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Nuova strage di api con semina stagionale del mais


Gli insetticidi distruggono tra il 30% e il 40% degli alveariCon la nuova semina del mais appena avviata nel Nord-Ovest arriva puntuale anche la strage di api. Gli insetticidi sparsi nell'ambiente insieme alle sementi, infatti, sterminano i piccoli impollinatori. E' la denuncia di Legambiente e dell'Unione nazionale associazioni apicoltori italiani (Unaapi), secondo cui i principali responsabili della morte delle api sono il Gaucho, il Poncho e il Cruiser. Molti apicoltori nelle regioni del Nord-Ovest si stanno spostando verso le colline e i monti, cercando di salvare gli alveari. Su tutto il territorio nazionale la strage porta via il tra il 30% e il 40% degli alveari, denunciano le organizzazioni. "Per qualche apicoltore si tratta veramente di ricominciare da zero", afferma Francesco Panella, presidente di Unaapi. Il problema si trascina dal 2000, spiega, quando è iniziato l'impiego dei neonicotinoidi, che "si sono rivelati altamente tossici e persistenti". La procedura di autorizzazione per il loro utilizzo, aggiunge, "è inadeguata". "Sono ormai anni - aggiunge Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - che, nel nostro Paese e in Europa, gli apicoltori lanciano un pressante allarme sull'utilizzo dei nuovi principi attivi e dei nuovi formulati in agricoltura. Le api -continua - sono importanti sentinelle ambientali. E' pericoloso e stupido, per la nostra salute e per la nostra economia, continuare a sottovalutarne la morte. A fare affari sono solo le holding della chimica". Quasi tutte le sementi di mais disponibili sul mercato, spiegano in una nota le due organizzazioni, sono conciate (cioè ricoperte da una polvere con un collante) con gli insetticidi Gaucho, Poncho e Cruiser. Si tratta di "trattamenti sistemici preventivi", neonicotinoidi di seconda generazione, prodotti da Bayer e Syngenta. In pratica le sementi durante la semina rilasciano polveri sottili d'insetticida, che si disperde nell'ambiente contaminando rugiada e fioriture circostanti. "Anche in dosi infinitesimali - spiegano - le molecole dei veleni invisibili uccidono tutti gli insetti con cui entrano in contatto, fino a chilometri di distanza dai campi di semina". La Francia è intervenuta con restrizioni all'uso di Gaucho, Fipronil, Poncho e Cruiser. In Italia, invece, sottolineano le due organizzazioni, "la procedura di valutazione che autorizza l'uso dei neonicotinoidi non considera gli effetti subletali nel tempo, quanta acqua raccolgono le api e la rugiada contaminata dalle polveri sottili rilasciate dalle sementi trattate. Molte piantagioni (mais, grano, zucchine, meloni, bietole) sono così conciate e trasportano nella linfa la molecola letale, immettendo veleni nell'ambiente anche se non c'è infestazione". L'Italia distribuisce nelle sue campagne, denunciano Legambiente e Unaapi "ben il 33% della quantità totale di insetticidi utilizzati nell'intero territorio comunitario, a fronte di una superficie agricola utilizzata ampiamente inferiore al 10% del totale". Le due organizzazioni chiedono la sospensione dell'uso delle sostanze neonicotinoidi e ad azione neurotossica sistemica, "quantomeno per tutte le colture visitate dagli insetti impollinatori e utili" e di aggiornare in Italia e nella Ue anche in campo agricolo le procedure per la valutazione di impatto ambientale delle sostanze chimiche che vengono immesse nell'ambiente. Tratto da: Apcom