On topSopra le nuvole c'è sempre il sole |
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Post n°10 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da luftattilson
Le nuvole sono masse di vapore acqueo che, condensando, diventa visibile, assumendo forme e dimensioni che cambiano continuamente come conseguenza dello stato fisico e dei moti dell’atmosfera. Proprio questa mutevolezza rende, a parer mio, molto divertente osservare le nuvole, consentendo di dar sfogo all’immaginazione e alla fantasia. Volare nelle nuvole può essere un’esperienza più o meno piacevole: dipende se sono nuvole buone, cioè al cui interno non si celano fenomeni pericolosi per il volo quali turbolenza, precipitazioni o ghiaccio, o nuvole cattive come i cumulonembi, al cui interno si trova tutto ciò che non si vorrebbe mai incontrare in volo, tant’è che si evitano e basta. In base alla forma le nuvole si distinguono in: stratiformi, con prevalente sviluppo orizzontale, mancanza di forme caratteristiche e generalmente sviluppate dal suolo fino a circa 2000 m da esso; cumuliformi, a sviluppo verticale (un cumulonembo può arrivare a oltre 12000 m) e dalle forme arrotondate; cirriformi, tipiche dell’alta quota (dai 5000 m fino a oltre 13000). La quantità delle nuvole, o meglio, la quantità di cielo da esse coperto viene misurata in ottavi: 0/8 = cielo sereno, 8/8 cielo coperto. Per semplificare i bollettini meteorologici si usano dei termini che sono: sky clear (SKC) = 0/8 cielo sereno; few (FEW) = 1 – 2/8 qualche nuvoletta; scattered (SCT) = 3 – 4/8 nuvole qua e la con ampi spazi di sereno, il cielo migliore per volare; broken (BKN) = 5 – 7/8 qualche squarcio di cielo in mezzo ai nuvoloni; overcast (OVC) = 8/8 cielo coperto. Buone nuvole a tutti. |
Post n°9 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da luftattilson
Tra le tante piazze di Torino, quella che preferisco è Piazza Vittorio Veneto, situata in fondo a via Po, prospiciente al ponte Vittorio Emanuele I e al fiume. Il dislivello tra le sue estremità di 7,19 m consente una bella vista verso la chiesa della Gran Madre, il Monte dei Cappuccini e la collina.
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Post n°8 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da luftattilson
Con questo messaggio voglio rispondere al commento di shantiom0 che, leggendo le mie riflessioni sui tram mi ringraziava per averle dato un input a ricordare.
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Post n°7 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da luftattilson
Il tram, insieme al treno, è un mezzo di trasporto che mi ha sempre affascinato. Forse ciò è dovuto al fatto che durante tutta l’infanzia ho vissuto a Torino in una via dove passava la linea numero 5 o forse al fatto che il tram mi portava lontano da casa, in zone della città che mi sembravano distanti mille miglia dal mio mondo abituale e prenderlo voleva dire quasi fare un viaggio.
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Post n°6 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da luftattilson
E così siamo arrivati a ottobre. Se settembre annuncia l’inizio del semestre freddo con i primi episodi di maltempo dalle caratteristiche autunnali, ottobre conferma l’arrivo dell’autunno con la comparsa dei suoi colori caratteristici. Sulle colline dove abito le foglie hanno cromatismi che variano dal verde stanco al giallo incipiente; qualche centinaio di metri più in alto, invece, i colori dell’autunno sono decisamente più franchi, cioè è iniziato il cosiddetto “folliage” per dirla all’americana. Alle scuole elementari avevo studiato una poesia di cui non ricordo più né il titolo né l’autore, ma finiva così: “,,,ottobre ci dice il tempo vola ciascun torna al lavoro e il bimbo torna a scuola”. E’ proprio vero che il tempo vola, forse perché la durata del dì è sensibilmente diminuita e forse perché con la fine delle vacanze riprendono i ritmi frenetici della vita quotidiana. Una conferma di ciò l’ho avuta ieri guardando i passeggeri che imbarcavamo: agli abiti colorati dei vacanzieri si nono sostituiti quelli grigi di chi viaggia per lavoro. Dedico a tutti i visitatori del mio forum due poesie trovate in rete che mi sono piaciute molto: entrambe si intitolano Ottobre.
Il rovo ha le foglie porporine, nel bosco mezzo verde e mezzo giallo, e il cespo delle rose, tutto spine, risplende con le bacche di corallo. E' il tempo che il castagno dia il suo frutto, fischiano i merli, zirlano i fringuelli, e il contadino, che raccoglie tutto, empie di pere e mele i suoi cestelli. E' il tempo, che ogni frutto si matura: nel bosco i funghi, il mosto alla cantina; e, piena di fragranza, l'aria pura è fresca a sera, fresca la mattina. Ottobre: si scolora pian piano la campagna; parte a cercare, la rondine, più tiepida dimora. Batte alle chiuse imposte il primo freddo vento. Ma sul fornello cantano, le buone caldarroste. |
Inviato da: kadossene
il 13/09/2011 alle 08:38
Inviato da: princesitaladiosa
il 01/01/2010 alle 00:42
Inviato da: princesitaladiosa
il 14/08/2009 alle 18:43
Inviato da: princesitaladiosa
il 10/08/2009 alle 23:03
Inviato da: princesitaladiosa
il 08/08/2009 alle 12:01