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OSAMA, OBAMA E IL BOOMERANG.

Post n°38 pubblicato il 04 Maggio 2011 da eva.dan
 

Sono giorni difficili, me ne rendo conto.

Una foto ritoccata fa il giro del mondo. Mia madre appena l'ha vista, senza neanche sapere che poteva essere un falso, senza saperne nulla di computer e photoshop ha detto subito: "E' falsa. Quella non è una persona morta".

Visto che perspicacia ho nei geni?

Quando ero piccola mi si diceva "Non credere sempre a tutto quello che ti dicono".

Non dico che mi sia riuscito sempre. Anch'io a volte sono stata coinvolta in festosità di massa. Anch'io, quando ho visto questo Obama giovane, sicuro di sé, mulatto ho pensato "Vuoi vedere che siamo davvero ad una svolta? Vuoi vedere che lui è riuscito a liberarsi dai lacci e lacciuoli che come sempre impediscono l'operato di un presidente americano?". Ero emozionata, lo confesso. Ma ora mi devo ricredere. Un presidente che non obbedisca in qualche modo agli interessi di tutta un'elìte non potrebbe restare in carica neanche un giorno. Poi, sull'onda dell'entusiasmo, quelli del Nobel gli hanno dato il premio per la pace. E' una delle cose più assurde che abbia mai sentito. Un premio dato sulla fiducia, all'inizio del mandato. Naturalmente penso che dovrebbero ritirarlo. Posso almeno esigere che un premio Nobel della pace non contempli, nel suo operato, azioni anche indirettamente violente? Chiedo troppo? Altrimenti chiamiamolo "premio Nobel per la strategia militare". La pace è un'altra cosa, e non è solo il risultato, ma è anche il processo stesso che viene avviato per conseguirlo. Per favore, almeno chiamiamo le cose con il loro nome. In poche parole, Obama non è più, ai miei occhi, il "nuovo" che credevo fosse. 

Comunque.

Ora si discute molto sulla falsità o meno della morte di Osama bin Laden. C'è che dice che e' morto anni fa, chi dice che l'hanno veramente ucciso, chi dice che è ancora vivo, chi dice che è una messinscena per favorire la campagna elettorale di Obama.

Quello che so è che io ho molti dubbi sulle ragioni della guerra in Afghanistan e in Iraq. Naturalmente ne nutro di serissimi sulla guerra in Libia.  Ho il diritto di dubitare, fino a prova contraria.

Premetto: penso che gli americani siano andati davvero sulla luna, non credo alla teorie delle scie chimiche, ai rettiliani e agli Illuminati, credo che Paul mc Cartney sia il vero Paul mc Cartney.

Questo non vuol dire che non possa sorseggiare un tè e al tempo stesso ragionare con tutta calma su questa faccenda delle guerre.

Posso o divento subito una complottista?

Dunque, io parto da un presupposto molto semplice: nessun governo si muove o spende denaro spinto da buoni sentimenti.

Nessun governo si muove per pura "sete di giustizia".

Dobbiamo escludere la categoria "sentimento" da qualsiasi azione sia intrapresa da un governo.

Dobbiamo escludere anche che un governo faccia qualcosa perché "è quello che la gente si aspetta". Non credo che il parere della gente sia contemplato nelle scelte più importanti.

Il secondo presupposto è: le elites governative non hanno assolutamente a cuore il proprio popolo. Voglio dire che non si muoverebbero mai per il semplice "bene della propria gente". Alle persone che stanno ai vertici degli USA del popolo americano non frega un emerito nulla (idem per quanto riguarda l'Italia). Gli esempi contrari sono rari.

Ma allora cosa fa muovere un governo se non la sete di giustizia, la fine degli abusi o gli interssi dei cittadini? I propri interessi, naturalmente. Ma quali sono? Tra le prime riposte ci potrebbero essere il petrolio, l'apertura di mercati, i futuri vantaggi. Sono tutte risposte che ritengo accettabili. Ma può esserci dell'altro? 

A mio avviso il denaro (proveniente da petriolio, gas o energia) non basta per spiegare una guerra. E non solo una guerra, ma la gran parte delle malefatte di cui ogni giorno veniamo a sapere. 

C'è qualcosa di intangibile che tenta ancora di più: il potere.

E' una specie di follia.

Una follia abbastanza stupida, ma c'è qualcuno che pensa che le persone che promuovono le guerre siano intelligenti? Che sappiano quello che fanno?

 L'uomo ha compiuto le azioni più efferate non solo per interessi materiali, ma anche per desideri di conquista, sogni di gloria, volontà di dominio, competizione, ego debordanti, fanatismo. In una parola "potere". Sono tutte cose presenti nell'uomo. In piccolo, in potenza, ci sono  anche in ognuno di noi.

Ecco perché non credo a tutto quello che viene detto.

E non credo che il fondametalismo sia solo è sempre quello di uomini barbuti con la pelle scura e il turbante. Ci sono anche fondamentalisti con la giacca e la cravatta, la valigetta e una casa immersa nel verde. Persone con idee fisse assurde. E che magari mentono a se stessi dicendo che stanno agendo nel nome di una vaga lotta del "bene" contro il "male". E' sempre così.

Ecco perché non riusciamo a spiegarci molte cose. Perché non riusciamo a immaginare il punto di pazzia a cui arrivano certi esseri umani.

Ma non c'è assolutamente bisogno di andare in paranoia ora. Questi sciocchi non sono in grado di avere un potere davvero reale. Non sono i "burattinai" della nostra società. Magari a loro piacerebbe esserlo, ma non lo sono. Solo noi possiamo acquistare un potere reale su noi stessi, nessun altro.

Inoltre credo nelle persone. Credo nella perseveranza.  La paura va lasciata da parte, non serve a nulla.

L'unica cosa che fa tanta rabbia è che si ammazzino migliaia di persone, con un'efferatezza, una violenza e un cinismo "degni di Tamerlano". Questo mi fa venire voglia di urlare.

Eppure so che alla base di questo universo vi sono strutture volte alla crescita, alla vita, all'unione. Nulla di estraneo a tutto ciò può durare davvero. Anche se ci sono persone che l'hanno dimenticato.

E che hanno dimenticato anche anche questo: che ogni idea che noi "lanciamo" nel mondo ha un potere oggettivo...

...ed è un boomerang.

   un boomerang

   un boomerang.

Buona giornata

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 04/05/11 alle 09:12 via WEB
Osama Bin Laden non è morto. Lo ha detto ieri Michael Jackson.
 
eva.dan
eva.dan il 04/05/11 alle 09:33 via WEB
Peccato tu non abbia avuto voglia di scrivere un commento più articolato di questo.
 
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