Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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Il cesso è sempre in fondo a destra.

Post n°94 pubblicato il 14 Ottobre 2006 da Blordo


In fondo a destra.
Il cesso è sempre in fondo a destra.
Grazie.

Mi alzo dopo i digestivi un po’ scosso, come è normale dopo una cena sociale con amici che è da qualche tempo che non vedo.

Lentamente mi avvicino verso il bagno, una porta scorrevole nera con le bande rosse.
La faccio scorrere, scoprendone altre tre.

Una con la gonnellina.
Un’altra con la dicitura privata.
Non rimane che l’ultima.

Entro dentro un cesso sporco che puzza di muffa.
IL ventilatore rotto sbuffa qualcosa quando accendo la luce: forse è una bestemmia, forse è un avvertimento.
Ma non conosco il gergo meccanico, e non me ne curo.

Inizio a pisciare, copiosamente.
Piscio birra, piscio sambuca, piscio pizza, piscio tutto quello che ho bevuto e che ho mangiato.

Considerando la gettata abbondante, decido di passare il tempo sgrattando la crosta marrone di merda di chi ha usufruito il cesso prima di me.

Il pisciatore ubriaco deve pur trovare una maniera per passare il tempo.

Comando il flusso con maestria, indirizzandolo prima al centro, poi nella parte destra, poi a sinistra di quella chiazza marrone schifosa che spicca nel bianco consumato di quel water orrendo.
Vedo i risultati, e ne sono felice.

Ma è solo allora che mi accorgo, con non poco timore, di una zanzara che svolazza proprio sopra di me.

E se mi pungesse proprio lì?
Se decidesse che il mio sangue, dolce come uno zuccherino, sia da prelevare proprio sopra quel tronco rosa che spunta oltre quella camicia nera?

Terrore.

Le mani sono occupate, troppo occupate per preoccuparsi di quell’insetto.
La camicia, lunga più del solito, non mi aiuta in questo senso; una mano deve tenerla sollevata, onde evitare che il getto paglierino ne destabilizzi l’ordine prestabilito.

L'altra mano, va da sè, è naturalmente indaffarata.

Sono impotente.
Sono indifeso.
Se la stronza optasse per l’attacco, sarei inerme.
Sarei un cazzo di bambino in un campo minato.
Sarei vittima di un fottuto vampiro grosso quanto un’unghia spezzata.

Mi sento piccolo.
Insignificante.
Muovo il corpo a destra e a sinistra, evitando di continuare a preoccuparmi di quella crosta marrone nella carena del sanitario.
Ora il mio problema è un altro.
Ora il mio problema è quella zanzara.
Che continua a svolazzare, pacifica e giuliva.
E che sembra sorridermi, con quel faccino di merda che pure non riesco a vedere.

Cosa starà pensando, mi chiedo mentre continuo a muovermi per evitare di farla posare sul pisello ormai sgonfio.

Non lo so, mi rispondo.

Ma quando mi riabbottono i jeans chiari mi sento finalmente al sicuro.

Vorrei ucciderla, schiacciarla, punirla per avermi fatto passare qualche secondo di ordinaria follia.

Ma sento bussare all’esterno.
Sento insistere e ridacchiare, all'esterno.

Qualche bambinetto ubriaco deve pisciare dopo di me.

E allora le sorrido.
Le strizzo l’occhio.
E le sussurro parole dolci.

E’ il tuo momento, le dico.
E’ il tuo momento.

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Commenti al Post:
punksenzadyo
punksenzadyo il 16/10/06 alle 00:45 via WEB
..io una volta ce l'avevo nella manica una zanzara.ma ci viveva dentro proprio e mi pungeva ogni volta che non scrivevo quello che voleva lei.poi magari alla fine si sarà rotta le palle perchè è da un pò che non la trovo più...[per caso ti piace bukovski??].e comunque ti ho aggiunto ai blog amici,che altrimenti mi dimentico l'indirizzo...
 
 
Blordo
Blordo il 16/10/06 alle 00:56 via WEB
MI perseguitano in ogni occasione; per fortuna, con l'inverno si levano dai maroni e mi lasciano vivere in pace. Anche io, una volta, un po' come te, ne avevo adottata una; viveva in camera mia, non sapevo dove, ma ogni tanto segnalava la sua presenza ciucciandosi un po' del mio sangue. Un giorno è scomparsa, senza nemmeno un biglietto d'addio, e ti dirò che ci sono pure rimasto male..mm.. Si mi piace bukowski, lansdale, soprattutto palahniuk...che come un altro fanatico di questi blog, leggo e rileggo. E ogni volta mi soprendo sempre più per la genialità marcia e il sano pessimismo che lui, come gli altri, sprigiona dai suoi testi. Grazie per la visita, a te e alla palla di pelo :) CIao a presto
 
   
patatafranci78
patatafranci78 il 16/10/06 alle 10:32 via WEB
mmmmmahuah aahahauahuauahaha zi ziz iz anche io ..... sai dove vive????
 
     
Blordo
Blordo il 16/10/06 alle 12:23 via WEB
ehehehe...mmmm...posso immaginare ma..dimmelo tu..
 
elena_f
elena_f il 16/10/06 alle 16:38 via WEB
Ciao, pirlone, come stai? sempre allucinato tra alcol e droga e giornate normalissime riempite di avvenimenti normalissimi che tu trasformi in fantastiche avventure? Ti abbraccio: follemente!
 
 
Blordo
Blordo il 16/10/06 alle 17:08 via WEB
Oè, pirletta, ma ciao!! Tornata dai bagordi nelle isolette nudiste? Ne avrai combinate di cosette, laggiù. Ma che cazzo io e efbì iniziavamo a preoccuparci. SI, qui tutto bene, tutto normale, con una tesi in più da scrivere. Tu piuttosto; sarà cambiato qualcosa dalla monotona vita da universitaria "triste e solitaria"... Ora passo a salutarti da te. Ricambio l'abbraccio, ancor più follemente cazzo...
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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