l'ondacalda

ANCHE QUESTI SCHIFOSI ANDREBBERO ESPULSI DALL'ITALIA


Non solo l'inferno della violenza subita dal branco sulla spiaggia di Rovigliano. Quando entra nel pronto soccorso del San Leonardo di Castellammare di Stabia, Sandra è agitata, ancora sotto choc. Si trova in un paese straniero, vive attimi tragici, è appena uscita da un incubo e ancora non è fuori del tutto. Si aspetta di ricevere cure e adeguato sostegno psicologico, vista la delicatezza del momento. Arriva in ambulanza accompagnata anche dalla polizia che ha raccolto la sua prima denuncia. Viene soccorsa e visitata dai medici del 118: trenta giorni di prognosi per lesioni ed escoriazioni. Tuttavia i sanitari non riscontrano i segni della violenza, ne mancano le tracce. La ragazza insiste, al giudizio di chi l'ha visitata contrappone la propria disperazione: "Eppure mi hanno violentato". All'uscita dall'ospedale Sandra ribadisce quanto ha detto fino ad allora, e lancia accuse pesanti: "Sono stati superficiali. Mi hanno trattato con troppa leggerezza. Ora voglio solo andarmene, ripartire, tornare a casa". Vergogna!Vergogna alla polizia, all'esercito, ai politici che non vogliono la sicurezza nelle strade, ai difensori dei delinquenti, a quelli che vogliono vivere senza lavorare. Vergogna ai medici che pur di difendere il figlio di un noto camorrista, hanno anche negato che ci sia stata violenza sessuale.Io voglio camminare in strada con la polizia accanto, uscire tarnquillo da un negozio e riposare sereno su una panchina in un bosco.