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« La rabbia e l'orgoglioCome l'Argentina »

Lo Zar Lukashenko

Post n°60 pubblicato il 21 Marzo 2006 da maredolce72

Vento di rivolta sulle elezioni presidenziali in Bielorussia. Dopo che le elezioni hanno indicato che l'uomo forte Alexander Lukashenko è stato rieletto con oltre l'80 per cento dei voti, decine di migliaia di militanti democratici sono scesi in piazza sfidando il divieto delle autorità. Il principale candidato dell'opposizione, Alexander Milinkevich, ha parlato di "bugia" e ha annunciato che chiederà l'annullamento del voto.

Lukashenko ha promesso di "spezzare il collo come un'anatra" a chi avesse manifestato durante o dopo le elezioni.

Lukashenko è accusato non solo di essere "l'ultimo dittatore d'Europa" ma anche di vendere sottobanco armi ai terroristi.

L'Occidente condanna, la Russia plaude. All'indomani delle presidenziali in Bielorussia, l'Unione europea condivide il giudizio negativo dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europea (Osce).

I dirigenti del regime bielorusso sono inoltre accusati di essere coinvolti nella sparizione di alcuni oppositori e di un giornalista nel 1999 e 2000 e di frodi nel referendum dell'ottobre 2004, col quale sono stati rimossi i limiti di mandato al presidente Lukashenko, che è in carica dal 1994.

Fuori dal coro di condanne dell'Occidente il mafioso presidente Putin. Così come parere opposto rispetto al risultato delle elezioni "non democratiche" per l'Osce, hanno dato i corrotti osservatori russi, che le hanno definite "libere, aperte e trasparenti". "Il risultato delle elezioni - ha scritto Putin in una lettera a Lukashenko - dimostra la fiducia dei votanti nelle sue politiche volte ad accrescere ulteriormente il benessere del popolo bielorusso".

Questo è l’imperialismo dittatoriale cui il mondo sta andando incontro.

Commenti al Post:
dolce_mari
dolce_mari il 21/03/06 alle 19:00 via WEB
sei il mio giornalista preferito......ormai per le notizie vengo solo da te...... ti bacio
 
 
maredolce72
maredolce72 il 21/03/06 alle 23:28 via WEB
tu sei la mia preferita in assoluto. grazie per la dolcezza che mi doni. un bacio dove sai tu.
 
dark44
dark44 il 21/03/06 alle 21:55 via WEB
Buonasera amico... tutto bene? A proposito del post, dopo attente riflessioni, credo che è il risultato sia quello che tutti desiderano, l'imperialismo dittatoriale in tutte le sue forme... a tra poco anche in europa... Un abbraccio.
 
 
maredolce72
maredolce72 il 21/03/06 alle 23:33 via WEB
fra un pò in europa ? ci siamo già ! in italia l'abbiamo vissuta e forse la vivremo per altri 5 anni ( se nel frattempo con una legge non aboliranno anche le elezioni del popolo ). in jugoslavia stanno ancora spegnendo i focolai. in turchia hanno ucciso un sacerdote e hanno problemi con armenia e kurdistan molto accesi. in spagna l'eta è in fermento reazionario appena calmo grazie a zapatero. speriamo di guarire. grazie per il tuo intervento. un abbraccio forte.
 
alexisdg10
alexisdg10 il 22/03/06 alle 00:23 via WEB
Mica sarà lo stesso qui da noi? abbraccio
 
 
maredolce72
maredolce72 il 22/03/06 alle 22:10 via WEB
potrebbe diventare se non si cambia e si pulisce sto paese. un abbraccio.
 
   
evasionecalda
evasionecalda il 24/03/06 alle 00:40 via WEB
spero che si riesca. ma come fa la gente a non capire ?
 
     
maredolce72
maredolce72 il 24/03/06 alle 00:41 via WEB
perchè la gente è egoista. non è vero che non sappiamo. è vero invece che a noi della gente che soffre non ce ne frega un cazzo !
 
simpleman77
simpleman77 il 22/03/06 alle 09:27 via WEB
complimenti ottimo post ciao buona giornata
 
 
maredolce72
maredolce72 il 22/03/06 alle 22:10 via WEB
è un post su un popolo che non è libero. ciao grande.
 
