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Il perdono: perdonare sè stessi e perdonare gli altri...


 Perdonare sé stessi o gli altri significa sapere, essere profondamente convinti di meritare il meglio. In quest’ottica, ancora una volta il ragionamento già citato si ripete: così, quello che sembrava un torto inferto agli altri o subito, attraverso il perdono non è riconosciuto come parte della mia realtà. La questione oggetto di una fastidiosa inquietudine data dalla rabbia o dai sensi di colpa, viene in tal modo lasciata andare. La vibrazione negativa non viene trattenuta. Ovviamente è necessario l’intento amorevole, senza di esso non è possibile lasciar andare ciò che ci fa star male. Inoltre ricordiamoci come, lasciando andare il negativo facciamo principalmente del bene a noi stessi in quanto smettiamo di focalizzarci sul “peggio” per concentrarci sul “meglio” consentendo alla forza del pensiero di co-creare una realtà amorevole attorno al nostro essere. Il perdono è un cambio di direzione verso l’amore, esso coincide con “tutto ciò che è”.  Il perdono interrompe un flusso di negatività per dare spazio alla creazione positiva.  Quanto bene vi sentite quando fate pace con altre persone? Sentite il potere dell’amore? Sentite che la pesantezza se ne va? Beh.. se dovete far pace con voi stessi sappiate che è la stessa cosa. Sappiate che in ogni caso potete cambiare la realtà focalizzandovi sul meglio. Perché rimanere nel senso di colpa che blocca il fluire della vita? Sappiate che l’unico giudice siete voi.  Potete acquisire una nuova consapevolezza, siete esseri umani in evoluzione, ricordatevelo e datevi sempre una possibilità! Parlo come se pensassi che fossimo eterni. Ebbene, svincolato da ogni dogma di una religione organizzata, io ricerco l’essenza di me stesso e, arrivato a questo punto della mia vita sono sempre più convinto di essere, come tutti, eterno… in una continua evoluzione dello spirito. Perdonare è come terminare o comunque decidere di non far iniziare il sentimento di rabbia. Perdonare coincide col rifiuto di trattenere una vibrazione negativa. Perdonare è lasciar andare il negativo per essere aperti all’Amore. Il perdono è caratterizzato dalla consapevolezza di meritare “il meglio”. La vibrazione negativa è dissipata, non mi concentro più sulla mancanza/rancore/senso di colpa, ma sulla prospettiva più positiva per me e per tutti. Perdonare sé stessi è come perdonare un’altra persona. Il perdono è amore, è trasmutare la negatività in amorevole pensiero creatore. E poi il ragionamento dell’essere eterno è molto semplice. Dal punto di vista di un Creatore infinitamente Amorevole che da la vita a tutto ciò che esiste, se ci fosse la fine dell’entità creata, tale evento sarebbe in contraddizione con l’Amore stesso. Sono portato a credere dalla mia Mente e Cuore che nulla e nessuno in realtà muore. Siamo dinamici e se in una vita non avessimo compreso la lezione dell’amore che senso avrebbe la non esistenza? In realtà credo che l’esistenza sia infinita. Che lezione sarebbe da parte di un Padre, quella di permettere che un figlio non esista più? Sarebbe forse Amore? No, non lo é. Per me quindi la morte sta gradualmente assumendo un significato completamente diverso. La morte non è la fine, la morte invece è una tappa nell’eterna strada evolutiva dell’anima. Come abbiamo già detto sembra che il pianeta sia una scuola dove si impara la consapevolezza della propria essenza, consapevolezza dell’Io Sono ossia consapevolezza dell’entità-frammento del Creatore che siamo realmente. Noi quindi facciamo parte di Dio? Si, abbiamo l’energia del creatore nel nostro sè, noi co-creiamo e ce ne stiamo accorgendo. Siamo frutto dell’amore solo per il fatto di esistere. Tutto ciò che esiste è frutto dell’Amore!  In questa scuola abbiamo il libero arbitrio, siamo nella privilegiata condizione di poter scegliere l’amore o la mancanza d’amore. In questo senso, se vogliamo vivere e co-creare armoniosamente la comprensione deve necessariamente orientarsi all’amore incondizionato. Qui sta il perdono! Qui sta l’amore vero e gratuito! Finché non accadrà, andremo a scuola per avere la possibilità di capire e trasmutare le vibrazioni non in armonia con l’Amore.  Noi in ogni caso siamo spirito, energia. Non importa cosa uno abbia fatto nella sua vita, era cieco, non aveva visto, non sapeva quello che faceva, non aveva compreso. Il Creatore non giudica il singolo, non c’è punizione  ma c’è solo la necessità di acquisire consapevolezza di essere  UNO. Perché mai se abbiamo la libera scelta dovremmo essere giudicati? Capite che è un controsenso? E poi, vi è ora chiaro il fatto che se si crea “mancanza” per gli altri si riceverà mancanza per se stessi?? Siate consapevoli di essere infiniti, di essere UNO con tutto e tutti, di essere la prova esistente dell’amore del Creatore supremo, e di essere sui banchi di scuola per sviluppare il puro intento amorevole. Infatti l’inconsapevolezza della nascita è il campo neutrale nel quale il Creatore testa l’energia che lo compone, lo svolgersi del test si deve alla necessaria presenza del libero arbitrio.