Creato da Blordo il 10/09/2005

Ordinaria Follia

Chiaro come un lago senza fango; così limpido come un cielo d'estate sempre blu.

 

 

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Amarcord.

Post n°109 pubblicato il 02 Marzo 2007 da Blordo

Mi piace l’odore dell’erba.

Quell’odore inconfondibile che ti inebria quando la primavera è alle porte, e che ti riporta indietro di quanticazzodiannisono e ti fa venir voglia di sorridere anche senza nessun motivo.

Quell’odore che ritrovavi spalmato nella tua tutina colorata con le toppe alle ginocchia, quando tanti anni fa una scivolata nel parchetto dietro casa la strisciava di un verde grumoso e la mamma non era poi così contenta.

E ora lo senti quell’odore, anche se siamo ai primi di marzo, anche se è ancora presto per poterlo assaporare, anche se il tappo viscido nel naso si apre e si chiude come una fisarmonica.

Lo senti soprattutto quando esci di casa dopo cena, verso le nove, quando i vicini sono alle prese con lo spago e col descanso post-lavorativo, ammaliati da quella merda di tivvù che trasmette canzoni stonate o inutili idioti che farfugliano cazzate.

Ti rattrista un poco, ma solo per un attimo, perchè poi pensi a quando quattordici anni fa fumavi aghi di pino avvolti in fogli di carta solo per sentirti più grande.

E più pirla.
Ma più grande.

Il parchetto è sempre lì, a due passi da casa, uguale a quattordici anni fa solo un po’ più triste, più squallido.

Le reti della porta da calcio non ci sono più, persino la porta è scomparsa da un giorno all’altro senza addurre motivazioni plausibili.

La cappella del lampione, quella che da teppistelli svogliati avevate tolto da lassù e che usavate come tamburo in cui far risuonare i raudi o i magnum ora è al suo posto, e la panchina dove facevate le prime slinguazzuate timorose con quelle dita che provavano ad infilarsi un po’ dappertutto pare così patetica adesso, triste e sola con quegli ultrasettantenni che parlano di figli e di resistenza.

Le pigne coi pinoli, il pollaio adiacente in cui gettare i vermi e far spennare fra loro le galline, lo scivolo e l’altalena rossa.
C’è tutto.
Ma è diverso.
E se le pigne senza pinoli e il pollaio senza galline ti disturbano un poco, quel porcone scritto a caratteri cubitali e in bella grafia sul legno dell’altalena ti suggeriscono che in fondo i tempi non son poi così cambiati.

La strada in salita parte proprio da lì, da quel parchetto dietro casa contaminato da tanti piccoli stronzi di cane nonostante quel cartello di divieto, nonostante il buon senso comune che scompare inesorabilmente davanti alla merda di fufy troppo sbrodolosa.

Sta a te decidere:
quella dritta è più lunga, disseminata da altri piccoli stronzi di cane
quella tortuosa è più corta, ma con una meta inimmaginabile a te ignota.

La soluzione è rollarti una cannetta nella panchina e offrirla al vecchio che ti ripete che era meglio quando era peggio.

E allora, senza riflettere, cerchi una cartina ma non ce l'hai.
E il distributore, forse, è proprio alla fine di quella stradina tortuosa e buia.

Butti su un po' di Creedence e parti, lasciandoti dietro di te il vecchietto che attende disperatamente una boccata per tornare a vivere.
Ma chissà quando, e se, riuscirai a tornare.

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Commenti al Post:
skrikkioli
skrikkioli il 06/03/07 alle 13:55 via WEB
In questi casi fumare fa sempre bene
 
 
Blordo
Blordo il 29/03/07 alle 00:58 via WEB
eh si come un cappello nuovo...
 
bimbarock
bimbarock il 09/03/07 alle 19:28 via WEB
bello il video dei creedence..mai visto..hai fatto bene a metterlo...cmq sei roppo bravo a scrivere.....
 
 
Blordo
Blordo il 29/03/07 alle 00:58 via WEB
Grazie bimba... anche se il video era una novità!! A presto
 
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Ve lo dico io di cosa parla Like a Virgin. Parla di una ragazza che rimorchia uno con una fava grossa così. Tutta la canzone è una metafora sulla fava grossa. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzo.cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo-cazzo, cazzo! Finchè un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes. E allora..vai alla grande! Cioè uno che con l'attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne "La grande fuga". Lei ci da dentro come una maiala fino a che sente una cosa che non sentiva da un secolo: dolore. Dolore! Le fa male. Non dovrebbe perchè la strada è bella che asfaltata, ormai, ma quando il tipo la pompa le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice di quando era ancora vergine. E quindi, Like a Virgin.

 
 
 
 

Questa particolare storia si svolge in un cesso pubblico. Perciò devi conoscere tutto di quel cesso pubblico. Devi sapere se c'erano gli asciugamani di carta o il getto d'aria calda. Devi sapere se i pisciatoi avevano le porte oppure no. Devi sapere se c'era il sapone liquido o quella schifossissima polvere rosa che si usava al liceo. Devi sapere se c'era o no l'acqua calda, se c'era puzza. Se qualche pezzo di stronzo schifoso bastardo figlio di puttana aveva schizzato di diarrea una delle tazze. Devi sapere tutto quello che riguarda quel cesso. Perciò quello che devi fare è raccogliere tutti i dettagli e farli tuoi. Le cose importanti da ricordare sono i dettagli. I dettagli rendono la storia credibile.

 
 
 
 

Sono sepolto in questo buco, prendo meno di un negro alla catena, lavoro anche nel giorno di riposo, quelle cazzo di saracinesche si sono bloccate, ho a che fare con i peggio balordi di questo pianeta, puzzo di lucido da scarpe, la mia ex ragazza è in catalessi dopo aver scopato con un cadavere e la mia attuale ragazza si è ciucciata trentasei cazzi.
Deciditi o cachi o tiri su le braghe. O cachi, o braghe.
Parlo di quello che ti senti, questa incapacità che hai di migliorare il tuo stato. Te ne stai li a lamentarti che la vita ti ha fregato, ti avessi mai visto prendere la responsabilità di dare una svolta alla tua situazione. Se ti fa schifo questo posto, e chi ci viene, e se ti caca il cazzo di essere qui il tuo giorno libero, ma perchè allora non ti licenzi?  Tu che fai il melodramma sei naturale come uno che caca dalla bocca.

 
 
 
 
 

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