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Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze (a.a. 2001-02 e 2002-03) e presso il CorsoCommissario: Andrea PinottiCANDIDATO: PLESCIA GiacintoIl dott. arch. Giacinto Plescia si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1979 con una tesi in Analisi e modelli matematici dal titoloPer la critica della (non)Neutralità della scienza – per una teoria dell’inneutralità. Ha frequentato tra il 2003-04 e il 2006-07 due corsi di perfezionamento in Scienza ed epistemologia e un corso di Perfezionamento in Estetica ed ermeneutica delle forme simboliche presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze. Dichiara di aver partecipato a diversi progetti di ricerca e concorsi presso il CNR e altri enti, su argomenti relativi ad ambiti non pertinenti al settore scientifico-disciplinare oggetto di questa valutazione comparativa. Unitamente alla domanda, e non in separato plico, ha inviato due pubblicazioni: la prima (intitolata Ontologia della physis), che costituisce la tesi per il corso di perfezionamento in Filosofia dell’anno 2003-04, non è in alcun modo pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa; la seconda (intitolata Archematica della distopia), oltre a non essere pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa, è inoltre scritta con altri coautori senza che sia possibile discernere il contributo individuale del candidato.Commissario: Fabrizio DesideriDopo essersi laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1979 con una tesi in Analisi e modelli matematici dal titoloPer la critica della (non)Neutralità della scienza – per una teoria dell’inneutralità, il dott. arch. Giacinto Plescia ha frequentato tra il 2003 e il 2007 corsi di perfezionamento in Scienza ed epistemologia e un corso di Perfezionamento in Estetica ed ermeneutica delle forme simboliche presso l’Università di Firenze. Il dott. Plescia dichiara anche di aver partecipato a diversi progetti di ricerca e concorsi presso il CNR e altri enti, e tuttavia su argomenti non pertinenti al settore scientifico-disciplinare oggetto di questa valutazione. Solo unitamente alla domanda, e non con plico separato, ha inviato due articoli, il primo dei quali, Ontologia della physis, non risulta pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione; il secondo, Archematica della distopia, non risulta pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa, e risulta inoltre scritto in collaborazione con altri coautori senza che sia possibile discernere il contributo individuale del candidato.Commissario: Salvatore TedescoIl dott. arch. Giacinto Plescia si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1979 con una tesi in Analisi e modelli matematici dal titolodisciplinare della presente valutazione comparativa; la seconda (intitolataPer la critica della (non)Neutralità della scienza – per una teoria dell’inneutralità. Ha frequentato tra il 2003-04 e il 2006-07 due corsi di perfezionamento in Scienza ed epistemologia e un corso di Perfezionamento in Estetica ed ermeneutica delle forme simboliche presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze. Dichiara di aver partecipato a diversi progetti di ricerca e concorsi presso il CNR e altri enti, su argomenti relativi ad ambiti non pertinenti al settore scientifico-disciplinare oggetto di questa valutazione comparativa. Unitamente alla domanda, e non in separato plico, ha inviato due pubblicazioni: la prima (intitolata Ontologia della physis), che costituisce la tesi per il corso di perfezionamento in Filosofia dell’anno 2003-04, non è in alcun modo pertinente all’ambito Archematica della distopia), oltre a non essere pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa, è inoltre scritta con altri coautori senza che sia possibile discernere il contributo individuale del candidato.Commissario: Andrea PinottiGIUDIZI COLLEGIALICANDIDATO: ARIEMMA TommasoIl dottor Tommaso Ariemma si è laureato nel 2003 in Filosofia Morale con una tesi dal titoloPer tutti questi motivi le pubblicazioni del dott. Ariemma, pur avviate verso la definizione di un interessante ambito di ricerca e tematicamente congruenti con il settore scientifico-disciplinare M-Fil/04 (Estetica), danno prova di uno studioso promettente, ma ancora in fase di formazione.Fenomenologia dell’estremo, presso l’Università di Napoli Federico II. Nel 2007 ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi dal titolo Logica della singolarità, antiplatonismo e ontografia in Deleuze, Derrida, Nancy. Risulta titolare di una borsa di studio presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Dal 2004 al 2007 è stato