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L'eroica........ disfatta! Parte 1 di 3


Prologo
Ci sono cose che nascono bene fin dall'inizio, altre che vanno avanti solo per la caparbietà di chi si mette in testa di fare una cosa costi quello che costi, a volte è il mio caso...... Dopo 2 date rimandate per il maltempo c'erano tutti i presupposti per una giornata di on/off road baciata dal sole, giovedì vado pertanto a ritirare la Caponord da Baglioni dove si trovava per la sostituzione di una bobina e la ricerca di un guasto elettrico/elettronico positivamente risolto.Dovete sapere che per la Caponord ho 4 ruote complete, 2 su cui tengo sempre gomme
stradali (come le Metzeler Tourance EXP) e 2 su cui monto sempre i tassellati (Metzeler Karoo). Visto che anche se facilissimi i km di strade bianche erano oltre 100 ed avevo delle gomme da finire, decido la sera prima di montare le ruote tassellate sulla cui posteriore il mio meccanico Baglioni aveva fatto fare a suo tempo una modifica (a seguito della rottura del cuscinetto) in modo da montare un distanziale permanente senza doverlo così togliere ogni volta dalla ruota stradale.Si tratta di una modifica artigianale, fatta in precisione al tornio, così dopo averle montate mi faccio un bel giro sul ciruito di Montenero per provarle, la moto risponde bene e quindi la ripongo in garage, anche se noto una leggera resistenza al movimento a motore spento, non gli do importanza attribuendola ai dischi freno che probabilmente sono meno usurati di quelli stradali e quindi si devono assestare con le pastiglie.Cronaca
La mattina di sabato sul mare è una bella giornata,
freschina e un pò nuvolosa lungo la SGC FI-PI-LI, passabile insomma, al primo meeting point arrivano tutti puntuali, stessa cosa a Gaiole dove troviamo ad aspettarci Giancarlo con la KTM Super Enduro 990, purtroppo nel trasferimento mi accorgo ad un certo punto di essere senza freno posteriore, Giuseppe mi dice di aver visto una spruzzata/fumata in basso vicino al perno ruota.Esaminiamo quindi il cerchio posteriore, non ci sono dubbi: il cuscinetto destro si è parzialmente aperto ed ha fatto fuoriuscire il grasso che ha imbrattato il disco, si nota anche una leggera bava metallica prodotta per attrito sul supporto della pinza freno, tutto avrei pensato meno che a questo visto che la modifica avrebbe dovuto rendere il tutto sicuro, non davvero inaffidabile come si è dimostrato.Telefono al Baglioni per avere un consiglio sul da farsi, lasciare il gruppo senza nemmeno aver iniziato il giro mi sarebbe dispiaciuto molto e confortato dallo stesso Maurizio decido di continuare controllando ogni tanto lo stato della ruota, partiamo quindi puntuali nonostante l'inconveniente, siamo solo 6 moto e quindi tutto dovrebbe filare liscio.....
La giornata intanto si è fatta decisamente bella e calda, togliamo
le felpe e ripartiamo accorgendoci però di aver perso Michele e Luca che ci raggiungono subito allo sterrato successivo, il giro continua in scenari bellissimi anche se la guida senza il freno posteriore mi costringe ad un atteggiamento prudente e guardingo, nonostante questo si tira dove si può rallentando solo nelle discese.Nonostante il giorno prima avessi controllato se c'erano gare ciclistiche/podistiche sul percorso (cosa che capita spesso e chiudono in genere la strada ai mezzi a motore) che andiamo a trovare? Un bel rally su terra di quelli che un tempo mi piacevano tanto e seguivo da tutte le parti, ci sono auto come la Delta integrale, Opel Ascona, Lancia Fulvia, ...... e c'è anche uno sterrato chiuso a metà, poco male, ne saltiamo quindi uno e mezzo e raggiungiamo con leggero anticipo la pausa pranzo.
Ricca mangiata a Lucignano d'Asso dove Michele ne approfitta per provare la Caponord rimanendone favorevolmente impressionato senza notare alcun inconveniente, partiamo quindi per il resto del giro, ma dopo il primo sterrato sento che al posteriore la moto non risponde come dovrebbe, mi fermo e vedo che il cuscinetto è "esploso", la ruota si muove diagonalmente, il giro è finito......
Giancarlo che sarebbe rimasto a dormire a Gaiole lo
"costringiamo" a continuare il percorso da solo, con gli altri cerco invece una soluzione, siamo fermi tra l'altro su una curva lungo la cassia e bisogna decidere in fretta, per fortuna individuiamo una fattoria dove accettano di ricoverare la moto, il problema sarà raggiungerla con una salita sterrata di 500m in cui ci daremo il cambio nello spingere la moto in prima e arreggendola dai lati, visto che il peso del pilota rende impossibile la guida. Tra l'altro, Franco, un ragazzo della fattoria, appassionato endurista con moto leggere e professionali si dimostra estremamente disponibile pur non avendolo mai visto ne conosciuto, ma di questo vi parlerò nella seconda parte.Devo a questo punto ringraziare gli amici che hanno condiviso con me la giornata uno per uno: Massimo, Luca, Michele e Giuseppe che suderanno insieme al sottoscritto "lacrime e sangue" fino alla fine rinunciando a terminare il giro pur di essermi di aiuto, gente speciale che ha dimostrato passione, amicizia e disponibilità non comuni a tutti, ve lo assicuro, grazie ragazzi!Messa la moto sotto un cascinale accanto ad un trattore la giornata termina con il rientro come passeggero sulla R1200GS di Giuseppe, stare sulla sella posteriore è stata un'esperienza nuova e devo dire, dopo i timori iniziali, anche divertente!Sono arrivato a casa distrutto, credo di aver perso in liquidi almeno 2Kg, sappiate che mentre scrivo queste righe ho appena riportato la moto nel garage di casa mia, ma questa è una "lunga" storia che vi racconterò nella seconda parte on-line a breve.........(Continua nella parte 2/3)