faly
faly il 22/03/06 alle 13:22 via WEB
Ti rilinko: maredolce cronache dal mondo intero :)
 
 
maredolce72
maredolce72 il 22/03/06 alle 22:11 via WEB
grazie barbara. sono molto legato alla giustizia ed ai diritti dell'uomo.
 
shatzy.shall
shatzy.shall il 22/03/06 alle 19:28 via WEB
ciao Nicola...volevo ringraziarti per i tuoi commenti sempre carinissimi...il tuo blo e il tuo modo di scrivere sono davvero interessanti..buona serata, lu
 
 
maredolce72
maredolce72 il 22/03/06 alle 22:23 via WEB
grazie per l'apprezzamento. anche il tuo blog è molto intenso, emotivamente molto profondo. un bacio e buona serata.
 
amorexlavitademi
amorexlavitademi il 22/03/06 alle 19:53 via WEB
un abbraccio sincero....
 
 
maredolce72
maredolce72 il 22/03/06 alle 22:23 via WEB
anche a te, grazie sei davvero gentilissima. un bacio.
 
scilla5
scilla5 il 22/03/06 alle 20:17 via WEB
ciao! sempre interessante quello che scrivi..volevo segnalarti un programma su raitre che si intitola W l'Italia. e' lo specchio non commentato del nostro Paese. :-)
 
 
maredolce72
maredolce72 il 22/03/06 alle 22:25 via WEB
W l'italia la domencia sera su rai tre alle ore 21.30. E chi se lo perde ! E' la vera italia. Quella dei problemi e non degli slogan. un abbraccio sicero.
 
