Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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Discorsi di merda (quella vera).

Post n°106 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da Blordo

Siamo tutti, indistintamente, vincolati dalla merda.
Davvero?
Eh si, amico mio. Davvero.

Ti alzi la mattina con lo strana sensazione intestinale da svuotare immediatamente.
Ma se fosse così facile tutti sorriderebbero di più, anche i lunedì mattina.

Qualcuno ha bisogno di un caffè.
Qualcun altro di caffè e sigaretta.
Altri ancora, i più esigenti, di caffè, sigaretta e gazzetta della sport.
Proprio così, amico mio. Anche la gazzetta dello sport.

Qualcuno non può defecare immediatamente dopo essersi svegliato, ricercando così l’avvincente accoppiata cacata/doccia nel tripudio dell'autostima più sfrenata.
Ma è un traguardo che in pochi raggiungono, purtroppo.
In realtà tutto si trasformerà in una pre-cacata/doccia/cacata, nella tristezza di un risciacquo che in molti avrebbero evitato.

Ma tant’è.

La verità è che tutti noi abbiamo bisogno di una nostra normale regolarità, senza l’aiuto della cavalla che ci dica cosa assumere.
Si arriva persino a puntare la sveglia trenta minuti prima, calcolando inutilmente i tempi di risposta allo stimolo intestinale.
Ma la beffa o l’imprevisto sono sempre dietro l’angolo.
Quel dolcetto a fine pasto, cristo di un dio, è proprio quello che farà slittare tutto.

Vincolati dalla merda, siamo tutti quanti vincolati dalla merda.

Quanti di noi, usciti dal bar e al freddo di un cazzuto mattino di febbraio, non vorrebbero adagiare le natiche nella dolce ciambella e lasciarsi andare completamente?
Caffè o peggio cappuccino, aria fredda/aria calda, sigaretta, movimenti fisici: nononono, purtroppo è arrivato il momento. Quello giusto, questa volta.
Molto spesso, però, non si può.
E’ troppo tardi, amico mio, è davvero troppo tardi.

Dovrai cacare in ufficio, o all’università, o a scuola, curandoti bene di non fare troppo rumore, nella speranza che quei cazzo di peperoni verdi della sera prima non si facciano troppo sentire in tutto il loro splendore.
Eppoi il problema bidet non è da sottovalutare: camminare con un coltello fra le chiappe non è proprio quello che ci aspettavamo dalla nostra gaudiosa giornata.

E’ così ci ritroviamo a pregare che il nostro cessetto lindo ci aiuti, la mattina, appena svegli, ricercando nel caffè, nella sigaretta, o nella gazzetta dello sport amici rubicondi che ci possano aiutare.

Ma tutto questo spesso è inutile, amico mio.

E allora non ci resta che sfidare noi stessi, nella speranza che il rotolo di cartaigenica, nel bagno dove finiremo, ci sia e sia sufficientemente morbido.
Nella speranza che qualche stronzo prima di noi non abbia fatto un bel laghetto giallo paglierino tutto intorno.
E nella speranza, soprattutto, che quelle fottute turche di merda le abbiano definitivamente abolite.
Il corpo sciolto.

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Commenti al Post:
beth68
beth68 il 03/02/07 alle 17:55 via WEB
grazie blordo. era tempo che non leggevo quelcosa di così vero. :) e scritto così bene, per giunta...nonostante l'argomento di merda ;P buona serata. elena
 
 
Blordo
Blordo il 03/02/07 alle 18:05 via WEB
Grazie beth, era doveroso farlo dopo la brutta esperienza che ho passato stamattina! Con la cazzo di turca che mi aspettava sorridendo! Ora, fortunatamente, è tutto finito. :) Ciao, a presto, buona serata a te.
 
elena_f
elena_f il 04/02/07 alle 10:12 via WEB
OSSIGNUR! tu dovresti uscire con me e la mia compagnia, una buona volta. Quando sono a belluno e avverto che uscirò tutto mi obbligano a promettere che non parlerò di sodomia e merda. Uno)sono cattivissimi perchè tanto sanno che superato lo schifo iniziale poi rideranno come degli ebeti Due) non è colpa mia se uno di loro amante del sesso anale mi racconta sempre dettagli gustosissimi che poi racconto a tutti quando siamo riuniti! Tu potresti senz'altro dire la tua, mio dolcissimo amico.. e se rifiuti ti do fuoco alla giacca e scarico la tua batteria della macchina. Un abbraccio
 
