Creato da nicky_95thebest il 07/11/2007

Freedom.

Fate l' amore, non fate la guerra. Si sta bene sul letto, non sotto terra.

 

 

« o.opoco. »

Wait & Bleed

Post n°87 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da nicky_95thebest

Imparo a sanguinare...

Doveva essere un bell'anno e invece?
Invece va tutti d merda, perchè non capisco chi amo e su chi posso fare VERAMENTE affidamento.

Come posso crederti? Come posso FIDARMI?
Dopo tutto qulle brutte cose che ci siamo detti dopo tutte quelle TUE BUGIE.
Non ci cascherò un altra volta...anche se alla fine accadrà  MA NON VOGLIO.
Sono stufa di quei inutii litigi delle tue prese di posizione delle tue offese per delle cose che non capisci.
Probabilmente ti amo ancora ed è ciò mi fà piu male che mi distrugge, perchè non dovrebbe essere cosi. Perchè so che se anche tornassimo insieme sarebbe la solita cosa perchè TU, si proprio tu caro mio. NON SEI DISPOSTO A CAMBIARE.

"Sono diventato il bastardo di prima" mi dissi un giorno.

 

Allora sai una cosa? Non tornerò con te piuttosto sto male finchè non ti dimentico e ce la farò.

Ho bisogno di distrazione e poi dai sei TU quello che non riesce a gestire una storia "SERIA"

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Il divino è cosa di Dio, l'umano dell' uomo.
La mia causa non è divina né umana, non è la verità,
non è la bontà, né la giustizia, né la libertà,
ma unicamente ciò che è mio:
e non è una causa universale, bensì unica,
come unico sono io.
Nessuna cosa mi sta a cuore più di me stesso."
[Max Stirner]

 

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto

delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani

ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

 
 

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