l'ondacalda

E' CADUTO IL MURO DI BAGDAD


Un uomo soffia dentro una tromba arrugginita in mezzo a via Qulafah, mentre la gru aggancia il primo blocco di cemento. Intorno la folla: uomini che guardano con le mani dietro la schiena, donne un po' spaesate, bambini incuriositi e pentoloni di riso e verdure che bollono nei retrobottega ai lati della strada. Così è cominciata la festa di Fadil, anonimo quartiere nel centro di Bagdad. Sono i giorni dell'Eid, la fine del Ramadan. Ma questa è una festa nella festa, un avvenimento mai visto in Iraq dopo la caduta di Saddam. Allora, aprile 2003, cadevano le statue del Raìs. Adesso sta cadendo un muro. Uno dei tanti, il primo. Gli addetti del comune smantellano la barriera di protezione che per un paio d'anni ha diviso la zona sunnita da quella sciita denominata Abu Saifain. Una delle numerose «linee del fronte» in cui la guerra civile irachena ha spezzettato Bagdad. Una trincea spesso «aggirata» dai colpi di mortaio e di rpg, dai cecchini appostati sui tetti. Un cimitero urbano dove hanno perso la vita centinaia di civili.