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Sassari, truffa delle finte tasse Maxi-raggiro da 500mila euro


 Nuove denunce alla guardia di finanza di Sassari hanno portato alla luce un'altra maxi truffa ai danni di debitori veri o presunti di Equitalia.Un raggiro da 500mila euro. Seconda puntata, quindi, dell'inchiesta che l'11 aprile scorso aveva portato all'arresto a Sassari di cinque persone, tra cui un poliziotto e un impiegato di Equitalia, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata a truffa aggravata. Il nucleo di polizia tributaria avrebbe già inviato un nuovo rapporto alla Procura. Personaggio principale della vicenda è Eugenia Cabizza, la titolare di un'agenzia che curava per i clienti le pratiche presso enti finanziari dello Stato, l'unica finita in carcere seppure per un giorno, tornata in libertà perché incinta. La donna avrebbe utilizzato il suo ufficio per entrare in contatto con persone che avevano contratto debiti con il fisco o con altri enti finanziari. Gli prospettava la possibilità di risolvere i loro problemi senza dover pagare interessi e spese accessorie. Il debito veniva pagato solo in contanti. Le vittime erano all'oscuro della disposizione che prevede il versamento di denaro per debiti con lo Stato solo con assegni circolari. Le altre persone implicate nell'inchiesta raggiunte da provvedimenti di custodia cautelare sono il marito della donna, Vincenzo Porcheddu, agente della polizia stradale, e un impiegato di Equitalia, Antonello Mulas. Arresti domiciliari con obbligo di dimora nel comune di residenza per Antonio Marogna, dipendente dell'Agenzia del Territorio, e Christian Cabizza, fratello di Eugenia.Venerdì 26 aprile 2013 07:23