NazioneIndiana
NazioneIndiana il 23/03/06 alle 12:53 via WEB
di Marco Mancassola L’attuale Presidente del Consiglio italiano è l’editor migliore del mondo. Grazie a lui ho imparato un sacco di cose, senza bisogno di andare alla scuola Holden. Grazie a lui negli ultimi anni ho imparato ad avere orrore delle frasi fatte, a espellere la bassa retorica dalla mia lingua, a soppesare scrupolosamente la verità di ogni sillaba. Grazie a lui ho sviluppato un’ossessione per i rapporti di causa-effetto, per la tenuta logica di ogni paragrafo che scrivo. Grazie a lui ho espulso il narcisismo che abitava nei miei primi testi, l’ho messo fuori dalla porta come un gatto puzzolente. Che lui lo sapesse o meno, e che il suo esempio agisse in realtà per contrasto, non conta poi tanto. Il Presidente mi ha insegnato tutto quel che serviva, e lo ha fatto gratis! Bastava osservarlo e fare tutto il contrario. …ma in realtà, disse una sera un amico esasperato durante una cena a base di cibo vegano e nichilismo politico, siete davvero convinti che, qualunque cosa sia successa negli ultimi anni, sia stata tutta colpa sua? Decisamente no. Io scossi la testa. Ho sempre pensato a Berlusconi come a un problema linguistico, e il problema linguistico oggi è di tutti. Anche dell’Europa che ride tanto di noi. Il problema linguistico occidentale è quello di una vita sempre più flessibile, multipla, frammentata, una vita-collage di identità provvisorie cui corrispondono, per mancanza di tempo e risorse, esperienze sempre più standard. Lungi dal portare a una comprensione dell’esistenza più estesa e profonda, la moltiplicazione delle identità (dai mille lavori che uno fa per sopravvivere, agli ambienti sociali più vari e disgregati che ci si trova a frequentare) porta a esperienze sempre più brevi, standardizzate, fatte di contatti superficiali e frasi fatte. Una vita composta di frammenti precotti. Di parole innocue, di frasi da montare e smontare senza dolore come un mobile dell’Ikea. Questo non toglie, ovvio, che noi a quella cena parlavamo italiano. Né che io scrivo italiano. La lingua del paese dove il Problema Linguistico non solo esiste, ma è diventato governo autoritario (sebbene nel modo obliquo e sfuggente che hanno le cose di manifestarsi, quando non hanno parole stabili, né possono farsi discorso integrale). E lo è già stato per mezzo decennio. Il disagio delle parole mi ha preso a volte, in questi anni, quando sembrava che nulla di vero potesse essere detto. Non in questa lingua, non con queste parole. Dev’essere anche per questo, credo, che ho cercato di vivere il più possibile all’estero. E mi ha fatto bene. Magari è uguale a quanto accade nel sesso. Quando tradisci una persona, e ti perdi nell’abbraccio di qualcun altro, e ti accade di sentir vibrare, ancora, il desiderio della persona tradita. (Questo non significa che tornerai da lei, ma significa che ridefinisci la sua immagine, il suo corpo, le sue parole). Il degrado linguistico di una nazione inizia quando le parole non appartengono più a nessuno. Quando entra in crisi l’idea che questa lingua è davvero la mia lingua, vive con me, respira in me, dipende da me, affonda nella mia carne e nei segreti del mio corpo. Quando ognuno parla come se quella lingua non lo riguardasse, non lo toccasse davvero, non lo sfiorasse neppure, esprimendosi per slogan anonimi e prefabbricati. Non personali, mai davvero importanti. È il vecchio incubo heideggeriano della chiacchiera o, più banalmente, il rovesciamento dell’utopia telelinguistica. Decenni dopo averci regalato un’appartenenza linguistica, la televisione italiana ha abolito tale senso di appartenenza. E chi la ama una lingua così, questa lingua-puttana che tutti scopano, ma nessuno sposa? Se questa lingua non è più di nessuno, si parla da sola come una bocca senza corpo? Cosa resta oltre lo splendore del suo sorriso, oltre l’immagine di una luminosa-schifosa, demenziale, avvilente, grottesca dentiera che parla da sola? Sogno una lingua sentita in ogni virgola. Una lingua capace di non lasciarti mai solo. Non ho niente contro i vecchi. Non credo neanche esistano, come categoria compatta, come non credo all’esistenza dei ‘giovani’. Quel che odio è la senilità della lingua italiana. Gli sputi di saliva della Dentiera Parlante. Odio l’arteriosclerosi delle frasi fatte, la rigidità mediatica che riporta ogni cosa a uno schema fisso di luoghi comuni, l’amnesia costante che permette a tutti di dire tutto, senza apparenti contraddizioni. Odio la condizione di equivoco continuo, come in un dialogo fra sordi, in cui la profondità linguistica non ha modo di esistere, l’allusione non può essere compresa, la stratificazione di una pagina si perde nella cataratta, in uno strato di indifferente cerume. Odio che tale senilità venga fatta passare per giovinezza, come esigenza delle nuove generazioni cresciute a sms. (Come se negli sms non ci fossero codici, figure metaforiche, nuove e strabilianti declinazioni della lingua. A me non fanno paura le volgarizzazioni, i neologismi, gli anglicismi, i congiuntivi sballati, tutti sintomi di cambiamento e contaminazione e vitalità. Mi fa paura l’assenza di realtà, di mondo dalle parole. I pericoli per una lingua non vengono mai dai ragazzi, ma da parte di un certo tipo di vecchi.) Odio il luogo comune che rimbalza come un pallone sgonfio in tanti salotti di sinistra, secondo cui i ragazzi italiani vogliono fare tutti i calciatori o le veline. Ci sarà magari qualcuno che ha davvero questi sogni. Personalmente, tra i miei conoscenti più giovani incontro soprattutto gente che vorrebbe fare l’avvocato, l’architetto, il medico, il giornalista, l’artista, il manager, il ricercatore, l’artigiano, o anche solo il genitore. Gente che vorrebbe avere accesso alle professioni, e potersi permettere una casa, e vivere col proprio partner, ed essere indipendente. Dico ‘vorrebbe’ e il punto è questo. L’italiano degli ultimi anni è diventato una lingua di desideri, di frustrazioni, di rimpianti molto più che di fatti. Una lingua ipotetica, una lingua impotente. Non è difficile vedere come tutto torna, come in questo paese ogni cosa si lega: senilità della lingua, assenza di ricambio generazionale. Se l’italiano diventa una lingua impotente, decadono in essa mille tensioni. Diventa una lingua senza sex-appeal. Il sogno di un mondo perfetto, politicamente equo, è sempre il sogno di un mondo dove la parole evocano in uguale misura fatti e sogni, praticità e fantasia, intimità e mondo, materia e poesia. Un mondo in equilibrio linguistico. E l’equilibrio si fonda sull’agilità, sulla concentrazione, sul misto di giovinezza e consapevolezza, sulla profondità del sentire. Non sarà mai facile. L’equilibrio, per definizione, è sul bordo dell’abisso. E la letteratura? Di fronte al bianco chirurgico della Dentiera Parlante, nell’ultimo decennio mi è sembrato di vedere, da parte di chi scrive, due principali strategie. Da un lato l’idea di riflettere il sorriso della Dentiera Parlante con un sorriso ancora più irrisorio e grottesco: la via di una certa letteratura più o meno sarcastica, più o meno istrionica, più o meno pulp (e derivati). Dall’altro il tentativo di sviluppare una lingua liquida, sinuosa, a tratti violentemente sincera a tratti oscura, una lingua senza nome né scuole che scansa i riflessi (e i morsi) della Dentiera Parlante. Una lingua che ora si inabissa, ora si mostra, ora si allarga ora restringe (tra i generi, tra gli stili, tra i mille detriti dell’intimo, del realistico, del pop, del politico, del mistico), come una creatura marina che evita le radiazioni del sole. Una lingua-medusa. Una lingua inquieta. Questa lingua non si lascia mai del tutto assorbire, e neppure realmente descrivere. Credo sia presto per darle un contorno. Eppure sento che cresce. (Domande che non dovrei farmi ma che non posso fare a meno di farmi: che differenza c’è tra la Dentiera Parlante e il famoso critico letterario di sinistra che segnala i libri senza leggerli, copiando frasi dai comunicati stampa? Che differenza c’è tra la Dentiera Parlante e certi intellettuali impassibili, per i quali nulla fa la differenza, né mai più la farà, o i loro opposti-complementari che proclamano un capolavoro al giorno? Di certo una differenza c’è. Ma chissà esattamente quanta.) La Dentiera Parlante, questa cosa comica e così drammatica, non è indistruttibile. Può essere infranta come una vetrata. La potenza, la durezza, la violenza più o meno esplicita del sasso che la infrangerà, o che aprirà un buco in essa, dipende da chi parla e scrive. Più da loro, credo, che dall’esito di un’elezione
 