cultore di Estetica e quindi di Ermeneutica e Filosofia del Linguaggio presso l’Università di Napoli Federico II. Ha svolto attività editoriale. Annovera nel suo curriculum numerose pubblicazioni, tra libri, saggi e articoli. Per la presente valutazione comparativa indica 11 pubblicazioni: 3 libri e 8 tra schede, articoli e saggi su riviste e contributi a volumi collettanei.Fenomenologia dell’estremo. Heidegger, Rilke, Cézanne, Mimesis, Milano 20005; Il nudo e l’animale. Filosofia dell’esposizione, Editori Riuniti, Roma 2006; Il senso del nudo, Mimesis, Milano 2007 sono i titoli delle tre monografie, la più impegnativa delle quali è senz’altro la prima, dedicata alla questione dell’eccedenza dell’essere a partire da Heidegger, letto soprattutto attraverso il filtro del decostruzionismo di Derrida. Il campo della riflessione filosofica è produttivamente posto in relazione con la poesia di Rilke e la pittura di Cézanne. Alcuni dei temi presenti nella monografia, e in specie quello dell’animalità e quello della temporalità fra Husserl e il pensiero francese contemporaneo (Merleau-Ponty, Henry, Bataille, Derrida, Deleuze, Nancy) sono oggetto di ulteriore riflessione sia nelle due successive monografie che in alcuni dei contributi più brevi. Il tentativo è quello di enucleare un’estetica della corporeità (colta nel suo presentarsi innanzitutto come nudità e animalità) che intende collocarsi al di fuori della tradizionale riflessione sul corpo elaborata dalla cosiddetta metafisica occidentale. Si apprezza la fedeltà della ricerca ad alcune tematiche (nudo/animalità, la pittura e la temporalità), che qualifica quella del candidato come una prospettiva intellettualmente vivace. Si rilevano tuttavia qualche approssimazione nell’accertamento filologico e qualche fragilità nell’approfondimento testuale. Non sempre chiaramente individuabili risultano infine, nella ricchezza delle citazioni riportate, le posizioni critiche del candidato.CANDIDATO: CANTELLI ChiaraLa dott.ssa Chiara Cantelli si è laureata in Filosofia nel 1991 presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi dal titolo "L’estetica di Solov’ev"; nel 1997 ha conseguito presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna il titolo di Dottore di Ricerca in Filosofia (Estetica) con la dissertazione(Per quel che poi concerne il profilo scientifico-didattico della candidata, risultano degni di rilievo: 1) l’attività svolta in qualità di assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze per il periodo marzo 2001-marzo 2003; 2) le prestazioni di servizio con la qualifica di ricercatore a tempo determinato per i periodi dal 1 ottobre 2005 al 30 settembre 2006, dal 1 ottobre 2006 al 30 settembre 2007 e dal 1 febbraio 2008 ad oggi per lo svolgimento delle seguenti ricerche (in ordine): "Il pensiero filosofico-religioso russo tra Otto e Novecento e le teorie estetiche delle avanguardie russe" e "Platonismo e fenomenologia nella filosofia russa del Novecento, con particolare riferimento al rapporto tra forma, immagine ed opera d’arte"; 3) le attività seminariali tenute presso il Corso di Laurea in Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze (a.a. 2001-02 e 2002-03) e presso il Corso di Laurea in Educatore professionale della Facoltà di Scienze della Formazione della medesima Università (a.a. 2004-05, 2005-06 e 2007-08); 4) la responsabilità del Laboratorio di Estetica all’interno del Corso di Laurea in Educatore professionale della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze per gli a.a. 2004-05, 2005-06 e 2007-08.Per tutti i motivi qui addotti la dott.ssa Chiara Cantelli presenta un profilo scientifico-didattico articolato e maturo, nonché pienamente congruente con il settore scientifico-disciplinare M-Fil/04 (Estetica).Simbolo e mito in Vja?eslav Ivanovi? Ivanov: Parola e immagine nel simbolismo russo. Dal punto di vista della produzione scientifica, ai fini del Concorso in oggetto la dott.ssa Cantelli presenta: 2 volumi monografici dedicati rispettivamente alla dimensione estetica del pensiero di Solov’ev (La bellezza salverà il mondo. Saggio su Vladimir S. Solov’ev, CUEM, Milano 1996) e di Ivanov (Simbolo e icona. Estetica e filosofia pratica nel pensiero di Vja?eslav I. Ivanov, Pendragon, Bologna 2000); un volume introduttivo a carattere antologico sul rapporto tra filosofia ed espressione artistica (La filosofia e l’espressione artistica, Loescher, Torino 2006); le parti da lei scritte di un volume dedicato alla ricostruzione complessiva dell’estetica occidentale Storia dell’estetica occidentale. Da Omero alle neuroscienze, Carocci, Roma 2008) del quale è coautrice insieme a Fabrizio Desideri (in dettaglio i capp. 1-4, nonché diversi §§ dei capp.5-7); 8 tra saggi e articoli apparsi in riviste e in volumi collettanei, tutti dedicati a sondare temi e problemi di assoluta rilevanza per la comprensione del pensiero estetico russo tra Otto e Novecento (dalla questione della corporeità nella sofiologia russa all’importanza della rivalutazione teologico-filosofica dell’icona da parte di Bulgakov e Florenskij per lo sviluppo delle avanguardie artistiche russe, in particolare del costruttivismo). Come dimostrano ampiamente le due già citate monografie dedicate rispettivamente a Solov’ev e ad Ivanov, la dott.ssa Cantelli ha approfondito con coerenza di sviluppi e maturità di risultati un filone di studi, quello relativo alla dimensione estetica del pensiero sofianico russo, che nel panorama scientifico-accademico italiano può vantare ben pochi specialisti. Tra questi ultimi si inserisce a pieno titolo la produzione della candidata, non solo per la capacità di scandagliare opere concettualmente complesse come quelle di Solov’ev, Ivanov, Florenskij e Fëdorov (chiarendone sia il necessario sfondo teologico sia la radice platonica e neoplatonica), ma anche per la sensibilità che dimostra nel mettere in correlazione le nozioni estetico-filosofiche al centro della speculazione dei suddetti autori (in particolare quelle di simbolo, di immagine e di opera d’arte) con le nuove forme artistiche delle avanguardie russe. Seppur la prova più matura per la ricchezza di riferimenti critici alla letteratura secondaria (spesso disponibile solo in lingua russa) e la compiutezza del quadro analitico-interpretativo sia a tale proposito la monografia dedicata ad Ivanov, particolarmente apprezzabile risulta già il primo volume sul pensiero di Solov’ev, che offre anche un quadro particolarmente convincente dei presupposti estetico-filosofici del formalismo astratto. Spiccata sensibilità estetologica la candidata dimostra inoltre in saggi come La profezia dell’opera d’arte assoluta. Estetica e cosmologia in Nikolaj F. Fëdorov (2003) eL’oggetto artistico nelle avanguardie russe: tra icona e costruttivismo (2006). Se per questa direzione della sua ricerca la dott.ssa Cantelli inserisce i suoi studi nell’orizzonte tematico-disciplinare dell’Estetica, va senz’altro aggiunto che lo fa non trascurando contesti e problematiche storico-filosofiche più generali, come dimostra in particolare l’ampia voce "Russia" scritta per l’Enciclopedia filosofica (Bompiani, Milano 2006) e dedicata ad una ricostruzione complessiva del pensiero filosofico russo dalle sue origini fino agli anni ’90 del secolo scorso. Come confermano poi i capp. 1-4 della citata Storia dell’estetica occidentale (riguardanti gli sviluppi del pensiero estetico prima della nascita di un’Estetica in senso proprio: dall’antichità greca e romana fino all’età barocca) nonché i paragrafi dedicati a temi settecenteschi o ad autori otto- e novecenteschi come Schopenhauer, Kierkegaard, Lukács, Bloch, Marcuse, la produzione scientifica della dott.ssa Cantelli si muove con agio, puntualità filologica e originalità di prospettive analitico-ricostruttive non solo nell’ambito specialistico dell’estetica russa otto-novecentesca, ma anche in quello più ampio della storia del pensiero estetico nel suo complesso.CANDIDATO: PLESCIA GiacintoIl dottor arch. Giacinto Plescia si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1979 discutendo una tesi in Analisi e modelli matematici dal titoloPer la critica della (non)Neutralità della scienza – per una teoria dell’inneutralità. Ha frequentato tra il 2003-04 e il 2006-07 due corsi di perfezionamento in Scienza ed epistemologia e un corso di Perfezionamento in Estetica ed ermeneutica delle forme simboliche presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze. Dichiara di aver partecipato a diversi progetti di ricerca e concorsi presso il CNR e altri enti, su tematiche relative ad ambiti non pertinenti al settore scientifico-disciplinare oggetto di questa valutazione comparativa. Unitamente alla domanda, e non in separato plico, ha inviato due pubblicazioni: la prima (dal titolo Ontologia della physis), che costituisce la tesi per il corso di perfezionamento in Filosofia dell’anno 2003-04, non è pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa e comunque oscura nel dettato; la seconda (intitolata Archematica della distopia), oltre a non essere pertinente all’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa, è inoltre scritta con com.
 Da gpdimonderose Oggi a 12:39 am
 
 
 Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze (a.a. 2001-02 e 2002-03) e presso il Corso Commissario: Andrea Pinotti