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Riders


Riders, il nome suona bene ed è così che si chiama una nuova rivista mensile, anzi un "magazine" come dicono gli addetti ai lavori, dedicata a tutto quanto gravita intorno al mondo delle moto.Il Direttore è Umberto Ungaro, di esperienza nel settore motociclistico ne ha da vendere vista la lunga militanza in Motociclismo come redattore e poi su FUORIstrada come Direttore.Con Riders si lancia in una nuova avventura andando a riempire uno spazio relativamente vuoto nell'affollatissimo ambiente delle riviste di settore, l'impostazione infatti non è quella classica con moto e tecnica al centro, utilizza infatti le 2 ruote come tessuto connettivo che tiene insieme moda, costumi, pensieri, tendenze, immagini, riflessioni, pubblicità (tanta), turismo, ......Tra gli opinionisti vi sono firme famose, come ad esempio il mitico Nico Cereghini (chi non ricorda "luci accese e casco sempre allacciato"?), grande attenzione è poi data ai "VIP" che in un qualche modo usano le moto (attori, professionisti, ....), molta meno alle persone "comuni", cioè a quelle che in moto ci vanno davvero e di chilometri ne fanno tanti, muovono gente, organizzano uscite, girano il mondo, peccato, perché sarebbe invece un aspetto da curare maggiormente visto che anche nelle altre riviste non hanno grande considerazione.Il servizio che mi ha colpito maggiormente è stato quello dedicato all'Aprilia, di ieri e di oggi, una storia che conosco bene, così come ho avuto modo di conoscere Ivano Beggio, colui che ha fatto diventare una grande impresa conosciuta in tutto il mondo quella che era una semplice fabbrica di biciclette. Ho conosciuto l'ex Patron dell'aprilia non molto prima della caduta della sua gestione, una sera ospite a cena a casa sua insieme a pochi altri Presidenti dei nascenti club dedicati alla casa di Noale, mi colpì la sua affabilità e capacità di farci sentire a nostro agio, dopo quell'occasione ci furono altri incontri, poi l'avvento di Colaninno e di tutto lo Staff Piaggio hanno creato diverse condizioni, ma l'affetto per questa grande casa, bandiera dello stile e dell'inventiva italiana è per me rimasto immutato. Oggi forse all'Aprilia manca proprio un uomo immagine, qualcuno che trasmetta la sua personalità attraverso le moto prodotte.Una mia piccola considerazione: a Venezia in occasione della presentazione della Tuono mi trovai vicino a Colaninno proprio mentre i fotografi gli chiedevano insistentemente di salire su una Tuono per qualche foto statica, si oppose, con determinazione, dicendo che fino ad ora non era mai andato in moto e gli sembrava tardi ed inopportuno iniziare adesso soltanto perché aveva acquisito il Gruppo; ripensandoci ho sempre apprezzato quella sua scelta, ha così dimostrato che non ci si "inventa" motociclisti dall'oggi al domani, la sua "mission" è ben diversa e tutti lo sappiamo, speriamo quindi che a fronte di un risanamento economico arrivi presto una florida produzione di moto......Dimenticavo: il primo numero di Riders costa solo 1€, penso valga la pena leggerlo!