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Neve

Post n°15 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da luftattilson
Foto di luftattilson

Finalmente è arrivata la neve. Dopo l’ottobre caldo e la prima metà di novembre tiepida non mi aspettavo una nevicata così abbondante e così a bassa quota in questo periodo. A accrescere la mia meraviglia ha contribuito il fatto che giovedì sono partito da Buenos Aires con 28° di temperatura: scherzi della tecnologia moderna.
Ieri non ho potuto fare a meno di andare a camminare sulle montagne appena sopra casa mia, scoprendo che poco oltre i 1000 m c’è già mezzo metro di neve che da al paesaggio un aspetto fiabesco. Vedere quei posti ammantati di neve mi ha stretto il cuore e ho goduto intimamente per il freddo e per la solitudine della montagna invernale.
Mi è tornata alla mente una poesia di Ada Negri che studiai alle scuole elementari e che dedico a tutti i lettori del mi blog, augurando felici sciate a tutti gli appassionati di sport invernali.

Cade la neve
Sui campi e su le strade,
silenziosa e lieve,
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
ne l'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.
In mille immote forme,
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini,
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.

 
 
 

Vento

Post n°14 pubblicato il 22 Novembre 2008 da luftattilson
Foto di luftattilson

Dopo la neve il vento, insieme alla pioggia, è l’elemento meteorologico che preferisco. Ne parlo perché ieri a casa mia soffiava forte ma, purtroppo, sono dovuto partire e me lo sono goduto a fondo.
Il vento mi piace perché porta con se odori, rumori e luci che in sua assenza non si percepiscono. In modo particolare il föhn sembra quasi portare in città l’odore della montagna. Fin da bambino, inoltre, mi piace sentire il rumore del vento che spira tra i rami degli abeti: questo sibilo che non ha nulla di umano mi dona una serenità indescrivibile. Non parliamo della luminosità e della visibilità durante le giornate ventose: si possono cogliere dettagli minimi a distanze di decine di chilometri.
In volo il vento può essere un fenomeno pericoloso, quando soffia al traverso o varia di direzione e velocità durante atterraggi e decolli, o un prezioso alleato, quando spira nella direzione di volo consentendo di aumentare la velocità rispetto al suolo e di ridurre i tempi di percorrenza delle distanze.

 
 
 

Peuterey

Post n°13 pubblicato il 18 Novembre 2008 da luftattilson
Foto di luftattilson

Esiste un posto al quale sono particolarmente affezionato. Si trova in Valle d'Aosta, esattamente in Val Veny, sopra Courmayeur, e si chiama Peuterey. Il Peuterey è un pianoro ubicato a circa 1500 m dove, dal 1972 al 1980, ho trascorso le mie vacanze estive e per vacanze estive intendo il periodo fine giugno - metà settembre, visto che ai miei tempi le scuole iniziavano il 1° ottobre.
Trascorrere le vacanze al Puterey voleva dire correre nei prati, arrampicarmi sugli alberi o sui massi, andare in bicicletta, andare a camminare in montagna, il tutto in un contesto naturale e paesaggistico di indescrivibile bellezza. Insomma, per me Peuterey volela, e vuole, dire libertà.
Ma Peuterey era anche una comunità di tante persone che sapevano essere presenti gli uni per gli altri senza essere invadenti e che sapevano divertirsi nel rispetto della buona educazione. Purtroppo, alcune di queste persone non ci sono più. Una di loro fu mio maestro di sci, d'estate sulle piste del Ghiacciaio del Gigante e d'inverno su quelle del comprensorio di Courmayeur. Lui non c'è più, ma ogni volta che vado a sciare non posso fare a meno di pensarlo e dirgli un immenso grazie se ho imparato a amare lo sci e, nonostante scii da 38 anni, continuo a farlo con la gioia del bambino che scorrazzava al Peuterey.

 
 
 

Alitalia

Post n°12 pubblicato il 16 Novembre 2008 da luftattilson
Foto di luftattilson

Il fatto di essere un pilota, non dell’Alitalia, non mi autorizza a sputare sentenze sulla nostra compagnia di bandiera. Credo però di poter esprimere il mio giudizio in maniera più competente di quanto sento fare da molti giornalisti leggendo i giornali o guardando trasmissioni televisive. Il passatempo preferito di questi signori sembra essere cercare un capro espiatorio di questa situazione, individuandolo a rotazione nei vari attori della vicenda, senza però dire che i responsabili sono tutti. I politici, che hanno fatto gestire l’Alitalia secondo logiche non imprenditoriali; i dirigenti, che non hanno saputo o voluto imporre politiche aziendali volte all’efficienza, operativa e economica, della compagnia; i sindacati, che sembrano conoscere solo la parola diritti e non quella doveri; i dipendenti, che, fatte salve le dovute eccezione e riconosciuta l’indubbia professionalità, in questa situazione ci hanno sempre sguazzato. Tutto ciò, ancorché eticamente sbagliato, poteva andare bene fino a venti o trent’anni fa, quando il protezionismo e gli interventi pubblici garantivano la solidità delle aziende. Da circa vent’anni le cose sono cambiate, tanto che sono fallite compagnie storiche come Pan Am, TWA, Sabena e Swissair. In Italia e in Alitalia, però, sembra che nessuno si sia accorto di ciò o, se se ne è accorto, pensa che certe brutte cose capitino solo a casa degli altri. Non nutro particolare simpatia per il gruppo di imprenditori che si è riunito nella C.A.I. per acquistare l’Alitalia: sembrano i salvatori della patria ma, in realtà, faranno pagare agli Italiani i debiti accumulati dalla compagnia e lucreranno sugli utili che la nuova compagnia produrrà, ammesso che siano capaci di farglieli produrre. Al tempo stesso, però, ritengo che lo sciopero, bianco o reale, del personale non porterà a nessun risultato se non quello di deteriorare ulteriormente i conti e danneggiare la propria immagine davanti all’opinione pubblica che, oltre a pagare i debiti che la C.A.I. non onorerà, continua a avere un pessimo servizio. Non solo: se ritardi e disagi sono determinati dalla rigida osservanza di norme e procedure operative temo che, prima o poi, qualche magistrato si domanderà: “Ma allora quando gli aerei partono e arrivano in orario vengono violate le leggi?” Happy landing!

 
 
 

Novembre

Post n°11 pubblicato il 02 Novembre 2008 da luftattilson
Foto di luftattilson

Tra le poesie che studiai a memoria in 4° ginnasio, una che ricordo ancora oggi con grande emozione, e sono passati 28 anni, è Novembre di Giovanni Pascoli. Mi piaceva e mi piace perché, leggendola, mi sembra di vedere ciò che descrive, di sentire l’aria fresca che solletica le mie narici. Eccola.

Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore.

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l'estate,
fredda, dei morti.

Spero che questo mese di novembre sia felice per tutti coloro che passeranno dal mio blog e anche per chi non sa neanche che esiste. Spero, soprattutto, che la natura possa progressivamente addormentarsi con il progredire della stagione e che, chi prende le decisioni, rifletta che rispettare l’ambiente, la natura, il clima vuol dire rispettare la razza umana. Probabilmente tutto ciò avrà dei costi, ma se non li affrontiamo non saremo neppure in grado di goderci i soldi risparmiati.

 
 
 
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Un blog di: luftattilson
Data di creazione: 01/09/2008
 

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