Opalescenze

Lettere [Posta inevasa]


Lettere [Posta inevasa]Perchè, vedi, i ricordi, è all'improvviso che ti assalgono.Quasi sempre, come un brigante da strada, alle spalle.E da lì, fanno un percorso tutto loro.Come la calda lama di un coltello, mollemente arrende  a sè il burro, dentro di te si insinuano spandendo  calore al resto del corpo. Lo arrendono e, alla tenerezza di quello che fu, lo stallano...sospendendo per un attimo soltanto, il respiro.  Lo rallentano. Dilatano il cuore, abbozzano un sorriso e sciolgono gli occhi.Arrivano così...inaspettati ed improvvisi...così...mentre in altre faccende tu sei affaccendata. Magari mentre ti stai preparando il tuo solitario pasto ipocalorico del mezzodì.E... mi ricordo...Mi ricordo di te. Di quella volta che ti ho visto, appena arrivato in stazione.Aggrappato al maniglione dello sportello del treno ancora in movimento. Il corpo proteso. In tensione come una freccia pronta allo scocco. Nelle membra, negli occhi, la fretta, l'ansia e la gioia insieme, di vedere; di sapere. Te che scendi quei tre gradini con il cellulare in mano [Sono arrivato. Dove sei?].Gli occhi che frugano in giro fra una moltitudine di teste; in attesa di scorgermi. La mano alzata appena visti [Qui...sono qui], a richiamarsi. Gesto che, in un incontro di occhi,per un attimo, ferma il tempo. Incontro e incrocio di occhi che, incontrandosi, si illanquidiscono e un sorriso fanno nascere. Il tuo, il cuore sulle labbra, il più bello che io abbia mai visto. E volarsi tra le braccia [finalmente] volarsi.Si insinua nel ricordo, la tua voce. Non proprio il tono, ma l'emozione non sufficientemente celata, che la vibrava.Ah, che meraviglia, aver potuto vedere dentro quel suono, l'anima tua. Senza anni. Mi è scivolata dentro...l'ho deglutita e annidata nel ventre. Fatta mia. Alla memoria delle mie cellule, consegnata.E i tuoi occhi?Ah...i tuoi occhi!Dal loro sapore, ancora la bocca mi sento invasa.-RitaMartinelliSecci-