingiustizie e disparità di trattamento». Ma emerge anche un risvolto privato.«Poco prima dell’esame il presidente della commisione esami è salito sulla mia macchina. Erano le 12,30. Eravamo davanti all'istituto. Voleva che chinassi la testa, io mi sono rifiutata. Ho detto: "Sono incinta di mio marito, basta". E lui mi ha bocciata». «Non ho più paura. Le calunnie si pagano, sono sicura di quello che dico. Se un magistrato vuole chiamarmi, sono qui».«Mio marito sta molto male. Malissimo. Diciamo che sta mantenendo la calma solo perché non ha voglia di andare in galera per colpa di un signore di settant’anni. Ma non perdona, non dimentica e sta dalla mia parte. Il professor Tappero non può rimanere la suo posto come se niente fosse».