Che cosa è accaduto prima del big bang?La maggior parte delle persone è disposta ad accettare l'idea che l'universo come lo conosciamo abbia avuto inizio d'improvviso con un'immensa esplosione, ma inevitabilmente propone due domande connesse e peraltro difficili: Che cosa ha causato il big bang? Che cosa è accaduto prima? Gli interrogativi sulle origini delle cose sono sempre affascinanti, e nessuno più di quello sull'origine ultima dell'universo. Come può cominciare a esistere qualcosa che non esisteva prima? Soltanto un tipo di spiegazione appare intuitivamente soddisfacente: la nuova entità deve in qualche modo derivare dalla trasformazione di una diversa entità precedente. «Dal nulla giammai può nascere cosa veruna» scrisse Lucrezio, «Non ci sono pasti gratis» direbbero oggi gli anglosassoni.Può darsi. Ma quando l'entità di cui si parla è l'intero universo, questa semplice massima può non valere più. Alcuni cosmologi, quanto meno, credono che l'universo possa essere il più grande pasto gratis.Fred Hoyle, che rifiutava in blocco la teoria del big bang, ironizzava dicendo che la teoria del big bang spiega che l'universo è com'è perché era com'era. Le discussioni sull'origine ultima dell'universo sono notoriamente scivolose, e quindi è meglio procedere con cautela per evitare di accrescere la confusione. Adottiamo, per un momento, un modello ovviamente falso dell'universo: una palla di materia perfettamente sferica circondata da uno spazio vuoto infinito. Sappiamo che l'universo si espande, e quindi la sfera dovrebbe dilatarsi con il tempo. Nel passato era più piccola. Se facciamo procedere l'espansione a ritroso per 13,7 miliardi di anni, la sfera si riduce a un unico punto, privo di estensione. E poi...? Poi, più nulla: la sfera è scomparsa! Facciamo svolgere la sequenza in avanti, e l'universo compare dal nulla in un singolo punto, si dilata e alla fine espandendosi raggiunge proporzioni cosmiche. Ora chiediamoci che cosa si intende per «nulla» nella descrizione precedente. Chiaramente si tratta dello spazio vuoto. Se questo resoconto coglie l'essenziale del modo in cui l'universo ha cominciato a esistere, siamo di fronte a un enigma. Perché una palla di materia dovrebbe comparire all'improvviso senza provenire da nessuna parte, in un particolare momento del tempo e in un particolare punto dello spazio vuoto preesistente? Quale sarebbe la causa che fa accadere l'evento e lo fa accadere proprio allora e proprio lì? Non c'è nessuna risposta soddisfacente.Un enigma similare affliggeva la teologia cristiana delle origini. «Che cosa faceva Dio prima di creare l'universo?» schernivano gli scettici. Se Dio è perfetto e immutabile, come sostenevano i teologi, non c'è nulla che possa privilegiare un particolare momento del tempo per la creazione dell'universo, rispetto all'infinità di momenti precedenti in cui lo stesso Dio, nello stesso stato, non lo aveva creato. La risposta più scaltra alla domanda su che cosa facesse Dio era: «Si occupava di fare l'inferno per quelli come te!». Ma la critica è decisamente sensata e profonda, dato che mette in luce la nozione apparentemente contraddittoria di essere eterno che agisce nel tempo. Una risposta sagace fu data da sant'Agostino, che riconobbe come il problema stesse non nella natura di Dio, ma nella natura del tempo.
Cosa c'era "prima"...
Che cosa è accaduto prima del big bang?La maggior parte delle persone è disposta ad accettare l'idea che l'universo come lo conosciamo abbia avuto inizio d'improvviso con un'immensa esplosione, ma inevitabilmente propone due domande connesse e peraltro difficili: Che cosa ha causato il big bang? Che cosa è accaduto prima? Gli interrogativi sulle origini delle cose sono sempre affascinanti, e nessuno più di quello sull'origine ultima dell'universo. Come può cominciare a esistere qualcosa che non esisteva prima? Soltanto un tipo di spiegazione appare intuitivamente soddisfacente: la nuova entità deve in qualche modo derivare dalla trasformazione di una diversa entità precedente. «Dal nulla giammai può nascere cosa veruna» scrisse Lucrezio, «Non ci sono pasti gratis» direbbero oggi gli anglosassoni.Può darsi. Ma quando l'entità di cui si parla è l'intero universo, questa semplice massima può non valere più. Alcuni cosmologi, quanto meno, credono che l'universo possa essere il più grande pasto gratis.Fred Hoyle, che rifiutava in blocco la teoria del big bang, ironizzava dicendo che la teoria del big bang spiega che l'universo è com'è perché era com'era. Le discussioni sull'origine ultima dell'universo sono notoriamente scivolose, e quindi è meglio procedere con cautela per evitare di accrescere la confusione. Adottiamo, per un momento, un modello ovviamente falso dell'universo: una palla di materia perfettamente sferica circondata da uno spazio vuoto infinito. Sappiamo che l'universo si espande, e quindi la sfera dovrebbe dilatarsi con il tempo. Nel passato era più piccola. Se facciamo procedere l'espansione a ritroso per 13,7 miliardi di anni, la sfera si riduce a un unico punto, privo di estensione. E poi...? Poi, più nulla: la sfera è scomparsa! Facciamo svolgere la sequenza in avanti, e l'universo compare dal nulla in un singolo punto, si dilata e alla fine espandendosi raggiunge proporzioni cosmiche. Ora chiediamoci che cosa si intende per «nulla» nella descrizione precedente. Chiaramente si tratta dello spazio vuoto. Se questo resoconto coglie l'essenziale del modo in cui l'universo ha cominciato a esistere, siamo di fronte a un enigma. Perché una palla di materia dovrebbe comparire all'improvviso senza provenire da nessuna parte, in un particolare momento del tempo e in un particolare punto dello spazio vuoto preesistente? Quale sarebbe la causa che fa accadere l'evento e lo fa accadere proprio allora e proprio lì? Non c'è nessuna risposta soddisfacente.Un enigma similare affliggeva la teologia cristiana delle origini. «Che cosa faceva Dio prima di creare l'universo?» schernivano gli scettici. Se Dio è perfetto e immutabile, come sostenevano i teologi, non c'è nulla che possa privilegiare un particolare momento del tempo per la creazione dell'universo, rispetto all'infinità di momenti precedenti in cui lo stesso Dio, nello stesso stato, non lo aveva creato. La risposta più scaltra alla domanda su che cosa facesse Dio era: «Si occupava di fare l'inferno per quelli come te!». Ma la critica è decisamente sensata e profonda, dato che mette in luce la nozione apparentemente contraddittoria di essere eterno che agisce nel tempo. Una risposta sagace fu data da sant'Agostino, che riconobbe come il problema stesse non nella natura di Dio, ma nella natura del tempo.