Creato da seiocram il 15/07/2009

PARADISI D'ARABIA

...questa è solo la punta dell’iceberg che affondò il Titanic, oltre ci si potrebbe far male

 

 

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Post n°20 pubblicato il 03 Giugno 2010 da seiocram

Si!...l’estate è la mia stagione, nella quale superando l’endemica pigrizia posso abbandonarmi ai piaceri della letteratura, la più potente arte corruttrice (come ammoniva Dante nel passo di Paolo e Francesca-galeotto fu il libro..e compagnia bella). L’abbandono alle perverse elucubrazioni intellettuali, d’estate possono essere soddisfatte in spiaggia, mentre tra una pagina e l’altra alzando lo sguardo sopra il profilo del libro si scorge scorazzare incosciente ed impavido un “carnaio” divino, che in quest’ingorgo di sensi contrapposti ma parenti, l’ironia mi soccorre dalla deriva.

Difficile essere in continuo umiliati e far finta di niente, ma ancor più difficile è perdonare quando arriva il proprio momento. 

Senza volerlo, siamo tutti un giorno vittime e l'altro carnrfici, nelle mani della SORTE che ci scambia i ruoli a suo piacimento. Solo i puri di cuore sanno rifiutare di ferire.

Non è vero che chi tace acconsente, anzi dice tutto il possibile e forse oltre…perciò tace. A volte tacere è dire oltre il possibile.

Mille, e poi mille, e ancora mille cose mi vien da dirti, che solo il silenzio può avvicinarsi ad esprimere.

Quando scende l'incomunicabilità, se ancora può esserci un lumino di comprensione, solo il silenzio può rivelarlo.

Quando qualcuno mi si presenta inopportunamente col titolo di studio o professionale, gli replico: “Nessuno è perfetto!”. 

Dio mitiga l’insopportabile prospettiva che i nostri piaceri e desideri un giorno abbiano fine.

In amore e nell’amicizia nessuno deve dimostrare nulla per goderne. Fiducia e amore sono gratuiti, in quanto tali. 

Sesso e amore hanno grammatiche diverse. Essere bilingue aiuta. Non saper esprimersi soffoca.

A volte disegno i miei pensieri in personaggi assai improbabili, superando il pregiudizio dell’impossibile.

Semina desiderio, raccoglierai oppressione.

Non sopporto la finta lucidità dell’età matura. Gli adulti sono come dei ragazzini che non capiscono cosa gli sia successo e giocano a fare i duri mentre avrebbero voglia di piangere.

I bambini credono ai grandi e da adulti si vendicano ingannando i figli.

Se la vita è assurda, una brillante riuscita non vale più di un fallimento.

Non si può vegetare come una verdura marcia solo perché si ha in progetto di morire.

I ricchi, loro malgrado, condividono con i poveri gli intestini nauseabondi che da qualche parte finiscono sempre per liberarsi di ciò che li ammorba.

L’aristocrazia è quello status che sebbene circondato dalla volgarità, non ne viene sfiorato.

L’amicizia e la complicità si nutre di emozioni condivise.

Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. La bruttezza invece di per sé è sempre colpevole. E l’intelligenza non sembra più una compensazione ma un’inutile imbarazzo.

Il mio cagnolino presentandosi, a par suo, alla cagna della vicina, pareva stesse annusando un bouquet di rose con dentro una bella bistecca al sangue.

Quando la malattia entra in una casa non si impossessa soltanto di un corpo, ma tesse fra i cuori un’oscura rete che seppellisce la speranza.

Il silenzio serve a penetrare dentro di sé ed è necessario a chi non si interessa unicamente al mondo esterno.

La bellezza si trova nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell’attimo una gemma di infinito.

Occorre ricostruire continuamente la propria identità, in un fragilissimo assemblaggio sbilenco ed effimero che maschera la disperazione e racconta a sé stessi davanti allo specchio la menzogna alla quale abbiamo bisogno di credere.

Senza gli abiti dell’altruismo, l’atto della riproduzione appare profondamente fuori luogo.

La vera novità è ciò che non invecchia nonostante lo scorrere del tempo…al di là del dato anagrafico.

La vita può essere uno schifo...per quanto ad ognuno compete.

Tanto potrei dire, al di là di ogni morale comune, che solo il pudore mi tace.

grazie a te…angelO
(di un'amica per sua gentile concessione)
Quando non ci sarò più…quando avrò lasciato questo schermo virtuale…di pochi serberò il ricordo...di meno ne avrò soddisfazione...null'altro scalderà il cuore...nè gonfierà la vela spingendola lontano...quella musica dolce...mentre ero sul tappeto di fiori e prato verde..io chiusi gli occhi…e immaginai chi c'era a circa un'ora da me...dall'altro capo del telefono c'è stata un'emozione molto dolce…molto vera...Ecco quello è ciò che porterò con me..di due mesi passati in questo mondo irreale...questa pietra luminosa...mi seguirà lontano...il quarzo più brillante sarà lucciola nelle mie mani.
Grazie per quel momento.

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