Carpe Diem

undici minuti


"nessuno desidera soffrire, eppure quasi tutti ricercano il dolore e il sacrificio, e  allora si sentono giustificati, pure e meritevoli del rispetto dei figli, del marito, del prossimo, di Dio.Il soldato va forse in guerra per ammazzare il nemico? No va a morire per la patria. Alla moglie piace mostrare al marito quanto sia contenta? No vuole che veda quanto gli è devota, quanto soffre perchè lui sia felice .... figli che rinunciano ai propri sogni per accontentare i genitori, genitori che sacrificano la loro vita per soddisfare i figli, dolore e sofferenza che giustificano ciò che dovrebbe arrecare solo gioia : l'amore!"Questo passo di "undici Minuti" di Coelho mi ha fatto pensare!Davvero .. noi vogliamo soffrire per poterlo poi dire, per poterci far rispettare  o compatire, insomma per farci "belli agli occhi del mondo" .. una specie di martiri!La sofferenza dell'animo come modo per renderci evidenti? O solo un modo più facile di affrontare la vita ("siamo nati per soffrire") ....Non sarebbe tutto più semplice se gioissimo della vita quando ce n'è la possibilità senza andare a impegolarci nella ricerca anche inconsapevole della sofferenza?