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Raid 50


Nella vita capita "una sola volta" di arrivare ai 50 dopo 35 anni di moto, anche se devo dire arrivare agli 85 con 70 anni di moto sarebbe ancora più bello, ma rimaniamo con i piedi per terra, o meglio il sedere sulla moto e vediamo di raccontarvi come ho festeggiato il mio "giro di boa".L'idea era quella di festeggiare i 50 con alcuni degli amici che oltre a condividere con me la passione della moto si sono presi nella vita anche la responsabilità di far divertire gli altri coordinando club e/o organizzando tour in moto, ecco quindi nascere un breve elenco di persone alle quali ho fatto una proposta "indecente": passare con il sottoscritto un intero weekend tutto over2000 metri su alcune delle strade sterrate tra le più alte d'Europa a cavallo tra la Francia e l'Italia.In alcun modo volevo superare le 10 persone/moto, senza assistenza al seguito un qualsiasi problema può rallentare o fermare l'intero gruppo, inoltre ero l'unico a conoscere tutto l'itinerario di "Raid50" che comprendeva il Tunnel du Parpaillon, il Col de Vars, l'Alpe Plane e il Forte Jafferau, ecco di seguito com'è andata......
Siamo partiti in 9 in quanto soltanto 2gg prima uno dei più motivati partecipanti ha dovuto, suo malgrado, rinunciare, provenienti da 4 regioni diverse ci siamo ritrovati a Demonte (CN) dove abbiamo cenato e dormito presso la locanda Occitana "Reino Jano", non senza prenderci qualche schizzo d'acqua nel tratto finale. La mattina del 26 luglio si presenta bella e soleggiata, soltanto qualche nuvola bianca fa da cappello alle montagne più alte, partiamo quindi fiduciosi verso il primo sterrato: il Col du Parpaillon, dopo un godibile trasferimento su asfalto valicando il Colle della Maddalena arriviamo in Francia per deviare poi verso l'attacco della salita, appena usciti dal bosco si apre una stupenda vallata dove è mia abitudine fermarmi per scattare qualche foto.Notiamo che da sotto il forcellone di una Aprilia Pegaso cube cadono alcune gocce scure che vanno ad imprimersi nella polvere della strada sterrata, il pilota Giuseppe lamenta infatti la scarsa efficacia del freno posteriore, cosa da non poco visto che è l'unico a viaggiare con passeggera e bagagli per 2 persone, pertanto ci adoperiamo cercando di risolvere il problema, non ve la faccio lunga, ma al tagliando fatto prima di partire hanno montato in modo non corretto il raccordo metallico del tubo freno posteriore, proprio nel punto vicino alla catena, con il risultato che questa l'ha limato fino a forarlo svuotando completamente la vaschetta dell'olio freno.
Da un esame più attento notiamo che gocciola olio anche dal paraolio dello stelo forcella sinistro, eppure la moto era stata tagliandata prima della partenza, c'è da rilevare però che l'officina pur se qualificata non era autorizzata Aprilia, questo dimostra quanto l'esperienza di meccanici istruiti dalla casa madre abituati a lavorare con casistiche ripetitive e su ampi numeri sia in grado di muoversi ed operare con maggiore competenza, al di la di quella che può essere la capacità del singolo tecnico intervenuto.Con i mezzi a disposizione non riusciamo a risolvere l'inconveniente, necessita l'intervento di una officina con pezzi di ricambio, decidiamo quindi di proseguire sperando di trovare qualcosa a Embrun, abbiamo però perso un bel pò di tempo e arriviamo al tunnel con un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, come impedire poi a chi non c'è mai stato di fare qualche foto e godersi il panorama?!? Superiamo la galleria e dopo una breve sosta sul versante nord impegnamo la discesa, questa volta Giuseppe deve fare molta attenzione in quanto può contare solo sul freno anteriore, fortunatamente grazie alla sua abilità piano piano arriviamo a valle senza problemi.
Ritrovato l'asfalto decido di anticipare la pausa pranzo in quanto sono le 12:30 e proseguire ci avrebbe portato a saltare il pasto, quando mai?!? 
Chiediamo informazioni sulla presenza di una officina moto, siamo fortunati, proprio a Embrun pare ci sia un centro ben attrezzato, Giuseppe si rende conto che avrebbe rallentato l'andatura di tutto il gruppo e con grande altruismo decide di non seguirci nel secondo sterrato, ma di recuperare tempo cercando l'officina per poi raggiungerci in un punto concordato subito prima di Briancon.Guido pertanto le altre 7 moto all'attacco del Col De Vars, una lunga e stupenda strada sterrata che attraversa tutto l'omonimo impianto sciistico, purtroppo siamo in ritardo e quindi facciamo poche soste tirando quando possibile l'andatura, dopo una sosta sul belvedere ripartiamo ritrovando l'asfalto a Saint Marcellin, puntiamo ora su Briancon che raggiungiamo schivando qualche chicco di grandine, purtroppo non c'è traccia di Giuseppe, lo rintraccio al telefono e mi rassicura sulla riparazione della moto, anche se i tempi vanno per le lunghe, decidiamo quindi di proseguire per il rifugio Alpe Plane dandogli indicazioni su come raggiungerlo, intanto nere e minacciose nuvole iniziano a scaricare un po' d'acqua, visto che dobbiamo valicare il Monginevro ci attrezziamo per la pioggia.Il tempo si mette al brutto, piove in modo insistente e guidare sull'asfalto viscido con i tassellati a bassa pressione non è proprio il massimo, inoltre c'è un discreto traffico di auto e camper che procedono a velocità bassissime provocando lunghe file sui tornanti, arrivati in Italia inizia "the dark side of the tour"! Notiamo infatti che sulle montagne di fronte ha appena nevicato, vi faccio notare che siamo alla fine di luglio in uno dei periodi statisticamente più caldi dell'anno, la pioggia aumenta e i torrenti scorrono marroni e pieni di fango, da qualche parte è sicuramente venuto giù qualcosa.......
