Un Onesto Blog

Il duplicato


Il quinto episodio della serie classica di "Star Trek" offre numerosi spunti di riflessione:Il duplicato cattivo(?) di James T. Kirk, generato da un malfunzionamento del teletrasporto, se ne va in giro per la sua astronave truccato come Avril Lavigne, trincando brandy, sudando più di Paolo Bonolis e pretendendo prestazioni sessuali dalla piacente e biondissima Janice (salvo poi riempirla di botte una volta verificata la sua mancata disponibilità).Un povero barboncino meticciato, dotato di un corno, una coda da topo e due antenne viene utilizzato, insieme alla sua copia cattiva, come cavia sacrificale per verificare l'effettiva riparazione del teletrasporto. Intanto sul pianeta sottostante (Alpha 177) una squadra esplorativa guidata dal prode (e omosessuale) Sulu rischia l'assideramento con tanto di candele al naso.Sull'Enterprise il Kirk "alternativo" inizia a muoversi come in preda ad una forte colica: la versione più tranquilla, intanto, si trasforma gradualmente in una specie di Cristiano Malgioglio privo di ogni capacità di comando.Al trentaquattresimo minuto finalmente il grande medico di bordo Leonard "Bones" McCoy recita la sua battuta preferita: "E' morto, Jim" (riferito ovviamente allo sfortunato cane monocornuto).Fortunatamente alla fine i nostri riescono sia a reintegrare i due Kirk nel Kirk originale che a trarre in salvo la squadra esplorativa. Il colpo di scena più grande però giunge in coda all'episodio: dopo le spiegazioni del primo ufficiale Spock, dopo i numerosi appelli del capitano, dopo che tutta l'astronave era stata mobilitata nella ricerca della copia cattiva(?) di Kirk, Janice, la bionda parruccona, non aveva ancora capito che ad insidiarla e malmenarla bevendo Brandy e urlando "Non mi respingere! Non mi resistere!" non era stato il povero "vero" Kirk.Domanda inutile: non potevano recuperare la squadra espolorativa con una delle navette presenti nell'hangar di coda?