 
Blordo
Blordo il 08/02/07 alle 14:16 via WEB
ahahaha sodomia e merda?!?!? Per quanto riguarda questo secondo aspetto di vita, potrei benissimo dire la mia coadiuvato da un carissimo amico che la sa lunga..e visto che tu e la tua compagnia siete altrettanto esperti, credo che potremmo andare avanti per giorni e giorni. Potremo fare una specie di conferenza universitaria dal titolo "Bellezza e misteri della merda: applicazioni ed usi", o cose analoghe. Riscutendo, credo a ragione, un discreto successo. ps: la tua mailbox è sempre zeppa: dovrei laurearmi venerdi 16, ma ancora non è certo al cento per cento ed è probabile che tutto slitti alla settimana successiva ..aahhhh (sospiro) I piaceri dell'università. Ciao elenì a presto, un bacio.
 
punksenzadyo
punksenzadyo il 05/02/07 alle 02:59 via WEB
..diorisottaro,giuro che non appena ho letto le prime righe mi è venuta subito in mente quella canzone[tanto adorabile quanto veritiera..un pò come il tuo post:P]. e poi pensavo che una situazione simile mi è capitata all'ultimo esame,proprio durante il colloquio..non mi spreco in descrizioni raccapriccianti,ma ti lascio immaginare quanto sia stato spiacevole. [e poi,io e un mio amico lo diciamo sempre..anche parlare di merda,ogni tanto..rilassa].un saluto.
 
 
Blordo
Blordo il 08/02/07 alle 14:21 via WEB
Eh si parlare di merda rilassa tantissimo; come scrivevo sopra, capita spesso che il discorso venga fuori. Le descrizioni raccapriccianti te le evito anche io, ma a me è andata peggio quando un devastante attacco di diarrea mi ha colto improvvisamente, a 400 chilometri da casa, in agosto, col caldo devastante e senza aria condizionata in macchina, nella gaudiosa rete autostradale italiana con i suoi pulitissimi e lindi autogrill saccheggiati da centinaia di turisti che tornano a casa e che sicuramente non hanno la cura necessaria per tenere pulito il bagno pubblico. Questo periodo senza punteggiatura è sintomatico di quanto fisicamente stavo male, senza respiro, e con l'atroce dubbio: mi fermo e affronto il putrido cesso pubblico o provo a tenerla fino a casa?
 
skrikkioli
skrikkioli il 06/02/07 alle 13:34 via WEB
Madonna come e' vero! Almeno te c'hai cagato fuori casa, io non ci cago neanche se mi costringono con un fucile! Io neanche fumo, pensa un po'! Ho bisogno del mio bagno, del mio libro o quantomeno di uno scudo sonoro superbrevettato. Me ne sono fatte di sudate fredde dentro i cessetti senza finestra dell'ufficio!!! Non c'e' giustizia e nessuno ne parla. Ma io se devo dormire con un'amica glielo dico: "Patti chiari amicizia lunga......scorreggia libera!"
 
 
Blordo
Blordo il 08/02/07 alle 14:25 via WEB
L'annoso problema del cesso in trasferta coglie tutti impreparati. C'è chi addirittura non riesce a cacare a dovere, in vacanza, in albergo o in una casa in affitto. Fortunatamente fino a quel punto non mi spingo, se il cesso è pulito e la privacy è garantita vado abbastanza liscio. Ma non in tutti gli altri casi, purtroppo. Ufficio, autogrill, università, bar, ristoranti. Sono grossi problemi, cazzo. Ma una cosa è certa: in appropriata compagnia, la scoreggia libera sempre!! Sempre!!
 
Starless.Aeon
Starless.Aeon il 10/02/07 alle 01:11 via WEB
Fottute turche di merda...
 
 
Blordo
Blordo il 13/02/07 alle 15:19 via WEB
Fottutissime turche di merda....bisogna fare qualcosa...dovremmo avere dei fucili, cazzo..
 
   
Starless.Aeon
Starless.Aeon il 13/02/07 alle 18:29 via WEB
molti più fucili e delle cazzo di bombe al napalm...;)
 
     
Blordo
Blordo il 15/02/07 alle 02:37 via WEB
Sono pronto, cazzo. Sono pronto!! :)
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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