ON THE ROAD

Post N° 436


               ERETZA mind not to be changed by place or time. The mind is its own place, and in itself, can make heaven of Hell, and a hell of Heaven - John Milton, Paradise LostLaz cercava la’ oltre l’orizzonte un punto invisibile dove fermarsi a riposare.Scrutava le nuvole di spuma come un condor scruta lo spazio infinito per poi lanciarsi in volo.Mille pensieri sfrecciavano nella sua mente come biglie colorate in un grande flipper.Il profumo del mare dove era cresciuto,il sapore amaro di una nebbia silenziosa che l’aveva accompagnato da anni sulle strade del mondo in cerca della sua Eretz dove avrebbe potuto trovare le risposte alle sue domande.Aveva macinato miglia portando con se’ ogni pietra che aveva raccolto,ogni parola che lo aveva ferito,ogni bugia che lo aveva tormentato nelle notti passate sul bordo di un fiume,sulla duna di un deserto,accanto a un fuoco di fortuna,sulla  riva di  un oceano straniero.‘Nessun luogo e’ lontano perche’ quel luogo non e’ la’ fuori ma dentro di te ’ gli aveva detto una donna nel vento.Quel luogo era la sua Eretz dove i sorrisi fiorivano come girasoli.Sapeva che la’ sarebbe stato accolto a braccia aperte e che avrebbe potuto seppellire ogni pietra,annaffiarla con le sue lacrime perche’ da esse sarebbe nato di nuovo come un germoglio innocente si fa strada fra le zolle per vedere la luce        Eretz significa "terra", come l'arabo "ardh"