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Il Csm, Di Pisa capo della procuraMd all'attacco:"Sconcertante"Marsala, eletto il giudice accusato di essere il "corvo"Si tratta della stessa carica che fu di Paolo Borsellino
La domanda l'aveva presentata con poca convinzione e solo per evitare che tra due anni, alla scadenza del suo incarico di procuratore a Termini Imerese, dovesse tornare a fare il sostituto. Ma, alla fine, per un sottile gioco di accordi e voltafaccia dell'ultimo momento, Alberto Di Pisa si è ritrovato, con sua stessa sorpresa, nuovo procuratore di Marsala e soprattutto ai danni del collega che, per quello stesso incarico, era già stato designato, Alfredo Morvillo, attuale procuratore aggiunto di Palermo e fratello della moglie di Giovanni Falcone. A sorpresa, scatenando una dura polemica, a strettissima maggioranza, il plenum del Csm ha ribaltato l'indicazione della commissione nominando Di Pisa, con tredici voti a favore e dodici contro e con l'astensione del vicepresidente Nicola Mancino. "Sconcertante". Così i membri togati di Magistratura democratica, Livio Pepino, Ezia Maccora, Fiorella Pilato e Elisabetta Cesqui, hanno definito la nomina di Di Pisa ritirando fuori la vecchia storia del Corvo di palazzo di giustizia di Palermo che nel 1989 vide proprio il magistrato protagonista del caso delle lettere anonime che aprirono una drammatica stagione di veleni. Ma da quelle accuse, processato a Caltanissetta e poi assolto, Di Pisa è stato definitivamente scagionato anche se chi avversava la sua nomina ieri ha ricordato che, per quella vicenda, fu comunque trasferito a Messina. "Non si tratta - dicono i togati di Md - di un singolare caso di omonimia: Alberto Di Pisa è lo stesso che nel 1989 fu trasferito d'ufficio da Palermo, la cui Procura era all'epoca dilaniata da contrasti ai quali non era estraneo, mentre Morvillo è lo stesso che subito dopo l'uccisione di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo rilanciò l'azione compatta della Procura di Palermo e Marsala è la stessa città dove Paolo Borsellino è stato procuratore nello stesso ufficio ora assegnato a Di Pisa". Un attacco frontale al quale il neoprocuratore di Marsala replica a muso duro: "Ero primo in graduatoria, avevo tutte le carte in regola, avevo l'anzianità per essere nominato e il curriculum, quindi non capisco queste reazioni polemiche sulla mia nomina. Addirittura c'è qualcuno che si dice sconcertato. Incredibile. C'è una sentenza passata in giudicato che mi ha scagionato con formula piena. Non capisco tutte queste polemiche. A questi signori vorrei ricordare che ho fatto il maxi processo, ho seguito omicidi eccellenti, l'omicidio Insalaco, ma anche Vito Ciancimino. C'è un Consiglio superiore della magistratura che ha votato per me, e c'è perfino un esponente della loro area che ha votato per me". A determinare il "ribaltone" è stato infatti il voto a sorpresa del membro laico del Csm, Celestina Tinelli dei Ds. A quel punto, diventando il suo voto doppio decisivo, il vicepresidente Nicola Mancino (che pare avesse assicurato il suo voto favorevole alla nomina di Morvillo) ha deciso di astenersi. E così, alla conta dei voti, a sostegno di Di Pisa si sono ritrovati i consiglieri del centrodestra di Unicost, la maggioranza di quelli di Magistratura Indipendente, il primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone e appunto la laica dei Ds Celestina Tinelli: tredici, uno solo di più del cartello che sosteneva Morvillo, composto dai togati delle correnti di sinistra, Magistratura democratica e Movimento per la giustizia, il consigliere Giulio Romano di Magistratura indipendente, la maggioranza dei laici di centrosinistra e il procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscolitratto da la repubblica