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Ciao Giorgio, ciao Richard


Voglio ricordarli insieme, anche se le loro strade probabilmente non si sono mai incontrate, chissà, forse Giorgio sicuramente avrà ascoltato qualche brano di Richard Wright, il tastierista e compositore dei Pink Floyd.
Giorgio Bettinelli ci ha lasciati il 16 di settembre, seguo le sue imprese fin da quando ero ragazzo e sognavo i suoi viaggi pubblicati su Motociclismo e altre riviste del settore, anche io avevo una Vespa della serie PX, la stessa con cui ha affrontato i raid più impegnativi.Girava sempre in solitario e ne ha passate di tutti colori, una volta fu anche fatto prigioniero in Africa, ci sarebbe da parlarne per giorni e giorni, non c'è continente in cui non abbia messo le ruote delle sue Vespa, il suo modo di relazionarsi con il mezzo era lo stesso che con una persona, gli parlava, commentava i km letti sullo strumento, anche se alla fine di meccanica non capiva niente, ma come tutti sappiamo per fermare una Vespa ce ne vuole!.......Non è stato così per lui, una banale infezione l'ha strappato alla sua famiglia, ai suoi affetti e a tutti noi che con lui abbiamo condiviso tanti viaggi virtuali, il suo viaggiare era diventato una filosofia di vita e aveva deciso di stabilirsi in Cina, vi consiglio di visitare il sito del suo fans club e il suo blog personale, ci sono tante immagini di oggi e di ieri che vi faranno meglio capire la sua storia, irrinunciabili poi le letture dei suoi libri editi da Feltrinelli, ciao Giorgio!
Richard Wright era invece il tastierista dei Pink Floyd e come ha scritto Marco Lenzi del quotidiano Il Tirreno in un articolo a lui dedicato: suo è il più bel Sol minore di tutti i tempi. E' l'incipit di "Shine on your crazy diamond", una delle icone musicali del '900 e anche uno dei temi sonori più sfruttati in innumerevoli documentari, film e pubblicità. Un solo accordo, un Sol minore appunto, stratificato e lasciato risuonare a lungo, sul quale si ricama una struggente melodia di corno francese sintetico che prepara l'ingresso a un altrettanto leggendario solo di chitarra.
Ora, se nella tonalità di Sol minore si nasconde una qualche oscura malia, allora nessun musicista come Richard Wright ha saputo conferire al mistero di quell'accordo la forza d'impatto, la statura epica, il potere evocativo che si manifesta nel "fade in" di apertura di "Wish you were here".Insomma, per intenderci, non siamo di fronte ad un virtuoso delle tastiere come Rick Wakeman degli Yes, o Tony Banks dei Genesis, ma ad un poeta del suono che in punta di piedi, senza clamore, ci ha lasciati orfani di alcune delle più belle musiche del secolo passato. Il direttore della Royal Albert Hall di Londra affermò anni fa che tra un paio di secoli studieremo i Pink Floyd come adesso studiamo i grandi compositori di musica classica del '700 e '800, non credo possiamo dargli torto......Dei Pink Floyd esiste da sempre un riferimento qui su OnTheAir, vi basterà scorrere questa pagina per trovarlo nei box di sinistra, hanno segnato la mia vita e non potevo non ricordare uno di loro....... Ciao Rick, mi mancherai!