Where is the love

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Ho preso sei gocce di Rivotril. E' simile allo Xanax, che non avevo in casa.L'ho preso perché ho deciso di porre fine allo strazio cominciato dall'ultima volta in cui ho preso sei gocce di Rivotril. 27 settembre 2013. Chiusura definitiva della mia prima storia d'amore, inizio definitivo della prima volta in cui mi sono innamorata. Ad essere sincera l'inizio si deve attribuire a quel 6 settembre 2013, nottata in cui ti ho conosciuto e reputato 'con un bel fisico ma niente di che, però poliziotto, mmh, niente male'. Lo sfatascio. Mi taglierei la lingua e le mani.Summertime sadness. La canzone che abbiamo ballato insieme quella sera. - Sono fidanzata, non posso.- Pure io sono fidanzato.- Sì, e da quanto?! Io da due anni e otto mesi.- Io da 5 anni.- Ah.Il 21 settembre, un caffè. Ero disperata, tu volevi uscire con me, io in teoria avevo già chiuso da due giorni col mio ragazzo, ti concessi un pomeriggio.- Io in genere non attacco. Mi difendo.- Vediamo quanto sei brava a difenderti allora.- Tu attacca ed io mi difendo. Il 27 settembre quelle gocce. La crisi. L'andare a ballare e il sentir parlare di te, di me, di come io fossi 'cattiva con te'. Il fatto che io ti appartenessi. Il fatto che i tuoi amici ci provavano con me ma capivano che io non potevo starci. Il 7 ottobre la prima uscita ufficiale. Tu una birra media, io un Margarita alla fragola. La mente annebbiata e il tuo odore mi hanno portata dentro quella macchina, dove per la prima volta ci siamo scambiati pelle, anima ed ossa.- Pensavo mi avresti coccolato, dopo.- Le coccole non fanno per noi. Piano piano hai distrutto la mia corazza. Sei diventato indispensabile. Ti sei intrufolato tra i miei giorni, mattina, pomeriggio e sera. Eppure tu avevi la ragazza, con la quale stavi da 5 anni. Però parlavamo continuamente, avremmo dovuto passare una notte in albergo io e te da soli, saremmo dovuti andare al mare, a fare una passeggiata al parco, avrei dovuto accompagnarti dal dottore. Mi hai chiesto, con la tua solita faccia da schiaffi e quel sorriso da ebete arrogante, di sposarti. - Ci sposiamo? - Mmh. Solo se sono io l'unica ad esser vestita di bianco. Tu categoricamente in blu o in nero. E viaggio di nozze al mare, preferibilmente ai Caraibi. 13 novembre 2013, sparisci. Niente più uscite, niente più messaggi.  Aprile 2014. Sono passati 5 mesi. Ho l'anima quasi in pace, riesco ad evitare di cercare di capire ogni tua mossa. Mi sono quasi arresa. Sono contenta, ballo come una matta e qualcuno potrebbe piacermi. E' bastato un pizzicotto sul braccio sinistro, tre secondi di infarto cardiaco, il girarmi, il vederti e lo stare dieci secondi zitta a guardarti in tono mortuario per tornare indietro sui passi fatti. Sono resuscitata dal mio limbo in tre secondi. In tre secondi il mio cuore ha ricominciato a battere con un ritmo impazzito. Per cui ho cominciato a bere come non mai. Non riuscivo a reggere la situazione, volevo riuscirci invece, volevo stare lì con te e guardarti, guardare quanto eri bello. Ma ovviamente le cose mi sono precipitate di mano e mi hanno dovuta accompagnare fuori a causa dell'alcool ingerito. Ero disperata, volevo stare con te, mi promisero che saresti uscito pure tu. Ma mi addormentai e mi ritrovai a piangere sotto il portone di casa mia, dalla gioia ovviamente, per averti rivisto.Il giorno dopo mi hai riscritto.- Come stai, S.?- L'unico modo per fartelo capire è cantare 'I don't quite know, how to say how I feel'.Ero in estasi, mi sentivo felice, tutto quello contro cui avevo lottato per cinque mesi era finalmente tornato da me. Sorridevo, ridevo, piangevo, ero positiva, studiavo con piacere. Poi, ovviamente, sparito di nuovo.E poi sei tornato.E poi sei sparito.E poi sei tornato.E poi sei sparito.E questo venerdì sei tornato. Sabato ci siamo visti. Domenica pure. Domenica pure. E tu, l'anno prossimo, ti sposi.Sei gocce di Rivotril. Sei gocce di Rivotril non sono niente in confronto a quello che mi è frullato per la testa in questi giorni. Concedetemele, concedetemi il voler star in pace un'oretta e qualcosa in più.