Arrivati a Cesana la temperatura scende a 12 gradi, la grandine ha formato in strada un tappeto bianco che ai lati è alto almeno una ventina di cm, abbiamo le mani infreddolite, salvo Alberto G. che ce lo fa continuamente notare in quanto la sua BMW R1150GS Adv ha le manopole riscaldabili
, troviamo finalmente il bivio per la strada che porta al rifugio, ma poco prima del ponte sul fiume che scorre impetuoso ci sono alcune auto ferme, penso a questo punto che sia meglio telefonare all'Alpe Plane e chiedere lumi sullo stato della strada.Mentre io telefono con il casco in testa e cellulare davanti in viva voce Alberto A. viene a sapere che la strada è bloccata da 3 frane e Carabinieri e Protezione Civile stanno cercando di intervenire con una ruspa, il temporale aumenta e un paio di fulmini ci cadono vicini, decidiamo quindi di rifugiarci in paese che raggiungiamo non senza qualche difficoltà, ci viene in soccorso l'ufficio del turismo dove un'impiegata di per se già molto carina a me sembra Miss Mondo quando ci dice che ci ha trovato posto in un albergo a 200m fornito anche di ristorante e garage per le moto!Nel frattempo devo gestire anche il problema di Giuseppe e Viviana che ancora non ci hanno raggiunto, via sms li avviso di fermarsi a Cesana e quindi prendiamo possesso delle camere sistemandoci in una quadrupla, una tripla e una matrimoniale, ma che fatica ragazzi! Nonostante tutto troviamo il modo di fare quattro risate anche grazie allo spirito di Alberto G. che non viene mai meno. Ci concediamo un aperitivo in paese quando smette di piovere, poi cena in albergo e nuovamente fuori per camminare un po', dopo a letto, nutriamo sempre la speranza di attaccare il giorno dopo la salita al Forte Jafferau.La mattina di domenica rivediamo il sole, dopo una robusta colazione ci prepariamo per partire, Claudio B. già stanco in quanto appena reduce da un mese di ingessatura ad un piede decide di ritornare a casa, noi proseguiamo verso l'attacco al Jafferau che raggiungiamo dopo un breve trasferimento su asfalto, purtroppo all'inizio dello sterrato un eloquente cartello con tanto di Ordinanza del Sindaco avvisa delle presenza di due frane e intima il divieto di accesso, non è indicato però a quale chilometro, come organizzatore non mi prendo la responsabilità di portare la gente in un percorso vietato, ma Alberto A. che se le giornate fossero di 34 ore troverebbe comunque il modo di riempirle tutte
decide di proseguire con prudenza, ci dividiamo quindi in armonia in due gruppetti, con me chi va verso Fenestrelle con la speranza di raggiungere il paese attraverso la strada dei 7 colli (Assietta), con Alberto A. coloro che tentano comunque di arrivare dove possibile.Alla fine noi non potremo fare l'Assietta per una gara ciclistica che ha chiuso la strada ai mezzi motorizzati e loro non potranno raggiungere il Jafferau in quanto la strada non c'è più! Ma almeno riescono a visitare il Forte Pramand rendendo comunque produttiva la parte iniziale dello sterrato, purtroppo non ci ritroveremo a Fenestrelle, i tempi si sono dilatati e conviene ad entrambi ritornare per strade diverse, il rientro sarà per fortuna scorrevole e senza rallentamenti dovuti al traffico, nemmeno a Genova, pertanto varco la soglia di casa alle 18:30 del 27/07/08 felice nel mio cuore e con la speranza di aver fatto vivere una piccola/grande avventura ai miei amici motociclisti........
Hanno partecipato a "Raid 50" (da sx verso dx): Alberto Alberti (Aprilia Caponord RR), Claudio Breviglieri (Honda Africa Twin), Viviana (passeggera di Giuseppe), Maurizio Reggiani (Aprilia Caponord RR),  Giuseppe Fava (Aprilia Pegaso cube), Alex Bellucci (Aprilia Caponord RR), Luca Carovano (Aprilia Pegaso Trail), Alberto Golinelli (BMW R1150GS Adv), Ulises Miranda (Aprilia Caponord RR).(Erano stati invitanti anche: Michele Visman di M&TOOR, Maurizio Vettore di EnduroStradali e Gianluca Bonilauri di Tom 42 che non hanno potuto partecipare per impegni personali e/o motivi di lavoro, Gherardo Bonfanti di M&TOOR costretto a rinunciare 2gg prima per un imprevisto, e Giuliano Pigozzi di AOTR che non ha risposto all'invito).Grazie alla camera_moto di Luca Carovano abbiamo realizzato una serie di piccoli filmati sugli sterrati, nel tunnell du Parpaillon e su alcune strade asfaltate, per vederli basta cliccare sul thumbnail sotto, vi consiglio di guardarli tutti, sono molto brevi, 30 secondi ciascuno.....
A breve la collection di foto/filmati sarà ulteriormente ampliata con le riprese degli altri partecipanti, nei prossimi giorni tornate quindi a visitare la mia pagina su Webshots! Intanto cliccando sotto sul logo di Raid 50 accederete ad un album con oltre 100 foto dei luoghi visitati compresi alcuni scatti panoramici ad alta risoluzione:
by abellucc