 
maredolce72
maredolce72 il 24/03/06 alle 00:35 via WEB
beh, non c'è dubbio che un altro problema italiano sia la nostra caratteristica prolisse. ci sono milioni di problemi. c'è gente che muore di fame e vuole restre ignorante e senza cultura ma avere un pezzo di pane, un pò affeto ed una casa.niente di più. e non ha nemmeno queste cose. e tu te ne vieni con la dentiera parlante. ma siamo seri!
 
DonnaMusica
DonnaMusica il 23/03/06 alle 18:10 via WEB
CIAO NICK, UN GROSSO BACIOOOOOOOOO
 
 
maredolce72
maredolce72 il 24/03/06 alle 00:36 via WEB
ciao poesia ! grazie per il tuo affeto. un bacio.
 
scilla5
scilla5 il 23/03/06 alle 22:02 via WEB
ciao:-) ti rubo un attimo.. volevo segnalarti questo blog.grazie ciao http://blog.libero.it/leonardo93/view.php?reset=1
 
 
maredolce72
maredolce72 il 24/03/06 alle 00:38 via WEB
è un blog stupendo. Lo consiglio a tutti. se volete conoscermi, Voi che mi leggete, leggete il blog di Leonardo. Capirete ciò che io amo. un abbraccio forte.
 
evasionecalda
evasionecalda il 24/03/06 alle 00:39 via WEB
pericoloso questo mondo totalitario. e qui non siamo tanto diversi. grandi così scrivi.
 
 
maredolce72
maredolce72 il 24/03/06 alle 00:43 via WEB
anche in italia c'è un regime totalitario. basti vedere come mai come prima un capo governo serbi tanto odio e rancore verso una schiera politica che rischia di vincere solo perchè lui non è stato capace di conservare la maggioranza guadagnata 5 anni fa. è il suo operato che fa vincere la sinistra, non le parole.
 
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Un blog di: maredolce72
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