OperatorediLuce

Il silenzio


 Molto spesso nella vita quotidiana risulta facile imbattersi in situazioni dove sentite che si parla spesso di persone che non sono presenti in quel momento. In altre parole non è raro ascoltare giudizi che altri fanno in riferimento a terzi.Abbiamo visto come il giudizio sia frutto dell’ego ossia di un sentimento che incarna una “competizione”. Non si tratta di amore incondizionato (secondo me). Ad ogni modo provate a percepire la forza del vostro silenzio di fronte a tali situazioni. Generalmente il silenzio fa in modo che colui che giudica si ascolti e si renda conto da solo del suo atteggiamento. Di solito in una conversazione il monologo del giudicante ricerca la conferma dei presenti per appoggiare l’opinione esposta. Basterebbe un gesto, basterebbe una parola per regalare al vostro interlocutore la sicurezza di esprimere un giudizio “giustificato”.Il silenzio assoluto invece vi permette di non  avvallare la versione del giudicante, vi permette di non invischiarvi in discussioni che non hanno ne capo ne coda, vi permette insomma di non prender parte al giudizio. Se restate in silenzio colui che parla potrà prendervi per taciturno ma credo che quel momento regali lucidità a chi avete di fronte.Insomma, in caso di giudizio altrui il silenzio insegna… il silenzio è uno specchio, un registratore che porta una silenziosa consapevolezza a colui che giudica. Spesso si tende ad immergersi in queste discussioni per fare una risata, per deresponsabilizzarsi o magari solo per educazione nei confronti di chi avete di fronte. Ricordate di essere protagonisti delle proprie creazioni e che anche queste situazioni sono occasioni per migliorare voi stessi. Aver paura di comportarsi come si vorrebbe impedisce il cambiamento. Questa è una delle cose che mi prefiggo di imparare a gestire nelle prossime occasioni. Ovviamente anch’io sono in evoluzione ed imparo ogni giorno. Anche se il panorama delle amicizie potrebbe cambiare, probabilmente lo farà perché non più incline con quello che voglio reclamare come mio.